Musica di carta
- Autore: Maurizio Inchingoli
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
La lettura di questo libro dovrebbe essere vietata a noi boomer: come minimo, potrebbe scenderci una lacrimuccia dal viso. E poi perché potremmo emozionarci al solo ricordo di quando ci recavamo in edicola a contemplare il reparto delle riviste musicali, così strabordante e pieno di vita. Un Eldorado durato almeno fino agli anni ’90 dello scorso secolo, quando l’avvento di Internet ha cambiato tutto con la nascita dei primi magazine online. Si scherza, ovvio: noi boomer dovremmo essere i primi ad avventurarci tra i capitoli di Musica di carta (Arcana, 2022), volume curato da Maurizio Inchingoli con l’intenzione di storicizzare il percorso delle riviste musicali italiane. No, non c’è emozione o lacrime che tengano.
Chiariamolo sin da subito, Inchingoli non è l’ultimo arrivato: sul suo curriculum compaiono collaborazioni di prestigio come quelle con Blow Up, Alias, Il Giornale della Musica. La conoscenza del territorio è evidente sin dalle prime pagine della sua opera prima: Musica di carta è un racconto appassionato che parte dagli anni ’60 e arriva ai giorni nostri, una foto di gruppo all’interno della quale si ripercorre la storia di formidabili intuizioni, di tonfi e di fallimenti, di ego smisurati, di fogli che hanno segnato l’immaginario di diverse generazioni accomunate dall’amore per la musica.
Il giornalista lucano si muove nell’ambito delle riviste rock e dintorni (a parte una breve partentesi dedicata al mensile Musica Jazz), confezionando un ottimo spaccato di quella che è stata ed è l’editoria musicale di casa nostra, evidenziandone le evoluzioni e le relative trasformazioni.
Nell’impossibilità di occuparsi di tutte le testate che si sono accumulate tra gli scaffali delle edicole negli ultimi cinquant’anni, Maurizio Inchingoli si è concentrato su una serie di magazine, da quelle di maggior successo commerciale (Ciao 2001, Il Mucchio Selvaggio) sino ad altre di nicchia (Blast!, Dynamo!), ricostruendone la storia e arricchendo la narrazione con le testimonianze, sotto forma di intervista, di chi certe vicende le ha vissute in prima persona. Interviste che rappresentano la parte più succulenta del libro, che scoprono altarini, alzano il velo su episodi curiosi, divertenti. A volte inquietanti. Per dire: alcuni editori, oltre a occuparsi di musica, gestivano giornali pornografici. Per non tacere di tutte le scissioni, litigate, gestioni allegre, ricorsi ai tribunali che hanno movimentato un mercato in continuo subbuglio.
Ma la domanda che Inchingoli rivolge a (quasi) tutti gli intervistati è la seguente: quale sarà il futuro dei periodici musicali cartacei? Si va da un cauto ottimismo al pessimismo tout-court.
La risposta più immaginifica è comunque quella fornita dal giornalista di lungo corso Gianni Della Cioppa:
Tra trent’anni la musica girerà nell’aria e noi decideremo cosa ascoltare con cuffie invisibili, con note fluttuanti intorno alla testa.
In attesa della realizzazione di un futuro di tal fatta, continuiamo a sostenere le poche riviste musicali ancora (r)esistenti. In fondo, è proprio il messaggio, non troppo nascosto, in uscita dalle pagine di Musica di carta.
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