Madame le commissaire e l’amante assassinato di Pierre Martin

Il romanzo Madame le commissaire e l’amante assassinato (Neri Pozza 2024, titolo originale Madame le Commissaire und der tote Liebhaber, traduzione di Roberta Scarabelli) di Pierre Martin, pseudonimo di uno scrittore tedesco ed edito nel 2019, è il sesto capitolo di dieci romanzi di una nuova serie poliziesca “Madame le commissaire”, che vede protagonisti due detective: il commissario Isabelle Bonnet e il suo assistente Jacobert Apollinaire Eustache.
Superbeat ha già pubblicato Madame le commissaire e l’inglese scomparso (2021), Madame le commissaire e la vendetta tardiva (Superbeat 2021), Madame le commissaire e la morte del capo della polizia (2022), Madame le commissaire e il quadro misterioso (2023) e Madame le commissaire e la morte in convento (2023).

“Isabelle ricordava con precisione le ultime parole del dottor Lambart prima che la portassero in sala operatoria. Tout va bien, le aveva detto, andrà tutto bene”.

In quel momento non poteva essere certa che l’ipotesi ottimistica del medico sarebbe stata confermata. Nel caso di un intervento chirurgico alla colonna vertebrale per rimuovere una scheggia di bomba, c’era motivo di dubitare.
Il medico non si era sbagliato: in effetti era andato tutto bene. Ora Isabelle si stava rilassando su una terrazza immersa nel verde vicino a Saint-Rémy, nelle Alpilles provenzali, e nelle ultime quattro settimane non aveva avuto niente di meglio da fare che rimettersi in forma in una clinique de réhabilitation. Non era stato facile per lei, perché non le piacevano i centri come quello. Non le andava molto di circondarsi di persone in qualche modo tutte acciaccate. Anche in circostanze normali, la buttava giù di morale, soprattutto perché nemmeno lei se la passava benissimo. All’inizio della riabilitazione usava ancora le stampelle, adesso Isabelle riusciva di nuovo a salire le scale per la salle à manger due gradini alla volta. Aveva già quasi dimenticato dove fosse l’ascensore.
Isabelle vagò con il pensiero alla propria vita e rifletté sulle circostanze che l’avevano portata da Parigi alla Provenza, cioè quella bomba che anni prima aveva dilaniato diverse persone all’Arc de Triomphe. Lei stessa se l’era cavata per un pelo e, in seguito, aveva rinunciato al suo alto incarico di comandante di una squadra segreta antiterrorismo per vivere come semplice Madame le commissaire nella sonnacchiosa Fragolin, dove dirigeva un piccolo commissariato della Police nationale. A Isabelle venne da sorridere. Non c’era molto da dirigere, perché aveva un solo sottoposto: il sous-brigadier Jacobert Apollinaire Eustache, un tipo piuttosto strambo, che a volte le dava sui nervi, ma al quale si era affezionata. Era molto contenta di rivederlo. Un mese prima l’aveva accompagnata a Saint-Rémy, dopo che lei era stata a Fragolin per una settimana per riprendersi dall’operazione oltre che dal successivo ricovero e per sistemare alcune cose prima del periodo di riabilitazione.
L’affare in sospeso più importante riguardava la sua vita privata. A Isabelle non piaceva rimandare troppo le decisioni ed era particolarmente inutile farlo quando le aveva già prese da tempo con il cuore e con la testa. Nonostante ciò, non era stato per niente facile parlare con Thierry e rompere con lui.
Thierry Blès era il sindaco di Fragolin e per un periodo erano stati insieme. In ospedale Isabelle aveva avuto molto tempo per riflettere e si era resa conto che la loro relazione non aveva più futuro.
Isabelle poteva mai immaginare che solo pochi giorni dopo Thierry Blès sarebbe stato ritrovato cadavere al porto di un piccolo villaggio di pescatori, Sanary-sur-Mer, brutalmente assassinato?

“Meurtre cruel du maire de Fragolin”.

Sotto il sole della Provenza, un nuovo caso per la brava Isabelle, ma questa volta vengono coinvolti anche i sentimenti.

“Se racconti a qualcuno di me e Thierry, non sarò più tua amica”.