Mater di Lorenzo Zumbo

“Mater”, libro tortuoso e complesso, si presenta come un flusso di emozioni contrastanti che prende forma attraverso parole carnose e dense di significato. Colori, suoni e profumi si alternano pagina dopo pagina. Il lettore, continuamente spostato da una dimensione spazio-temporale all’altra, non può leggere la storia senza esserne spiritualmente coinvolto. La stanza tonda, il profumo degli agrumi e l’espressivo movimento dei corpi sono solo alcuni degli elementi che animano una prosa molto particolare. Razionale e irrazionale procedono all’unisono e talvolta disorientano il lettore, al quale spetta l’onere di decifrare il messaggio che l’autore vuole trasmettere.

La comunicazione avviene attraverso sguardi impossibili, oscurati dal buio della cecità; buio nel quale la protagonista mostra l’entità del suo rapporto con la madre cieca. I gesti e le emozioni fuoriescono dalle pagine come il sangue da una ferita profonda e acquistano una forma ben precisa: il tondo. Il richiamo alla circolarità degli oggetti mette in contatto con la rotondità del ventre della madre; gli occhi, costantemente disegnati dalla protagonista, sono il mezzo attraverso cui avvicinarsi a quella dimensione oscura a cui nessuno ha accesso. Ed è così che il giorno e la notte si alternano, la luce e il buio si alleano attraverso un patto di sangue: il colore rosso guida il lettore, condizionandone la sua personale interpretazione. Mater, colei che genera dal nulla, è il bacino della vita e la madre senza la quale noi non esisteremmo.

Nel libro, l’insistente presenza di aggettivi genera un’atmosfera densa, carica di sentimento. La vita, che attraversa le ambigue emozioni della protagonista, si fa spazio tra le diverse sensibilità che costeggiano l’essere della madre. Le stagioni che passano, i quadri dipinti, la casa con una stanza tonda. Ecco ciò attorno a cui ruota la storia corposa a cui Lorenzo Zumbo dà vita.

Il finale si delinea come un vero e proprio fulmine inaspettato che illumina e destabilizza il lettore. Qual è l’indissolubile legame tra una madre e il proprio figlio? La riflessione a cui questo libro conduce consente di proporre diverse risposte a questa domanda. Se ci si abbandona all’irrazionale che governa le emozioni che ci contraddistinguono come esseri umani si comprende, anche, che questo piccolo capolavoro poetico-narrativo non può passare inosservato.

• Mesogea, 2012