Qualcuno ha definito il vostro amico un po’ misantropo? Se non sapete cosa significa procedete con la lettura. Affronteremo di seguito l’argomento per conoscere una nuova parola e arricchire il nostro vocabolario personale della lingua italiana.
La parola misantropo, della quale troviamo nella maggior parte dei vocabolari il sostantivo femminile miṡantropìa, deriva dal greco μισανϑρωπία e in realtà ha un sinonimo che utilizziamo con maggior frequenza ma che vedremo successivamente.
Il suo significato è affine al mondo della psicologia e delle scienze umane: analizzando la versione greca ci accirgiamo che a comporre misantropo concorrono due parole in particolare. Da una parte mísos, "odio", dall’altra ànthrōpos che significa "uomo", essere umano.
Ed ecco che il significato di misantropo racchiude al suo interno un sentimento di disprezzo per il genere umano senza distinzioni di sesso.
Di seguito alcune informazioni in più sulla nascita e l’utilizzo del termine misantropo nella storia, in particolare in filosofia, i sinonimi e i contrari.
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La parola misantropo, significato nella storia e l’evoluzione filosofica del termine
Se il misantropo è colui che prova odio per gli altri e la misantropia identifica un atteggiamento di non fiducia e simpatia per il genere umano è interessante conoscere l’evoluzione del termine nel corso della storia.
Della misantropia e del suo significato hanno parlato i filosofi come Socrate: secondo il maestro
"La misantropia si sviluppa quando una persona, riposto completa fiducia nei confronti di un altro che sembri essere di buon animo e veritiero, scopre poi che questa persona in realtà non lo è. Quando questo succede troppo spesso, ecco che essa comincia, inevitabilmente, a odiare tutte le persone e a non fidarsi più di nessuno."
Questo Socrate lo racconta nel Fedone di Platone ma non è l’unico. Anche Aristotele si è soffermato sul tema definendo il misantropo come colui che è solitario e non è propriamente umano. Una sorta di bestia che odia tutti ma il concetto non deve essere confuso con il pessimismo filosofico.
Secondo Kant l’essere umano può provare odio per altri esseri della sua stessa specie in due diverse modalità: da una parte ci sono coloro che che provano un’avversione generale e per questo definiti come affetti da antopofobia, dall’altra coloro che provano animosità totale contro il genere umano. La misantropia può avere cause dipendenti dal proprio volere o da situazioni esterne che ne favoriscono lo sviluppo.
Di Jean-Paul Sartre è una famosa citazione che può essere annoverata tra quelle che veicolano misantropia: si tratta della frase "L’inferno sono gli altri", così come lo stesso Arthur Schopenhauer fu tra i filosofi forse quello che si caratterizzò maggiormente per il suo essere misantropo. Egli preferiva una vita in solitaria, in continua reclusione sociale. Nonostante questo, però, Schopenhauer era un grande sostenitore della condivisione delle sofferenze ed è per questo che il miglior modo per coesistere è avere un approccio all’altro basato sul trattamento etico.
Infine anche Martin Heidegger non si mostrò estraneo ai segni di misantropia nel rapporto con gli altri, inizialmente negando anche l’approccio etico professato da Schopenhauer. Solo in un secondo momento, infatti, Heiddeger parlò della possibilità di un’armonia tra le persone.
Sinomini e contrari di misantropo
Il concetto di misantropo non è poi così estraneo a noi se ci fermiamo per un attimo a riflettere: tra i sinonimi più utilizzati troviamo "asociale", spesso pronunciato anche in toni meno seri per definire il compagno che ci abbandona nei momenti più divertenti.
C’è poi scontroso o anche insocievolezza, ma come ci dice Treccani quest’ultimo termine è senza dubbio non comune. Troviamo, inoltre, orsaggine, scorbutico, selvatico e così via.
Alcuni sicuramente più intuitivi e più usuali, altri meno diffusi ma non per questo incoerenti con il tema in questione. Scendendo del dettaglio vale la pena soffermarsi anche su due parole in particolare: si tratta di misoginia, che identifica il sentimento di odio e repulsione per le sole donne, e misandria, ovvero l’odio per gli uomini.
Tra i contrari, invece, troviamo filantropo, affabile, espansivo, socievole, termini di gran lunga più utilizzati ogni giorno e che identificano colui o colei che ama stare con gli altri.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Misantropo: cosa significa?
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