Narrazioni dell’estinzione
- Autore: Elvia Wilk
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2023
Per “Piante”. Per “Pianeti”. O per metaforici sanguinamenti collettivi (“Bleed”). Verrà la morte – del genere umano e/o del pianeta – e avrà le sue stazioni romanzate: tra visioni di futuro solarpunk e realtà di zone depresse, post vampiri e post umani sullo sfondo di ultra (o a loro volta post) metropoli.
In Narrazioni dell’estinzione (ADD Editore, 2023, trad. it. di Vincenzo Latronico), Elvia Wilk non si risparmia e non ci risparmia nulla: il suo saggio è (sci)fiction di fiction.
Un saggio filosofico, trasversale, persino politico. Affacciato su intercapedini spazio-temporali e confini di genere fantascientifico apparente, azzerato da distinzioni categoriali funzionalmente a un “femminismo narrativo” sguardo ulteriore sulla contemporaneità dell’estinzione.
Quasi trecento pagine che pesano di significazioni agevolate da significanti esatti, dettagliate inquadrature del presente e del passato-presente letterario. Si muove dal perturbante Morte per paesaggio di Margaret Atwood (il racconto è compreso nella raccolta Racconti per sopravvivere in natura), si atterra trans-medialmente sul Pianeta debole di Wai Chee Dimock che suppone creazioni di:
siti di contagio negli ecosistemi globalizzati in grado di trasformare ‘le vulnerabilità condivise in una pienezza condivisa
E se ci fosse da puntare davvero sulle ricadute benefiche del fanta-progetto? Come riflette l’autrice poche righe dopo:
Dimock paragona la mescolanza delle opere letterarie (al di là dei generi canonizzati e storicizzati) al mantenimento della biodiversità. E se si guarda alla storia letteraria in un altro modo, si trovano libri esplosi dappertutto. Libri che vengono rubati, tradotti, piratati e diffusi. Se vogliamo pensare ai modi in cui la letteratura esiste nel mondo, questo è un modello molto più resiliente e a prova di estinzione rispetto a quello dominante, che vede i romanzi a prender polvere su uno scaffale, aperti, poi chiusi. J.R. Carpenter, uno scrittore che ha pubblicato libri, poesie digitali e fanzine, mi ha detto che considera la fanzine come gli ‘scarafaggi della letteratura’ – nella misura in cui gli scarafaggi sono la specie con più probabilità di sopravvivere a una catastrofe nucleare.
La lunga citazione non è fine a se stessa. Credo piuttosto renda l’idea del taglio speculativo impresso da Elvia Wilk al proprio lavoro in orbita attorno al tema dell’estinzione.
Tra le pagine c’è spazio per Doris Lessing, Octavia E. Butler, James Ballard, Jeff e Ann VanderMeer (tantissimi altri) ma a ben guardare, i loro racconti risultano pre-testo e sostegno delle tesi della Wilk, scrittrice a sua volta: si avverte tra le pagine spesse – e mai autocompiaciute - di un testo da tenere a portata di mano.
Soprattutto se si intende riflettere sull’ambivalenza implicita al rapporto genere umano/natura attraverso i focus di romanzi stratificabili come quelli su cui acutamente si sofferma l’autrice, Elvia Wilk.
Narrazioni per l’estinzione è pubblicato in Italia da ADD Editore e tradotto dall’inglese dall’ottimo Vincenzo Latronico.
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