M’ama o non m’ama
- Autore: Angela Failla
Sotto una pioggia di ’glitter”, morbide stole, coloratissimi foulard e tacchi vertiginosi, si susseguono le vicende di Sasha, una bellissima 30enne che vuole fare la scrittrice e per mantenersi è costretta a fare lavori saltuari: contabile, promoter...alle prese con un capo padrone (Crudelia Damon dei mortali) e uomini tanto affascinanti quanto sbagliati. Accanto a lei le inseparabili amiche: Lissy, una promoter un po’ svitata con il radar per gli uomini non accessibili e Kate, infermiera con la passione per i balli latino-americani che sogna ancora il Principe Azzurro. Assieme a loro Pablo, il perfetto coinquilino e ragazzo che tutte vorrebbero. Grandissimi cambiamenti sconvolgono la loro vita: relazioni, tradimenti, lavori saltuari, e nuovi inaspettati arrivi che rivoluzioneranno i ruoli e le personalità di questi personaggi. Fa da sfondo all’intricata vicenda la love-story tra Diego, l’affascinante e mascalzone tenente dell’aeronautica e Sasha, la bellissima pubblicista improvvisatasi contabile per necessità. L’amore resta il personaggio chiave della vicenda, sia nei rapporti di coppia che nelle relazioni in crisi davanti le quali le protagoniste dovranno decidere se correre il rischio di soffrire vivendole, o quello di rimanere di nuovo sole abbandonandole. I tempi della loro spensierata vita da single stanno forse finendo per far spazio all’amore? Chissà? Scritto con un linguaggio giovanile e divertente, il romanzo si legge tutto d’un fiato. E’ un libro che strizza l’occhio a Sex and the city, riprende Il diavolo veste Prada e fa ridere più di Bridget Jones.
Recensione di Rosalinda
Nuovi scrittori si affacciano sullo scenario letterario italiano. Abbiamo intervistato la scrittrice Angela Failla, autrice del libro "M’ama o non m’ama" edito dal Gruppo Albatros.
- Parlaci brevemente del tuo ultimo libro.
“M’ama o non m’ama” racconta le peripezie di Sasha, una bellissima trentenne impertinente alle prese con un lavoro precario
e uomini tanto affascinanti quanto inaffidabili. Sogna di diventare scrittrice ma per mantenersi è costretta a fare la contabile
nella prestigiosa Lancaster Production, l’azienda della ricca Olga Taylor, la Crudelia Demon dei mortali. La vita della protagonista è
allietata dalla presenza degli amici: Lissy la promoter e vicina di casa, Kate l’infermiera romanticona e Pablo, con cui condivide
la piccola “topaia” adibita ad abitazione. Ed è nella spumeggiante Londra che, tra un party esclusivo e uno shopping sfrenato
si consumano le vicende di Sasha, combina guai, divisa tra due amori: un tenente dell’aeronautica enigmatico, inaffidabile ed
irriverente e un avvocato affascinante, all’apparenza affidabile e galante. Chi sceglierà?
- C’è un poco di te nell’eroina Sasha?
Sasha rappresenta un’eroina con la quale tutte possiamo identificarci. È divertente, amichevole, seducente e ha un fiuto
esagerato per i guai. Abbiamo entrambe la stessa ‘logica’ nel fare shopping, pensiamo allo stesso modo, abbiamo lo stesso
gusto nel vestire, siamo impertinenti, spontanee e costantemente alla ricerca del vero amore. Ma a differenza mia Sasha è
fragile. E’ una donna che fugge i problemi affrontandoli alla Bridget Jones. Nel romanzo non ho mai descritto come appare
Sasha, ed è una manovra voluta perché volevo che tutti potessero accostarsi a lei, in un modo o in un altro. Per me la cosa più
importante di questo personaggio è ciò che ha dentro, una forte fisicità che fa a pugni con la sua fragilità emotiva.
- Sasha rappresenta la generazione delle trentenni d’oggi. Credono ancora nel principe azzurro?
