Memorie di una Geisha
- Autore: Arthur Golden
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2008
In una lingua elegante ed estremamente poetica, ricca di potenti similitudini alla Tracy Chevalier, particolarmente nel descrivere le sensazioni ed i turbamenti della protagonista Chiyo o Sayuri, come viene ribattezzata all’inizio della sua carriera professionale, Arthur Golden crea, come preannuncia il titolo “Memorie di una geisha”, un’opera incentrata sul tema delle geisha giapponesi ma non solo, poiché la trama si arricchisce di esplorazioni nel contorto animo umano, frequentemente rivelandone la sconcertante crudeltà, il sadismo difficile da comprendere e mai da giustificare.
La piccola Chiyo subisce innumerevoli traumi (malattia e morte prematura della madre, allontanamento da casa grazie al facoltoso Mr Tanaka, che ne segna il destino, separazione dalla sorella Satzu, trattamenti umilianti sia dal punto di vista fisico che psicologico) prima a Yoroido, il suo poverissimo villaggio di pescatori e poi a Kyoto, nel quartiere di Gion dove operano oltre ottocento geisha, in cui è venduta all’"okiya" Nitta e in cui subisce ogni tipo di angherie dalle due avide proprietarie, chiamate madre e nonna, e da parte della bellissima e insopportabile Hatsumomo, la geisha i cui proventi reggono finanziariamente l’okiya. Tali esperienze amare le permettono comunque di orientarsi nella giungla della vita, anche con la frequenza irregolare delle lezioni di "shamisen" e altri strumenti, canto, danza, buona educazione, dizione secondo il giapponese di Kyoto, pulizia e ordine nell’aspetto e nel linguaggio, portamento e rituali per il servizio di tè e altre bevande, indispensabili per intrattenere i futuri mecenati, frequentatori dei locali più o meno rinomati di Gion, alla ricerca di distrazioni dopo le occupazioni lavorative.
Chiyo, per motivi che sono rivelati solo alla fine del romanzo, diviene Sayuri, “la sorella minore”, ovvero l’allieva della deliziosa e influente geisha Mameha, antagonista di Hatsumomo e l’opera si trasforma in una saga in cui le due alleate cercano di difendersi dai perfidi attacchi della seconda, che è divenuta la “sorella maggiore”, ovvero l’insegnante di Pumpkin, l’altra sfortunata e meno dotata creatura che cresce nell’okiya insieme a Chyio e con cui stabilisce un rapporto di simpatia, interrotto però da Hatsumomo che riesce a trasformarla in una sua simile.
Quando, attraversando una fase nerissima ed in preda alla disperazione, piange sconsolata, Chiyo è avvicinata da un signore, il Chairman, proprietario di un’azienda con alterne fortune, che, impietosito, le porge il suo fazzoletto cifrato che lei conserva e il cui ricordo, a causa della gentilezza ricevuta, la sosterrà a lungo insieme alla segreta speranza di rincontrarlo e farne il suo "danna", il suo amante mecenate.
Sicuramente “Memorie di una geisha” offre ampie possibilità di capire il variegato mondo delle geisha e stimola al confronto con altre culture sul tema del sesso… dopo tutto non sembrano esserci sostanziali differenze e, poiché variano solo i dettagli secondari, se ne deduce che l’umanità è sempre stata uguale a sé stessa in ogni epoca e in ogni latitudine (riflessione non proprio consolatoria).
Il mondo maschile preso in considerazione è prevalentemente quello dei privilegiati (ricchi aristocratici, alte cariche dello stato, facoltosi dirigenti di aziende) senza i quali non sarebbe esistita la professione di geisha e che non sembrano avere grandi qualità. In genere sono persone già sposate, a seconda delle disponibilità sono "danna" di una o più geisha che mantengono con prodigalità e con le quali spendono il tempo libero in locali pubblici, spesso dedicandosi a competizioni di bevuta… squallido! Nel romanzo fanno eccezione tre o quattro personaggi fra i quali spiccano due partner della stessa azienda, Nobu e il Chairman, che si distinguono per generosità e sentimenti di amicizia, praticamente sconosciuta nel mondo di "Memoirs of a Geisha".
Un altro aspetto positivo di “Memorie di una geisha” è la dovizia di elementi culturali che non si limitano al complicato rituale del kimono da indossare o togliere a seconda delle circostanze o alle rivelazioni su ciò che i giapponesi considerano sexy nel corpo femminile: c’è tanto di più ed è davvero interessante.
Si è catturati totalmente, almeno nei primi tre quarti dell’opera, dalla vita della donna che, come viene più volte ribadito, non sceglie di diventare geisha e che si ha modo, con totale coinvolgimento emotivo, di vedere evolvere, dai primi anni di vita alla stupenda bellezza della giovinezza fino alla decadenza totale nella vecchiaia.
Assolutamente raccomandato!
Memorie di una geisha
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Questo libro mi ha fatto immergere in una cultura molto diversa da quella occidentale, in un Giappone in cui le donne avevano un ruolo che l’Europa non ha mai conosciuto.
Non sono mai stata affascinata dai paesi orientali, quindi ero molto scettica quando ho iniziato questa lettura, ma, dopo un inizio che non mi aveva catturato, devo ammettere che la storia di Chyco/Sayuri mi ha conquistato. Chyco, una ragazzina strappata con l’inganno dal suo mondo povero al quale era legata, si trasforma in una donna affascinante e coraggiosa che non perde mai di vista il suo obbiettivo, compiendo scelte anche dolorose pur di raggiungerlo.
La delicatezza con la quale sono raccontati i sentimenti, il destino che guida una vita e la forza della protagonista sono i punti forti di questo libro che svela i segreti di quel mondo fatto di kimono di seta, di sakè e di feste, che però cela una profonda tristezza e una solitudine di fondo.