Nora. Il silenzio deve tacere
- Autore: Amalia Bonagura
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
Un breve romanzo, quasi un racconto, “Nora. Il silenzio deve tacere”, che Amalia Bonagura ha dedicato ad un tema drammatico, attuale, di una spaventosa portata sociale, quello del femminicidio.
Il sottotitolo del testo, Il silenzio deve tacere, quasi un ossimoro, indica l’importanza che la scrittrice attribuisce alla denuncia, che le appare l’unico strumento davvero efficace in grado di rompere il muro del silenzio, di complicità, di acquiescenza nei confronti di un fenomeno che, ci dicono tristemente le cronache, si svolge prevalentemente all’interno delle mura domestiche, nel silenzio ovattato delle camere da letto, dove all’amore si alterna una violenza bestiale nei confronti di mogli e compagne, che si dicono amate da uomini incapaci di gestire gelosia, senso del possesso, prevaricazione, insicurezza, tutte le caratteristiche psicologiche che decine di professionisti, analisti, giudici tentano di raccontarci dopo ogni nuovo episodio di inaudita violenza su donne incapaci di reagire, parlare, ribellarsi, denunciare.
La storia raccontata da Amalia Bonagura vede protagonista un avvocato, incaricato di difendere uno stimato professionista, un cardiochirurgo di fama, che ha causato la morte di sua moglie Nora, caduta dalle scale per un incidente domestico. Il racconto parte la sera prima della arringa finale ma, vicino all’avvocato, compare una figura che sembra reale, una sorta di ologramma, un fantasma, un incubo: è la stessa Nora, che appare come la cattiva coscienza dell’avvocato che sa, perché un diario casualmente consegnatogli dalla figlia, una bella ragazza che studia legge e che rappresenta una generazione di donne più agguerrite e decise nei confronti di un fenomeno insopportabile, racconta molto efficacemente il proprio calvario di violenze, percosse, umiliazioni, insulti, che ne hanno caratterizzato la vita coniugale.
Un testo coraggioso, che è capace di raccontare in un crescendo di grande e coinvolgente emozione, un episodio come tanti, nel quale però la presenza della figlia dell’avvocato, una testimone attendibile, riesce a cambiare il punto di vista. Non più solo la gabbia delle leggi, della burocrazia, delle opportunità legali con cui si affronta un processo, ma la testimonianza fatta di sofferenza e di empatia con cui la figlia riesce a coinvolgere suo padre nella presa di coscienza che la violenza perpetrata in modo continuo va fermata, condannata, punita. Il testo alterna dal punto di vista grafico le parole di Nora raccolte nel suo diario alle voci degli altri protagonisti. Lucia, la giovane donna piena di consapevolezza, riesce a convincere suo padre, con cui ricuce il suo rapporto empatico attraverso la storia di Nora:
“Un bacio lieve sulla guancia, e poi, tirandosi indietro, ma con gli occhi sempre nei suoi disse: «Pa’, ti prego, lasciala respirare»”.
“Nora. Il silenzio deve tacere”, libro di appena cento pagine, contiene una postfazione della professoressa Giannini, docente di Psicologia alla Sapienza di Roma, ad avvalorare la necessità culturale ed educativa di mobilitarsi attraverso
“un clima emotivo denso”
quale quello suscitato da un racconto nel quale le generazioni si incontrano e scontrano, su un tema che riguarda sempre più persone, le vittime e le loro famiglie, che non possono essere abbandonate alla dimenticanza e al silenzio.
Nora. Il silenzio deve tacere
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