Miracoli quotidiani di Domenico Abate

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E’ di recente pubblicazione (dicembre 2008 - Aletti editore) l’affascinante volume di Domenico Abate, dal titolo "Miracoli quotidiani". Il sottotitolo è esplicativo: "Le prove dell’esistenza di Dio". Dopo il quadro della personale situazione esistenziale giovanile, con i passaggi dall’impegno sociale e la lotta contro ogni ingiustizia fino all’ateismo, Abate si sofferma sulla scoperta del personaggio che ha cambiato la logica della propria vita, Gesù Cristo, e sulla sconvolgente considerazione della straordinaria preziosità della vita, di ogni vita sulla terra. Il testo "galeotto" che ha definitivamente aperto gli occhi del nostro autore è il libro dello scienziato inglese J.E Lovelock "Gaia, nuove idee sull’ecologia". Se l’opera di Lovelock è diretta a dimostrare che il pianeta terra è come un grande essere vivente e in tutte le parti va rispettato, per Abate è la straordinaria conferma dell’esistenza di una forma di intelligenza superiore, che ha creato la terra come una perfetta culla della vita. Elementi di tale conferma sono proprio i sofisticati meccanismi di autocontrollo che governano il sistema terra. Tali meccanismi infatti sono del tipo a catena chiusa con controreazione negativa, cioè non possono essere che l’effetto di un progetto, rendendo stabile un sistema anche se non lo è. L’autore passa in rassegna quei fatti quotidiani che la nostra assuefazione non percepisce, ma che sostengono la nostra esistenza istante per istante. Un esempio tra i tanti è quello dell’ossigeno nell’atmosfera. La sua percentuale è del 21%, ebbene, "se la sua concentrazione aumentasse di qualche punto e si portasse al 25%, basterebbe una scintilla per incendiare completamente tutta la vegetazione della Terra". Ciò non avviene grazie ad un meccanismo chimico naturale che trasforma l’eccesso pericoloso di ossigeno, da milioni di anni. L’autore riporta altri esempi, evidenziando i delicati meccanismi che consentono al sistema-terra di sopravvivere: il valore del metano, dell’ammoniaca, dell’anidride carbonica, dell’azoto... Troppo fragile il riferimento al caso per essere tutte concorrenti alla sussistenza della vita per milioni di anni! Inevitabile ammettere che dietro tutta questa serie di coincidenze non possa non esserci una volontà, un progetto che trascende. E arrivare ad ammettere che tale volontà è come afferma Dante "l’Amor che move il sole e l’altre stelle". Tutto questo senza togliere che l’uomo, con le sue immissioni di sostanze inquinanti nell’ambiente, finisca per sopraffare i meccanismi di mantenimento della vita sulla terra. Certo è che la costanza di tutti i meccanismi di salvaguardia del bagaglio genetico del pianeta non sono pura casualità. Ed è onesto ammettere che, considerata la complessità e la delicatezza dell’ecosistema in cui viviamo, tutti beneficiamo di un autentico miracolo quotidiano.

Recensione di Aldo Garau