Malefica luna d’agosto
- Autore: Cristina Guarducci
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2015
E’ un romanzo imprevedibile e originale rispetto a quanto si legge nell’attuale narrativa italiana quello che Cristina Guarducci ambienta nei tardi anni Sessanta in una campagna toscana di fantasia, dove vive una famiglia di aristocratici persi tra follia e una realtà da loro stessi solo immaginata.
La narratrice anonima è la giovane amica di Daria Guastaldi, una dei tre figli di Donna Marisa e del Cavaliere. Si tratta di una coppia asimmetrica: lei, bellissima, dai lampeggianti occhi verdi, lui piccolo, quasi deforme e sempre assente, hanno generato due femmine, Daria e Laurina, e un erede maschio rinchiuso da sempre in un bunker. Malgrado l’aspetto fisico maestoso, il giovane Giuliano è una sorta di animale selvaggio, incapace di parlare e ridotto dai sedativi a stati di incoscienza che si alternano ad una incontrollata follia.
Nella splendida tenuta maremmana vive anche la nonna, che accudisce amorosamente il vecchio cane Piermaria leggendo famelicamente i rotocalchi; in realtà l’anziana signora vede nel rabbioso cagnolino l’anima reincarnata di suo marito, morto troppo presto, ed è circondata da visioni che le annunciano il prossimo futuro.
Ma c’è un misterioso segreto che circonda la famiglia: il Cavaliere, Ugonotto, era nato da un parto gemellare e insieme a lui aveva visto la luce un essere anomalo, un bambino con le ali, che crescendo era divenuto un grande e violento pipistrello, coperto di peli, dall’aspetto ripugnante. I due ragazzini erano stati dati in adozione ai contadini del posto, con la promessa di non rivelare al mondo la grave anomalia che l’incrocio tra consanguinei aveva provocato nella famiglia Guastaldi e si riproponeva ad ogni nuova generazione.
In Malefica luna d’agosto si succedono eventi fantastici a ripetizione, che mettono alla prova tutti i personaggi: la giovane Laurina, appena tredicenne, che fa innamorare perdutamente il buttero seduttore Tony; Daria, una sorta di maschiaccio assetata d’affetto che proverà ad uccidere con arco e frecce avvelenate lo zio pipistrello, il feroce Gaddo deciso a strappare l’eredità al fratello Ugonotto; e ancora i cugini che si sono impossessati di una parte del patrimonio comune grazie alle mene di Vivina, la ricca e potente arrampicatrice sociale moglie di Guidubaldo.
Una storia che nel suo essere surreale e fantastica racconta molto della società odierna, fatta di lotte familiari per contendere potere e fette di eredità, di cui troppo spesso leggiamo sulle cronache.
I personaggi creati da Cristina Guarducci sono assolutamente originali: Gaddo, che vive volando sull’intero pianeta ed accomodandosi a riposare sugli alberi, una specie di Barone rampante calviniano che rifiuta la realtà pur restando un essere spietato e violento, pronto alla metamorfosi finale; Donna Marisa, che crede di amare marito e figli, ma è concentrata solo su di sé e ignora e allontana la sofferenza e la diversità delle personalità dei figli che lei stessa ha generato; Giuliano, il ragazzo-bestia che non ha conosciuto l’amore e quando ne sarà travolto ritroverà la sua umanità; Daria, incapace di fare i conti con la sua femminilità; Laurina, la più giovane e apparentemente immatura, che si pone invece come personaggio positivo all’interno dell’intreccio.
Una Jaguar lussuosa, un ospedale di provincia che diviene polo di eccellenza, le spiagge toscane dove soggiornano nobildonne in cerca di avventure, pinete assolate, interni di ricchezza esagerata, argenterie e letti a baldacchino fanno da cornice ad una storia dalle connotazioni fortemente simboliche, dove realtà prosaica e fantasia leggera si mescolano in una prosa dalla grande potenza espressiva.
Ecco la descrizione del padrone di casa, Ugonotto, che si serve di uno scassato Velo Solex per raggiungere la tenuta di famiglia :
“Il Cavaliere aveva un’aura speciale che non era fatta di niente, né di intelligenza né di sensibilità, neanche di forza o di furbizia, era solo magnetico. Arrivava e le cicale si azzittivano, andava sulla spiaggia e il mare si calmava accucciandosi ai suoi piedi. Di sera la moglie si metteva nel letto, tutta unta di oli orientali e ricoperta di veli, e lui si addormentava dopo cinque minuti. Aveva un successo simile in società dove era considerato un gran personaggio, e nessuno sapeva perché…”
Ironia coniugata con un’analisi spietata della società alto-borghese che rende questo romanzo inatteso divertente e profondo, pieno di spunti sui rapporti sballati, esaminati con acutezza psicoanalitica, che si vivono nelle famiglie dove potere femminile, denaro, sesso, rapporti incestuosi, sessualità violenta, atteggiamenti bestiali appartengono alla nostra cronaca quotidiana.
Malefica luna d'agosto
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