“M’ama o non m’ama” mette proprio l’amore come motore principale della trama. Parla e narra le vicende delle trentenni di
oggi, ancora alla ricerca di un azzurro che è sempre meno principe perchè invaso dalla sindrome di Peter Pan. Le trentenni di
oggi sono state educate con l’idea della famiglia unita e il mito di un amore che fosse per sempre, come quello dei film. Ma in
realtà si sono trovate in un mondo cinico, un universo competitivo, dove non conta nessun valore se non il denaro e la logica
dell’apparire intesa come forma di potere, e sono rimaste "incastrate" fra due generazioni, una piena di princìpi e una senza
regole. Le trentenni credono ancora che sia possibile trovare qualcuno che venga a salvarci, invece che a cavallo, con una bella
Rolls Royce magari, e questo le rende vulnerabili sul piano emotivo e pronte a soluzioni spesso sbagliate.
- Esiste ancora Bridget Jones? Quanto la protagonista del libro le si somiglia?
Bridget Jones? A suo modo un po’ Sasha la rappresenta. O meglio ne rappresenta l’essenza o, se vogliamo adoperare il
linguaggio che uso nel libro “ne rappresenta il fattore S”. Sasha è una donna bella, avvenente, femminile e consapevole della
sua bellezza. Ma non riesce a gestirla. La sua fisicità fa a pugni con il suo animo. E’ una venere, intelligente e simpatica, a
tratti anche un pò goffa che cerca l’amore e sbaglia sistematicamente tutti i tempi perché va alla costante ricerca del the end.
- Scegli di scrivere in prima persona: perché questa scelta?
Perché è il modo più immediato e diretto per trasmettere emozioni, stati d’animo e comunicare qualcosa. Per me l’essenziale è
regalare emozioni a chi legge e per farlo devo creare un rapporto con il lettore.
- Qual è l’elemento di forza dei tuoi romanzi?
Nei miei romanzi uso molto l’ironia che credo sia il punto di forza per poter dire qualsiasi cosa. Parlo di insicurezze, difficoltà
di relazioni, precarietà del lavoro, passione sfrenata per lo shopping, vizi, amore e sesso. Descrivo spesso la Cenerentola
moderna che non va alla ricerca di Azzurro ma della persona giusta. E credo che esista, per ciascuno di noi, ma la trovi
solo quando sei sufficientemente salda da camminare sulle tue gambe senza l’aiuto di nessuno,altrimenti la relazione è
disequilibrata.
- Spesso per gli aspiranti scrittori è difficile iniziare? Come hai iniziato? Raccontaci i tuoi inizi, i tuoi contatti con gli editori.
Sono stata fortunata perchè dal momento in cui ho mandato il manoscritto alle varie case editrici sono stata subito contattata
da diversi Editori. Ho pubblicato il mio primo romanzo “Chissà se si chiamava amore” nel 2010 con la Giovane Holden Edizioni.
Un romanzo di cui vado fiera, non solo perché è stato il primo, ma perché mi ha catapultata in un mondo nuovo, pieno di
emozioni e di cui attendo la ristampa. Adesso, nel 2011 esce il mio secondo romanzo “M’ama o non m’ama“ edito dal Gruppo
Albatros. Penso che il segreto nello scrivere sia quello di divertirsi, scrivendo ciò che si apprezzerebbe come lettore. Se riesci
a far capire che tu leggeresti le tue pagine anche il pubblico le leggerà volentieri. Cominciare un romanzo è facile, il problema
è ultimarlo scegliendo il giusto finale. Bisogna lavorare sodo, senza mai arrendersi. E se davvero vuoi farcela, prima o poi ci
riuscirai perchè se un libro è valido primo o poi qualcuno lo pubblica.
- Cosa significa per te leggere un libro? Scriverlo?
Leggere un libro per me è fondamentale, è una specie di rito. Ne leggo così tanti che talvolta faccio fatica a trovarne di nuovi.
Leggo praticamente ovunque e mi piace farmi trascinare dalla lettura, soprattutto se il libro è scritto bene. Scrivere è diverso,
invece. E’ mettere nero su bianco le tue emozioni, i tuoi stati d’animo e l’io. E’ essere pronti al giudizio della gente, alle critiche
e alle lodi. Ma è solo quando dalla tua penna esce la lacrima o il sorriso o la commozione di un lettore, che allora hai trovato la
tua strada perché la tua scrittura ha regalato emozioni.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: M’ama o non m’ama
Lascia il tuo commento