Mercoledì di Tim Burton, disponibile sulla piattaforma Netflix dal 23 novembre, è una delle serie tv più viste del momento. Stando ai dati, Wednesday nelle prime due settimane di programmazione avrebbe superato persino il record di visualizzazioni della quarta attesissima stagione di Stranger Things, arrivando al record di 341,23 milioni di ore di visione.
Il successo della serie è senza dubbio dovuto all’ottima regia, all’impeccabile interpretazione della giovane attrice Jenna Ortega ma, non da ultimo, a una sceneggiatura scritta in modo magistrale. Agli spettatori più attenti non sarà certo sfuggito che la Mercoledì di Tim Burton è infarcita di riferimenti letterari.
La passione per la letteratura della protagonista è palese fin dal primo episodio, quando pronuncia, all’interno della caffetteria, la fatidica frase:
L’italiano è la lingua di Machiavelli.
Che purtroppo nella traduzione italiana del dialogo è andata perduta; forse è stata ritenuta un riferimento troppo colto per essere adatto a un pubblico adolescenziale.
Mercoledì non solo è un’aspirante scrittrice - tutte le sere dedica un’ora di rito alla scrittura, battendo rigorosamente sui tasti di una vecchia macchina da scrivere - ma il suo stesso nome ha una derivazione letteraria che funge da chiave di lettura dell’intera trama.
Chi nasce di mercoledì è immensamente triste.
Morticia e Gomez Addams citano questo verso dinnanzi alla direttrice del collegio, Miss Larissa Weems, a cui iscrivono la propria incorreggibile e ribelle figlia adolescente. Affermano di averla chiamata “Mercoledì” proprio in omaggio a questa citazione: Wednesday’s child is full of woe, una vecchia filastrocca inglese, una cosiddetta “nursery rhyme”, ripresa in un racconto di Poe.
Il fantasma del maestro dell’orrore letterario, Edgar Allan Poe, in realtà inseguirà la protagonista come un riflesso fedele nel corso delle sue peripezie alla Nevermore Academy, il college per “reietti” in cui la nostra giovane eroina si trova suo malgrado catapultata.
Il nome del college è un altro riferimento letterario non casuale: Nevermore è infatti l’urlo del corvo della più celebre poesia di Edgar Allan Poe, The Raven (1845).
Ma i riferimenti a Edgar Allan Poe non finiscono qui, sono invece un filo rosso che si dipana nel gomitolo dell’intera trama.
Scopriamo tutti i riferimenti a Poe in Mercoledì di Tim Burton.
1. La Nevermore Academy
Il riferimento principale è alla celebre poesia di Poe, The Raven che si ispira all’archetipo letterario per eccellenza: ovvero il corvo, l’uccello della morte, che accompagnava le anime dei defunti nell’aldilà. Per tutto il corso del poema il corvo non farà altro che ripetere la parola “nevermore”, ovvero “mai più”.
Il verso chiave della poesia di Poe è proprio:
Quoth the Raven, "Nevermore".
“Disse il corvo: Mai più.” La risposta scandita dal corvo alla fine di ogni ritornello accresce l’angoscia del lettore. Nevermore può essere letta come un’onomatopea del verso del corvo ma anche come il macabro riferimento alla morte, che è qualcosa da cui l’essere umano non può sfuggire. Questo accresce l’atmosfera cupa della scuola di Mercoledì e dell’intera serie firmata da Tim Burton.
Nella finzione della serie si racconta il grande autore di racconti dell’orrore aveva frequentato la Nevermore Academy, divenendone uno degli allievi più illustri. Secondo Burton pare siano stati proprio i turbolenti anni del collegio a ispirare a Poe le sue macabre storie. Era forse un possibile alter ego di Mercoledì Addams?
2. La coppa Poe
Nel secondo episodio della serie gli studenti della Nevermore Academy si sfidano in un torneo annuale chiamato Coppa Poe (nell’originale Poe Cup, Ndr). Si tratta di una semplice traversata in canoa da una sponda all’altra del fiume, in perfetto stile inglese.
Ogni canoa prende simbolicamente il nome da una poesia di Poe: Il gatto nero, Il pozzo e il pendolo, L’insetto d’oro, Il barile di Amontillado.
