Made in Sweden
- Autore: Elisabeth Åsbrink
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Iperborea
- Anno di pubblicazione: 2021
“Ma dove affonda le radici questa idea di società? Come sono nate le idee che hanno reso possibile questa sorta di utopia? E se invece fosse solo una bella favola che gli svedesi raccontano a sé stessi (e agli altri)?”
Così recita un brano del risvolto di copertina del libro Made in Sweden (Iperborea, 2021, trad. A. Borini). Va chiarito che il titolo dell’edizione italiana del libro di Elisabeth Åsbrink — cittadina svedese di nascita, figlia di genitori stranieri — si deve probabilmente a ragioni pubblicitarie. Il titolo originale svedese è quello che è riportato come sottotitolo: “Le parole che hanno fatto la Svezia”.
Tra queste il termine “lagom” — significa né troppo, né troppo poco — rappresenta nel bene e nel male l’emblema stesso della svedesità e viene citato spesso come parola svedese per antonomasia.
Anche il termine “Snedi” — significa svedese in lingua araba — che dà il titolo all’ultimo capitoletto del libro, è legato al concetto di svedesità.
Fra le tante storie si apprende, tra l’altro, dal capitolo dedicato al grande scienziato Carlo Linneo (Carl Nilsson Linnaeus) che è stato lui che, per distinguere l’essere umano dagli altri mammiferi, gli diede una denominazione particolare: Homo Sapiens.
“Che vita mi avrebbe costretto, come donna, la Svezia dell’Ottocento?” si chiede l’autrice e cita un brano tratto dal romanzo Hertha: “Per liberare le mie sorelle legate”, che esprime il senso di ciò che sentiva Fredrika Bremer, strenua combattente per la causa delle donne.
Il discorso si articola attraverso la valorizzazione della figura di Karin Boye, omosessuale, morta suicida. Lei è stata poetessa, autrice di romanzi, saggista, traduttrice, femminista e attivista politica.
Sono riportati alcuni versi:
“Saettanti, sfreccianti rondini, che sulle ali/ poggiando / in alto nel vasto azzurro che scurisce, / con la leggerezza del vento in guizzi / sibilanti / l’inerzia terrestre schernite / come un risolino, / chiaro, lieve, sonante, / il vostro volo centra il peso dei nostri cuori / con disprezzo, / come un giubilo, / che da altezze scaturisce, / annuncio del potere proprio degli spazi / che gioca attraversato di luce”
A proposito del movimento “Metoo”, Åsbrink fa dei rilievi non banali:
“Ma il potente è potente solo fino a quando chi ha intorno gli (o le) dà potere”.
Così come non banale è la considerazione che la società svedese, che si considera laica, ritorna costantemente a Dio. A parere dell’autrice
“gli svedesi, molto semplicemente, non sono così secolarizzati come credono”.
Made in Sweden. Le parole che hanno fatto la Svezia
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