Si è spento oggi, all’età di 92 anni, il paroliere Franco Migliacci, autore di canzoni celeberrime della musica leggera italiana tra cui ricordiamo Nel blu dipinto di blu portata al grande pubblico dalla voce intensa di Domenico Modugno, coautore del testo del brano.
La canzone di Migliacci e Modugno, nota anche come Volare, la parola che dà avvio al ritornello, vinse il Festival di Sanremo nel 1958 con l’interpretazione di Domenico Modugno e Johnny Dorelli. Sarebbe diventata la canzone italiana più famosa di sempre, in vetta alle classifiche americane per oltre cinque settimane, ancora oggi simbolo dell’italianità nel mondo.
Migliacci affermò che l’idea per scrivere Nel blu dipinto di blu gli era venuta da un quadro di Marc Chagall, Le coq rouge dans la nuit.
Il quadro fu composto dal pittore di origine bielorussa nel 1944, poco dopo la scomparsa dell’amata moglie Bella Rosenfeld. Nella tela sono raffigurati due amanti che sembrano vagare nel blu, in due direzioni opposte, ma si dirigono inesorabilmente l’uno verso l’altro come fondendosi in un abbraccio cosmico.
Una delle caratteristiche predominanti delle opere di Chagall, come sappiamo, è il blu: colore onirico per eccellenza, della visione e del sogno. Nei quadri di Marc Chagall vediamo spesso uomini e donne volteggiare come sospesi nel “blu dipinto di blu”, immersi in una realtà altra, suggestiva e incorporea; avreste mai immaginato che ci fossero i capolavori di Chagall alla base della più famosa canzone italiana nel mondo?
L’ispirazione per quel “cielo trapunto di stelle” era venuta a Franco Migliacci non perdendosi nell’azzurro di un cielo estivo, ma nel “blu dipinto” della tela di Marc Chagall, che era intrisa di nostalgia per la perdita dell’amata Bella. Il sogno che Migliaccio descrive nella canzone è, dunque, un atto di immaginazione ispirato dalla visione del quadro.
Scopriamo testo e significato di questa canzone iconica della musica italiana.
“Nel blu dipinto di blu”: testo
Penso che un sogno così non ritorni mai più
Mi dipingevo le mani e la faccia di blu
Poi d’improvviso venivo dal vento rapito
E incominciavo a volare nel cielo infinito
Volare oh, oh
Cantare oh, oh
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare lassù
E volavo, volavo felice più in alto del sole
Ed ancora più su
Mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù
Una musica dolce suonava soltanto per me
Volare oh, oh
Cantare oh, oh
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare lassù
Ma tutti i sogni nell’alba svaniscon perché
Quando tramonta la luna li porta con sé
Ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli
Che sono blu come un cielo trapunto di stelle
Volare oh, oh
Cantare oh, oh
Nel blu degli occhi tuoi blu
Felice di stare quaggiù
E continuo a volare felice più in alto del sole
Ed ancora più su
Mentre il mondo pian piano scompare negli occhi tuoi blu
La tua voce è una musica dolce che suona per me
Volare oh, oh
Cantare oh, oh
Nel blu degli occhi tuoi blu
Felice di stare quaggiù
Nel blu degli occhi tuoi blu
Felice di stare quaggiù
Con te.
“Nel blu dipinto di blu”: significato della canzone
Nel blu dipinto di blu alla sua uscita venne considerata una canzone rivoluzionaria, perché segnava un punto di rottura dalla tradizione neomelodica classica. Quel grido di Domenico Modugno “Volare oh oh” fendeva l’aria cantando una nuova Italia, l’Italia della ripresa post-bellica e del nuovo boom economico.
La canzone divenne l’inno di una libertà ritrovata; ma in realtà fu ispirata da un sogno, o meglio, da un quadro. E in effetti possiamo dire che Nel blu dipinto di blu è una canzone pienamente “chagalliana”. Onirica, visionaria, suggestiva, il testo composto da Franco Migliacci non ha un significato univoco: ma può essere interpretato ogni volta secondo un punto di vista diverso. Il blu diventa il colore della vita, della libertà, dell’amore e, soprattutto, di un sogno a occhi aperti che sembra non finire mai. Non è difficile immaginare in quel “blu dipinto di blu” un personaggio di un quadro di Chagall che vola a testa in giù, immerso nel sottosopra della propria immaginazione.
Forse ciò che Franco Migliacci voleva anzitutto celebrare attraverso la sua canzone, Nel blu dipinto di blu, era il desiderio di infinito insito nell’uomo.
Un infinito che trova via d’espressione soltanto nell’arte, che è l’estensione primigenia e indiretta della realtà.
Il blu intenso di Chagall andava al di là della bi-dimensionalità della tela e avvolgeva tutto, proprio come la canzone di Modugno e Migliacci. Non è un blu tranquillizzante o freddo, è un blu che include tutto e prende tutto, come il cielo notturno che ti rapisce i sogni.
Chagall era stato il primo a creare questo blu dipingendolo nelle sue tele e Franco Migliacci e Domenico Modugno riuscirono a replicarlo mettendolo in musica; tutti e tre in fondo avevano capito - e dimostrato - che “il blu è un colore caldo”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Nel blu dipinto di blu”: testo, significato e autori della canzone “Volare”
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Sono un affezionato lettore di Alice Figini, la cui feconda produzione di testi critici, anche non ’strettamente’ letterari, sono invariabilmente chiarezza, linearità e perspicuità invidiabile, aliena da qualsivoglia fumisteria. Per ciò stesso mi permetto in questo caso di segnalare un elemento d’inesattezza nel testo critico attinente l’indimenticabile ’Volare’, le cui note, comunque sia, appartengono a Modugno: su questo il testo di Figini resta un po’ nel vago e lascia pensare che Modugno l’abbia solo cantata. Colgo l’occasione per riportare un particolare credo dimenticato, che sentii raccontare dallo stesso Modugno: il famoso ’trapunto’ (non accreditato dal ’Devoto-Oli) è, a quanto pare, un disinvolto neologismo dell’ultimo minuto inventato dallo stesso Modugno (la coppia, in produzione musica/parole, era parecchio interattiva) non riuscendo i due a trovare i due un vocabolo idoneo in metro-rima a chiudere il verso in termini congrui al senso complessivo: non esisteva... e se lo sono inventato! E così ’Volare’ (’trapunto di stelle) ha conquistato i cieli di tutto il Mondo... conservatori ’puristi’ ...meditate ....meditate!