Le canoe e i rispettivi concorrenti sono chiamati a rappresentare i temi del poema di Poe a cui fanno riferimento. Motivo per cui Mercoledì e la sua compagna di stanza Enid sono vestite da “gatti neri”.
3. La statua
La statua di Edgar Allan Poe nella serie tv di Tim Burton giunge a designare un vero e proprio passaggio segreto. Mercoledì, appassionata di indovinelli, leggendo le righe impresse sulla tavoletta tra le mani di Poe scoprirà che ogni poesia contiene una parola chiave. Risolvendo l’enigma la giovane protagonista scoprirà di dover schioccare le dita due volte per aprire un varco nella parete. Sarà l’inizio di una serie di rivelazioni.
4. La Nightshade Society
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Il mistero che Mercoledì scopre è la Nightshade Society, la società segreta degli studenti della Nevermore Academy. Si credeva che questa società fosse stata sciolta tre decenni fa, ma durante le sue ricerche la protagonista viene a conoscenza del contrario.
La preside Weems ha permesso che la società segreta continuasse a esistere perché comprendeva alcuni degli allievi più influenti della scuola.
Proprio qui entra in gioco, ancora una volta Poe, perché ha un ruolo centrale nella serie il rapporto madre-figlia tra Mercoledì e Morticia. Nel racconto Morella scritto nel 1835 e contenuto nell’antologia I racconti del grottesco, Edgar Allan Poe narra la storia di una donna, Morella, che compie studi mistici e ne viene come posseduta. Il marito, dapprima innamoratissimo di lei, inizia a sperimentare una forte inquietudine che lo conduce a immaginare di ucciderla. La donna però muore dando alla luce la figlia, lanciando una specie di maledizione. La figlia infatti crescerà identica alla madre, assumendone persino le sembianze e gli stessi poteri occulti. Il titolo non è casuale: la “morella” è infatti un’altra variante della Belladonna nera, un’erba velenosa.
La Belladonna, come vedremo, avrà un ruolo cruciale nello sviluppo della trama e sarà un indizio importante per risolvere uno dei misteri della storia.
5. The Rave’N
Qual è il nome del ballo scolastico annuale indetto dalla Nevermore Academy? Ma non poteva essere altro che The Rave’N (Il corvo, in italiano) un altro puntuale riferimento al poema di Edgar Allan Poe. Appare palese che l’opera di Tim Burton vuole essere un grande omaggio allo scrittore e poeta americano vissuto nel XIX secolo, considerato l’iniziatore della letteratura dell’orrore, del mistero e della folla.
6. Le citazioni di Edgar Allan Poe
Per risolvere i misteri della storia Mercoledì si affida alle citazioni di Edgar Allan Poe, che la aiutano a scoprire la vera identità del mostro che sta terrorizzando l’intera cittadina. Una delle prime citazioni lette dalla protagonista recita:
Non credere a nulla di ciò che senti e a metà di ciò che vedi.
Mercoledì capisce quindi che tutte le persone che la circondano celano in realtà un lato nascosto. Secondo questa logica ciascuno, anche l’individuo più docile e in apparenza buono, diventa un possibile sospettato. La logica governa i racconti psicologici di Poe prende il sopravvento, divenendo la vera sottotrama dell’appassionante serie di Tim Burton.
Il capolavoro Netflix, Mercoledì, deve molto alla grande letteratura e in particolare al mondo grottesco, mostruoso dalle atmosfere gotiche creato dal maestro del terrore: Edgar Allan Poe, grande iniziatore del genere.
Per creare la sceneggiatura cupa, in bianco e nero, pervasa di ombre di Mercoledì, Tim Burton si è ispirato dunque alla letteratura pioneristica di Poe. Possiamo riscontrare l’influenza di racconti celebri dello scrittore come La caduta della casa di Usher e La maschera della morte rossa.
Forse una buona sceneggiatura, una sceneggiatura riuscita, ci insegna che tutto in fondo è già stato scritto.
Voi lettori avevate colto questi riferimenti a Edgar Allan Poe nella nuova serie di Tim Burton? Per caso ne avete trovati altri che forse ci erano sfuggiti?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Mercoledì di Tim Burton: tutti i riferimenti a Edgar Allan Poe nella serie Netflix
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