Non sparate sul cantautore
- Autore: Claudio Bernieri
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2011
Per chi non lo sapesse, il titolo si rifà a “Vaudeville” di Roberto Vecchioni, che a un certo punto recita così:
“E spararono al cantautore/ in una notte di gioventù/ gli spararono per amore/ per non farlo cantare più/ gli spararono perché era bello/ ricordarselo com’era prima/ alternativo, autoridotto, fuori dall’ottica del sistema”.
In Italia sono anni freddi, intirizziti, per via della crisi e dell’inasprirsi dello scontro sociale. In tale contesto il cantautore è assunto, suo malgrado, al ruolo di icona, guru, portavoce generazionale. Intorno a ciò che canta e dice si muove una messa enorme di aspettative - il più delle volte spropositata -, che può degenerare (e degenera spesso) nella contestazione, nel “processo” pubblico (celebre per la sua virulenza fu quello subito da De Gregori al Palalido di Milano). L’accusa sempre la stessa: alto tradimento alla causa proletaria/rivoluzionaria.
“Non sparate sul cantautore. Canzoni come pietre, musica sotto tiro” di Claudio Bernieri (Casa editrice Volo Libero 2011) piove dritto da quest’anima - rossa e nera - dei Settanta (era uscito in due volumi nel 1978). Un tomo destinato a non trovar pace sugli scaffali degli studiosi di musica italiana, edificato com’è su pensieri & parole di chi all’epoca c’era e/o ci faceva, cantava nei dischi e ai concerti, scommettendosi la faccia e - delle volte - qualcosa di più. Un insieme ponderoso di testimonianze cantautorali (e non solo) che merita gli osanna senza remore di chi scrive, da qui all’eternità. La lista di “venerati maestri” compilata da Bernieri (prima autonomo, quindi musicista, poi giornalista/documentarista…quando si dice non farsi mancare niente) è copiosa e annovera davvero tutti quelli che meritano di essere annoverati nel microcosmo “storico” della canzone made in Italy.
Un libro che è come un’articolata seduta di gruppo, in cui si elucubra su concerti, ruolo, politica, movimentarismi, senso dello scrivere e dell’interpretare canzoni. Non è nemmeno un caso che nelle pagine di Bernieri, cotanta “eletta schiera” (per citare un polemico Guccini) subisca l’affronto della relegazione in gironi danteschi (quello degli avari e prodighi, quello degli eretici, quello dei consiglieri di frode, e via elencando), chiamata a espiare così - tra il serio e il faceto, e stando alla miopia del tempo - il fio di averla spuntata, di essere stata arruolata in blocco, con gli onori e gli oneri del caso, a simbolo di una nazione in rivolta.
Un’inchiesta corale minuziosa, indispensabile (arricchita da un cd di canzoni politiche rivisitate), per rinverdire l’anima e la memoria sugli anni in cui le canzoni erano di contenuto e si prendevano terribilmente sul serio.
Non sparate sul cantautore. Canzoni come pietre, musica sotto tiro
Amazon.it: 17,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Non sparate sul cantautore
Lascia il tuo commento