Madame andata e ritorno
- Autore: Lisa Morpurgo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
La lettura di Madame andata e ritorno (Edizioni di Atlantide, 2021), libro di Lisa Morpurgo, regala atmosfere da concerto. La scrittura dell’autrice è un’armoniosa composizione musicale dall’andamento vivace, pieno di accenti; un ritmo giocoso che allieta il lettore con punte di umorismo incisivo e sottile, talvolta, impalpabile.
La storia, raccontata in prima persona, ha un respiro mitteleuropeo, essendo ambientata tra Francia, Spagna e Ungheria, e racconta alcune vicissitudini, per lo più sentimentali, della giovane segretaria di una ricca signora, chiamata sempre e solo Madame. La protagonista femminile di Morpurgo è un vivido esempio di eccentricità e libertà sentimentale femminile, che si muove con disinvoltura tra amante e marito, in un contesto enigmatico, dovuto al misterioso crollo di un’ala del castello di Madame. Nessuno sa come sia avvenuto, ma porta con sé la scomparsa di una donna, Costanza. Inizia così il lavoro di improbabili investigatori svogliati chiamati a spiegare il mistero che starà al centro di tutto il romanzo, creando ombre su tutti o alcuni dei personaggi, sospetti difficili da dirimere che accompagnano alla fine della lettura. Non si tratta però di un giallo, né di un noir, perché l’aura di mistero sullo sfondo conserva tinte pastello e l’atmosfera rimane aggraziata in tutta la storia, dandole un carattere brioso e originalissimo.
Qua e là, l’autrice soffia sul racconto una polvere luccicante di sottile e giocosa superstizione, descrive scene che rimandano ad atmosfere magiche da cui traspare il pizzico di esoterismo che caratterizza e percorre tutto il libro, come una serpentina che vivacizza e connette le storie personali col racconto di presentimenti, amuleti e riti stregati da magie buone, alternanze tra destini che si compiono a sorpresa e sono anticipati solo da profezie rivelate da misteriose pietre di giardino.
L’utilizzo di una scrittura che rimanda spesso a una dimensione nascosta e che ha il sapore della sincronicità, nel senso junghiano del termine, ha ammantato anche il destino di questo libro, che pur caratterizzato da un forte sapore enigmatico e strizzando l’occhio ad atmosfere occulte, in seguito care all’autrice, fu scritto e pubblicato ben prima della fase esistenziale in cui si dedicò completamente allo studio e alla pratica dell’astrologia.
All’inizio degli anni Settanta, infatti, Lisa Morpurgo abbandonò il mondo dell’editoria nel quale lavorava da sempre a fianco del leggendario editore Longanesi prima come traduttrice e poi in ruoli dirigenziali, e diventò un’eccellenza nel campo astrologico tanto da creare una corrente, poi definita col suo nome astrologia morpurghiana, le cui interpretazioni dei segni zodiacali si basavano su rigorosi principi logici e geometrici ottenuti da calcoli esatti. Proprio alla scrittrice si deve, infatti, l’attuale valenza scientifica della materia astrologica che, grazie ai suoi studi e alla sua attività, fu sottratta definitivamente alla fideistica e all’astrazione. Interessante, sull’autrice, è la nota al libro di Flavia Piccinni.
Il libro uscì prima di questa svolta, nel 1967, all’alba delle turbolenze che le contestazioni portarono in tutta Europa e che Morpurgo interpreta con eccezionale capacità artistica e visionaria, portandole nell’ambientazione del libro, sotto forma di forze naturali e sovrannaturali violente a mostruose dinnanzi alle quali la storia narrata si interrompe:
“A intervalli regolari, ma via via più frequenti, come doglie di parto, quei fremiti si susseguirono accompagnati da sussulti, da lunghi fischi di vento. Le ultime bottiglie di Chablis inacidirono in cantina, le corde del pianoforte saltarono a una a una, e, negli armadi, le cappe dei Cavalieri di Malta si afflosciarono in grigi mucchietti di polvere.
Fuori, intanto, per il poco che si poteva vedere, il paesaggio mutava impercettibilmente, a ogni nuovo schianto spariva un picco o una vetta e la catena montuosa si faceva più dolce, ammorbidita da squarci di verzura ancora intatta“.
In Morpurgo tutto è originale e pregevole. La cura dei dettagli, l’ariosità del ritmo, e la caratterizzazione dei personaggi è autentica e credibile anche nei tratti dove si abbandona alla fantasia, e poi brilla la capacità delle descrizioni che seppur asciutte, contratte, tuttavia si mantengono ricche di particolari e non induriscono la lettura.
La brillante ironia di Morpurgo è trascinante, ed è elemento di spicco che caratterizza tutto il libro; i toni esilaranti e tragicomici dei passi dedicati all’infarto del personaggio di Carlos, ne sono l’emblema.
In Madame andata e ritorno ho trovato anche tanta riflessione sulla vita, sul destino, sull’amore, sulla religione e tutte le vicende della protagonista, le sue scelte, sono espressione di un modo di vedere la donna estremamente moderno, dinamico e libero a confronto con quello immobile e ormai passato della sua Madame che rimane sullo sfondo come termine di paragone.
Intense sono poi le incursioni nell’interiorità dei personaggi; è facile, leggendo, “sentirne” gli stati d’animo grazie alla grande capacità di incarnarli nell’ambientazione.
Colorato, onirico, brillante, cosparso di alternanze tra buona e cattiva sorte e destini che si compiono a sorpresa, anticipati solo da profezie rivelate da pietre di giardino, questo libro riesce a trasportare chi lo legge in una dimensione fiabesca e soddisfa con una sostanziale leggerezza il desiderio di profondità che spesso cerchiamo, inconsapevoli, in un libro.
Tra viaggi, sorprese del destino, oracoli, incarnazione di emozioni, misteri risolti, tragedie che incombono, tempo che passa o escamotage scientifici per impedire che questo trascorra e avvicini alla morte Madame andata e ritorno è un libro delizioso, originale, scorrevole, leggero e profondo al tempo stesso.
Tutto il fascino che la scrittura di Morpurgo imprime alla storia è frutto della brillante capacità narrativa di tradurre e comporre tra loro le suggestioni reali e irreali captate dal suo sguardo ampio e vivace sul mondo. Diverse frasi mi sono rimaste come totem dalla lettura e sono di quelle che rimangono a testimoniare quel dialogo sotterraneo e complice che sempre nasce tra un libro e il suo lettore:
“L’incertezza intellettuale è la nostra vera forza. Non esistono prove valide dell’esistenza di Dio. Non esistono nemmeno prove valide che Dio non esista. È il dubbio che muove il mondo”.
E ancora, la frase forse più iconica del libro: “Non pensare mai al passato, non esiste più”.
Lisa Morpurgo è una piacevole ri-scoperta, dopo anni di esilio nei ricordi della critica e dei lettori ora riconquista, finalmente, una meritata e onorevole ribalta con il messaggio di libertà e indipendenza della sua scrittura.
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