Matteo Grimaldi, 27 anni, è un giovane scrittore emergente abruzzese, autore della raccolta di racconti "Non farmi male", edita da Kimerik e giunta già alla terza edizione. Uno scrittore che non è rimasto chiuso nella sua nicchia, aspettando che fossero i lettori a trovarlo, ma che si è messo in gioco, cercando di mostrare chi sia e quanto valga, anche sul web.
Oltre al suo blog aggiornato quotidianamente (MatteoGrimaldi.com), Matteo partecipa da alcuni mesi anche all’iniziativa "Uno scrittore ci racconta un libro..." di Sololibri.net. Un’altra idea, però, gli ronzava per la testa: una rubrica curata direttamente da lui, dedicata alle interviste agli autori, più o meno noti. La Sua proposta è stata accettata dalla Redazione di Sololibri.net, che inaugura oggi la nuova rubrica, proprio con la prima intervista al suo iniziatore.
- Prima Chiacchiera: Alla tua proposta per la nuova rubrica, avevi già pronto il suo titolo: "4 chiacchiere (contate) con...". Come ti è venuta in mente l’idea delle interviste e quanto ci sarà di te in questa rubrica?
Mi è venuta in mente quando mi son ritrovato a leggere l’ennesima intervista e a pensare, per l’ennesima volta, che io quelle cose non le avrei domandate. Che era tutto scontato e che secondo me all’intervistatore non fregava nulla di saper del libro e dell’autore. Il titolo mi ronzava nella testa da un po’. La chiacchiera è molto diversa dalla domanda e quando fai 4 chiacchiere non badi tanto all’essere diplomatico o al non toccare tasti dolenti. Immaginate di ritrovarvi al baretto sotto casa davanti a un Mojito e di avere la possibilità di domandare ad uno scrittore quello che sentite senza pensare che poi verrà pubblicato. Saranno 4 curiosità senza sforare, per evitare che diventi noiosa. 4 Chiacchiere contate, appunto. Permettetemi di ringraziare il grafico che ha curato il logo della rubrica. Si chiama Pino Di Claudio ed è anche l’autore della copertina del mio primo libro. E poi chiaramente Rachele di Sololibri.net, che ha creduto nella mia idea, affidandomela. Sei sicura o ti sei già pentita?
- Seconda chiacchiera: Parliamo di te. Nei racconti del tuo libro, tratti argomenti anche molto seri, come il problema della droga o gli abusi sessuali sui minori. Di contro, sul tuo blog racconti giorno per giorno la tua vita con fare decisamente più leggero e scanzonato. Due modi totalmente diversi di scrivere: quale dei due ti appartiene di più e rispecchia quello che sei?
Mi appartengono entrambi. Quello doloroso che ha fatto vivere le storie di "Non farmi male" forse è più vicino al mio reale stato d’animo. L’ironia del blog, la voglia di non prendermi troppo sul serio, è l’unico antidoto che ho trovato ai dispiaceri della vita. Non solo miei dispiaceri. Mi piace vedere il sorriso nascere sulla bocca degli altri e allora cerco di essere divertente per vederli ridere, e questo non significa che io sia realmente felice. E’ una maschera molto efficace il sorriso. Le persone che mi amano sanno andare oltre e capire quando un sorriso è reale. E non nego che scrivere di cose che fan ridere mi piace, mi distrae e mi diverte. La scrittura ha questo potere su di me. Sa dilaniarmi e divertirmi, a seconda che io abbia bisogno di essere dilaniato, o di un sorriso.
- Terza chiacchiera: Mancano solo 40 giorni all’uscita del tuo prossimo libro, "Supermarket24". Questa volta, un romanzo, un’evoluzione importante per un giovane scrittore. Penso che molti saranno curiosi di sapere di cosa tratti il libro e lo stile che vi ritroveremo.
Sì, ormai ci siamo. E’ una soddisfazione indescrivibile quando trovi un editore che ha voglia di investire i suoi soldi su di te e sul tuo lavoro. Ed è per questa soddisfazione che non vale la pena pagarsi una pubblicazione. Io non l’ho mai fatto a costo di non pubblicare. Quando hai a che fare con storie lampo riesci a dominare i tempi, a guardarle dall’alto con facilità. Col romanzo è molto più difficile. Sono stati tanti i tentativi di romanzo che mi hanno aiutato a crescere e Supermarket24 è il raggiungimento di un nuovo obiettivo e di un sogno. E’ la storia di Luca Sognatore, che a 25 anni sente il bisogno di trovare una sua indipendenza così si imbatte in mille luoghi e mestieri, e in mille insopportabili datori di lavoro prima di iniziare la sua avventura nello SpesaPiù, un supermarket aquilano. Il romanzo è la cronaca del suo giorno di prova al reparto frutta. 24 ore esatte di incredibili incontri e situazioni paradossali vissute e commentate dai suoi occhi cinici e spesso cattivi verso clienti e colleghi dalle esistenze sfigate. E’ la sua storia, ma anche quella di tutti coloro che si ritrovano ogni giorno in quella scatola di neon e scaffali, ma che hanno a casa una vita a cui rispondere. E’ una storia molto divertente, dallo stile decisamente più leggero di "Non farmi male", ma non mancheranno momenti per riflettere e per lasciarsi inumidire gli occhi.
- Quarta ed ultima chiacchiera. Fai un appello ai giovani scrittori che si dovrebbero lasciare torturare... ehm... intervistare da te.
Esiste anche un numero con cui televotarmi? Devo dire che ho già raccolto un bel po’ di Sì, anche prestigiosi, e questo mi rende fiducioso. Lasciarsi torturare da me, che poi dai, non sarò così cattivo: è un modo per mettersi in gioco senza cadere nella solita retorica. Quindi, scrittori di tutto il mondo, non esitate, e scrivetemi a matteo1077@gmail.com o presso la Redazione di Sololibri.net [3].
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Matteo Grimaldi
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