Mary Wollstonecraft
- Autore: William Godwin
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Castelvecchi
- Anno di pubblicazione: 2014
Mary voleva rappresentare e difendere quella parte dell’umanità la quale stava soffrendo sotto un giogo che, con il passare del tempo, aveva degradato la donna da essere razionale a qualcosa di simile a una bestia.
Questa breve biografia di William Godwin, filosofo e politico britannico, ha come obiettivo quello di rendere omaggio alla memoria di Mary Wollstonecraft, autrice della “Rivendicazione dei diritti della donna” e femminista in un’Inghilterra che non conosce ancora l’attivismo delle suffragette, offrendo alla società del tempo un modello di pensiero profondamente anticonformista.
Queste le premesse all’opera di Godwin, marito della Wollstonecraft e padre di Mary Godwin, meglio nota come Mary Shelley, che dà alle stampe il suo libello poco tempo dopo la prematura scomparsa della moglie.
La caratteristica inconfutabile di questa biografia è la minuziosità con cui ci viene restituita la maturazione del pensiero di Wollstonecraft in relazione agli eventi della sua vita, a cominciare dagli anni dell’infanzia, segnata dalla mancanza d’affetto da parte di entrambi i genitori e dall’impegno costante prodigato da Mary per la madre ed i fratelli, fino alla giovinezza ed all’età adulta, caratterizzate da un crescente bisogno d’indipendenza che la porterà a separarsi dalla famiglia e a distinguersi in ambito intellettuale per l’originalità del proprio pensiero.
Godwin presta attenzione soprattutto a riferirci i dettagli della vita di Wollstonecraft, sintetizzando il discorso relativo alla sua produzione, che pure viene tacciata di alcuni difetti. “Rivendicazione dei diritti della donna”, ad esempio, viene sì elogiato per l’eccezionale anticonformismo dei concetti espressi, ma ne vengono messe in evidenza alcune pecche stilistiche imputabili secondo l’autore ad un eccesso di impulsività nella pubblicazione dell’opera che, se più attentamente revisionata, avrebbe unito all’importanza dell’argomentazione una forma più godibile.
Lo stesso Godwin afferma di aver ritenuto opportuno distruggere uno dei lavori della moglie che, per le numerose imprecisioni, avrebbe potuto ledere piuttosto che giovare alla sua reputazione di intellettuale.
Senza dubbio I diritti della donna è un’opera incostante e molto lacunosa nel metodo e nella forma. Se giudicata alla luce delle leggi classiche e tradizionali della composizione letteraria, non si può certo affermare che sia un prodotto eccelso.
L’impressione che si ricava dalla lettura di questa biografia è che Godwin prediliga la restituzione dettagliata delle vicende, anche intime, della vita di Wollstonecraft sacrificando l’interesse nei confronti della sua produzione, considerata ancora manchevole sotto certi aspetti nonostante se ne riconosca il merito, una prospettiva magari poco lusinghiera per Wollstonecraf autrice ma che segue quella che è la linea imposta ad una biografia d’impostazione inconfutabilmente classica.
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