Mississippi Solo di Eddy L. Harris

Il grande fiume aveva catturato la sua immaginazione sin da piccolo. Il Mississippi racchiudeva nelle sue acque la storia del suo Paese e le pagine dei romanzi degli scrittori che lui aveva di più amato, Mark Twain, Faulkner, Melville, T.S. Eliot e Hemingway. Per Eddy L. Harris il Mississippi era come una presenza familiare, un parente. Era il fiume della leggenda che collegava il Nord e il Sud, l’Est con l’Ovest, dei battelli a vapore; il fiume che scorreva con le lacrime e il sudore degli schiavi lungo il quale si potevano ancora sentire i tamburi indiani e il canto dei neri nelle piantagioni.

Eddy L. Harris, scrittore afroamericano, ha studiato all’Università di Stanford e con Mississippi Solo (La Nuova Frontiera, traduzione di Clara Serretta e Nazzareno Mataldi) pubblicato nel 1988 ha ricevuto il plauso della critica statunitense.
Viaggiatore instancabile, nel corso degli anni ha ripercorso la navigazione sul fiume, ha scritto altri libri e ha scelto di vivere in Francia.

Il fiume come una musa e come un dio, perché aveva fatto di lui uno scrittore

così scrive nella prefazione Adam Weymouth, notando che sarà sempre il Mississippi ad avergli ridato la vita. Sotto la presidenza Reagan, l’autore intraprenderà all’età di trent’anni il suo viaggio lungo il fiume, dopo essersi dimesso dall’ufficio in IBM, rammaricato di non essere riuscito fino ad allora a diventare uno scrittore.

Guardo il Mississippi e vedo un simbolo dell’America, la spina dorsale della nazione, un simbolo di forza, libertà e orgoglio, di desiderio di viaggiare, di storia, di immaginazione.

Del grande fiume, per lui cresciuto a St. Louis, ricorda il fascino del Vecchio Sud e di quando verso la fine dell’Ottocento era teatro per le ruote a pale dei battelli fluviali. Il Mississippi contiene nello scorrere delle sue acque, non solo la storia della cultura americana, ma anche la storia dei diritti civili e la musica del Delta Blues.
Da Robert Johnson a John Lee Hooker, e tanti altri ancora, il fiume nel suo navigare accoglieva il sound di una terra povera; un blues popolare, cupo e malinconico, con le note della chitarra acustica e dell’armonica a bocca, tanto da assomigliare all’eco dei canti degli schiavi di colore.
Il fiume scorreva bruno, pesante e lento, sempre al lavoro, minaccioso e in movimento. Salire su di una canoa alle sorgenti del Mississippi, il lago Itasca, e dirigersi verso New Orleans non era un’ aspirazione per tutti, mai nessun nero era andato in canoa, ma era un sogno,“ un’idea nobile” che Harris custodiva in attesa di poterla realizzare. Un’impresa coraggiosa con i pochi mezzi a sua disposizione, ma tenace e impegnativa perché quel fiume apparteneva anche a lui. Ed è stato così.

Harris sarà aiutato da un vecchio amico di colore, un uomo d’altri tempi, che nel procurargli le attrezzature usate, gli ricorderà preoccupato poco prima di iniziare il viaggio, che sarebbe partito da un posto dove non c’erano i neri, per andare in uno dove ancora non erano molto amati.
Per il nostro autore il colore della pelle non aveva mai rappresentato un problema; era solo un segno particolare per la polizia. Mississippi Solo sarà il diario di bordo di un viaggio in solitaria, compiuto senza alcuna esperienza di navigazione, trascorrendo le notti accampato lungo le rive del Mississippi infestato di fantasmi, attraversando canyon di alberi secolari, con a riva cervi, volpi, castori e uccelli acquatici.
E all’alba riprendere il viaggio, padroneggiare la canoa in preda alle correnti con il fiume che cambiava di colore, si alzava e si abbassava a seconda del vento.

Il fiume è diventato un avversario.

Ma era anche diventato il suo migliore amico ed Harris lo preferiva alla compagnia delle persone; nella sua solitudine il fiume lo osservava e proteggeva. Il viaggio gli sarebbe entrato dentro con una tale immensità da diventare parte della sua anima.

Ogni giorno mi spoglio delle corazze esterne e mi ritrovo solo con il mio io spesso alle prese con le mie paure.

Un’esperienza unica, un’avventura fisica e interiore lungo uno dei fiumi più imponenti del mondo, con una piccola canoa che diventerà una metafora, con il vento, l’acqua, la terra che saranno invincibili mentre il Mississippi grida la sua storia.
Un’impresa rischiosa che non finirà di sorprendere, con tutta la forza del passato, con la musica e le letture dei grandi romanzi americani, e di quel desiderio profondo di essere padroni del proprio destino.