Madre B
- Autore: Maureen O’Brien
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2008
Madre B (Sperling & Kupfer 2008, traduzione di Chiara Brovelli) di Maureen O’Brien , è la storia di Hillary Birdsong che vive liberamente la sua adolescenza fino all’incidente improvviso e inaspettato: alla sua prima avventura amorosa rimane incinta. Si trova così confrontata al perbenismo della sua famiglia e posta di fronte a una scelta che è posta completamente sulle sue spalle.
L’amichetto non ne vuole sapere di assumersi una paternità e i genitori temono lo scandalo. Lei non vuole abortire, ma accetta di dare il figlio in adozione. Le resta vicina solo la sua amica del cuore Shell.
L’impiegata dell’accettazione mi diede alcune carte da compilare. Shell e io ci accomodammo sulle dure sedie di plastica della sala d’aspetto. C’erano altre tre ragazze; tenevano gli occhi bassi, non si erano nemmeno tolte la giacca. Un’infermiera con i capelli unti e tirati indietro, fermati da una fascia, aprì una porta lungo un corridoio posteriore. Chiamò il mio nome. Le altre ragazze si spostarono, rimanendo sedute. Io arrossii.
I genitori le trovano una casa di accoglienza per “ragazze madri” che danno il figlio in adozione. Ve la piazzano per il tempo necessario al parto con l’aspettativa che poi possa ritornare a casa come prima, come niente fosse. Intanto si inventano qualcosa per spiegare l’interruzione dell’anno scolastico e cercare di salvare la faccia davanti alla gente.
Hillary è troppo giovane per sapere cosa fare, troppo giovane per capire i genitori, in particolare la madre confrontata con la difficoltà a superare il lutto della perdita del figlio preferito, quattro anni prima, di qualche anno più grande della ragazza. È troppo presa dal proprio dolore da potersi occupare di altri che di sé stessa. Hillary sa che è meglio dare in adozione il figlio che nasce maschio e che chiama Tom in ricordo del fratello, meglio: della sua morte.
Combattuta tra la scelta dell’adozione e nessuna alternativa possibile, cerca di scegliere la famiglia migliore per il bambino e chiede di poter essere aggiornata anno dopo anno, al compleanno del figlio, nella speranza che quando raggiungerà la maggiore età voglia poi conoscerla.
Il resto della vita di Hillary è l’attesa di questo appuntamento annuale che diventa l’unico scopo della sua vita. Per tutto il resto del tempo continua a torturarsi e rassicurarsi immaginandosi la vita del figlio.
Uno scuolabus giallo cambiò marcia, mentre scendeva dalla collina. Riuscii a intravedere le orecchie di un bimbo. Erano rosa, al sole del mattino. Il cuore prese a martellarmi: era come se Tom, seduto sul sedile anteriore, mi fosse appena passato accanto.
Assillata dalla propria condizione di madre di serie B: di madre naturale rinunciataria, Hillary fatica a concedersi una propria vita limitandosi a sopravvivere, quasi volesse punirsi per quanto ha fatto, non riuscendo a riprendere la propria vita, allontanata sia dai genitori che dai conoscenti.
Le rimane solo Shelly, sempre presente, dal test di gravidanza al parto e in tutti i momenti critici che seguono. Fatica anche a crearsi nuove amicizie, a fidarsi degli altri, ad accettare sé stessa per quello che ha fatto attendendo solo il momento del verdetto finale, del perdono del figlio quando avrà compiuto i 18 anni e potrà ricevere indicazioni circa la propria madre naturale e quindi contattarla. Se lo vuole.
Un racconto scritto in modo scorrevole, semplice, immediato. Di facile lettura e coinvolgente, racconta gli eventi dal punto di vista della protagonista senza essere voyeuristico, ma nemmeno intimistico.
L’autrice non fa una disamina psicologia dei motivi, dei sentimenti e delle angosce della ragazza confrontata con una maternità quando lei stessa è ancora una bambina, confrontata con dei genitori troppo presi dal proprio lutto per riconoscere il suo.
Non ci sono questioni etiche, ma solo pratiche. Non ci sono giudizi sull’abbandono del figlio malgrado l’accenno del titolo che fa riferimento a una madre insufficiente, appunto: “di serie B”.
Ambientato nello stato del Maine degli USA, intuibilmente alcuni anni fa, le situazioni sono un po’ lontane dalla sensibilità e dall’esperienza del lettore italiano. Le questioni identitarie, l’assunzione o il rifiuto del ruolo genitoriale da parte di Tom e dei suoi genitori rispetto a Hillary sono tuttavia delle tematiche universali.
L’autrice, Maureen O’Brian , classe 1960, è stata docente in scrittura presso diverse università americane ed è nota anche come poetessa e scrittrice. Madre B (in inglese: B-mother) è stato il suo primo romanzo, pubblicato nel 2006.
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Un libro perfetto per...
Consigliato a chi vuole un punto di vista diverso sulla tematica maternità giovanile e maternità in generale.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Madre B
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