Marco Magini nasce ad Arezzo nel 1985. Si è laureato in Politica Economica Internazionale alla London School of Economics. Per motivi di studio e di lavoro ha vissuto in Canada, Stati Uniti, Belgio, Turchia e India. Oggi vive e lavora a Zurigo dove si occupa di cambiamento climatico ed economia sostenibile.
“Come fossi solo” è il suo romanzo di esordio, prima finalista al Premio Calvino, poi pubblicato da Giunti e ora presentato al Premio Strega 2014 da Maria Rosa Cutrufelli e Piero Gelli.
Marco, intanto ti do il benvenuto a quella che non sarà la solita intervista chilometrica, ma solo 4 chiacchiere contate.
- Prima Chiacchiera: Nel 1995 avevi appena dieci anni. Perché per il tuo romanzo hai scelto proprio la strage di Srebrenica, che non potevi conoscere direttamente? Come sei riuscito ad avvicinarti così tanto da raccontarla come un pezzo di storia vissuta?
Ho scoperto la vicenda di Drazen Erdemovic per caso, una sera a cena, raccontatami da un’amica nel periodo nel quale stavo finendo la tesi di laurea. Mi è apparsa da subito una metafora potente delle contraddizioni dell’”essere umano” e ho sentito il bisogno di raccontarla. Una volta cominciato a occuparmi del caso Erdemovic scrivere su Srebrenica mi è apparso necessario per capire il dramma presente dietro ai dilemmi dei protagonisti. Nel raccontare Srebrenica ho cercato quindi di attenermi il più possibile ai fatti documentandomi con tutte le fonti disponibili. Ci ho messo più di tre anni, necessari per raccontare un dramma di queste dimensioni.
- Seconda Chiacchiera: La Storia sta sui libri e viene percepita come un passato chiaro, definito e immutabile. Col tuo romanzo riesci a destare il dubbio nel lettore raccontando la strage da tre punti di vista molto diversi, che si compongono e pongono interrogativi.
Cosa ti ha maggiormente toccato di questa vicenda, tanto da cercare di farlo assorbire alle pagine del tuo romanzo?
All’epoca dei fatti Erdemovic era un mio coetaneo e, fin dalla prima volta che ho sentito raccontare questi fatti, una domanda ha continuato a frullarmi in testa: “Come avrei agito io al suo posto?” Attraverso i punti di vista offerti dalle tre storie ho cercato di offrire al lettore gli strumenti necessari sia per capire i drammi individuali che per giudicare l’orrore del genocidio.
- Terza Chiacchiera: Quando si assiste al racconto di una storia vera capita di voler alzare la mano per intervenire, entrare nella storia, vestire per pochi minuti i panni di quel personaggio per cambiare il destino.
Cosa avrebbe potuto fare Dražen Erdemović, unico imputato della strage, per evitarla? Cosa avrebbe potuto fare Dirk, casco blu olandese, per ottemperare al suo compito di proteggere i civili? Cosa avrebbe potuto fare il magistrato Romeo del Tribunale Penale Internazionale chiamato a giudicare Drazen, per cambiare la Storia in una storia di giustizia?
Davanti a drammi di questa portata, così lontani dalla mia esperienza di vita e dal mio quotidiano, fatico a dare un giudizio. Quello che spero traspaia dal libro è invece una forte condanna nei riguardi della comunità internazionale e delle sue scelte politiche poco coraggiose. I caschi blu olandesi erano presenti a Srebrenica nei giorni del massacro e sono rimasti solo a guardare.
- Quarta Chiacchiera: Da aspirante autore a candidato al Premio Strega da una casa editrice importante come Giunti. Come ti senti in questo momento e cosa ti aspetti da questa esperienza appena cominciata?
È tutto molto bello: appena un anno fa mi domandavo se qualcuno sarebbe mai stato interessato al mio romanzo. Poi è arrivato il Premio Calvino, la menzione d’onore, la proposta di Giunti e adesso il Premio Strega. Vivo tutto alla giornata ma non posso che dirmi felice.
Questa era l’ultima chiacchiera: non mi resta che ringraziarti per aver accettato il mio invito e salutarti. Ci lasci un tuo messaggio per i lettori?
Colgo l’occasione per ringraziare i lettori per i tanti messaggi che ho ricevuto in queste settimane: sono contento che questo romanzo sia mezzo attraverso il quale molte persone prendono coscienza di quello che è successo a Srebrenica.
Grazie Marco e in bocca al lupo da tutto lo staff di SoloLibri!
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Marco Magini
Naviga per parole chiave
4 Chiacchiere (contate) con... Ti presento i miei... libri News Libri Marco Magini
Lascia il tuo commento