

Notte d’inferno
- Autore: Michael Gelsomino
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Il primo caso dell’Agenzia Shadow Detectives, un’indagine vera
Arancia meccanica a Milano, nel 1988, tale e quale alla scena del film di Kubrick, almeno fino a un certo punto. Irruzione in casa, un uomo e una donna aggrediti, una violenza carnale di gruppo. Fino a un certo punto, perché quella è una vicenda ricostruita in un set cinematografico, questa che segue è una storia di cronaca, raccontata in un libro, un’indagine vera, si legge sulla copertina gialla di “Notte d’inferno”, Imprimatur Editore, 222 pagine 15 euro, il primo caso della Shadow Detective, la serie a firma di Michael Gelsomino, figlio trentenne del titolare dell’autentica e nota Agenzia investigativa milanese.
È un caso da investigatori privati, quindi, molto lontano però da una banale indagine per infedeltà coniugale quello che porta Giuseppe Gelsomino e i suoi collaboratori a casa del dott. Landi, imprenditore del settore calzaturiero.
Due aspetti vanno considerati con attenzione, prima di entrare nella vicenda. Innanzitutto, si deve sapere che un’inchiesta della Shadow non può che affiancarsi a quella ufficiale della Procura e delle Forze dell’Ordine. Parallela, magari, ma non alternativa a quella dello Stato. E poi, nonostante qualche spettacolare ma poco appariscente ausilio tecnologico, le vere armi di un detective – anche se a Gelsomino piace dire agente – restano blocco note e penna. Oltre alla pazienza, requisito fondamentale per un buon agente privato.
Ettore Landi, agiato industriale, ha subìto l’irruzione tra le mura domestiche di una banda di delinquenti. Tornando a casa, un sabato sera, si è ritrovato preso per il collo, picchiato con estrema violenza e minacciato ripetutamente di una sorte peggiore. La moglie Anna – bellissima quarantenne – era già legata al letto. Quattro uomini incappucciati, un passamontagna e un berretto in testa ciascuno, solo uno portava un paio di occhiali scuri, l’unico che indossava guanti di cotone bianchi, il solo che aveva evitato di aprire bocca. Gli altri non risparmiavano minacce, segno che non temevano d’essere riconosciuti. Dall’inflessione, uno poteva essere siciliano, due bergamaschi. Tutti ignoranti, sbagliavano i verbi. Il Magro invece non parlava, ma era quello che picchiava di più e il primo a violentare la signora. Pretendevano la contabilità in nero dell’azienda, erano a conoscenza del segreto. Una volta strappati i faldoni dal nascondiglio dietro i libri, avevano concesso un mese di tempo per restituire i documenti compromettenti, in cambio di 400 milioni di lire o avrebbero passato l’archivio alla Finanza e sarebbero tornati per violentare nuovamente la donna, prima di ucciderla.
Landi è sicuro che il Magro sia l’informatore, una persona di loro conoscenza. Non vede l’ora di fargliela pagare. Per questo si è rivolto a una buona Agenzia privata, una settimana prima della scadenza dell’ultimatum.
Attraverso la ricostruzione, soprattutto della signora, affiorano i caratteri dei quattro. Il Magro, non spietato con lei, visibilmente geloso. Il Grosso, siciliano, ruvido, incolto. Il Timido, sui 25 anni, succube e incerto, probabilmente un operaio. Il Lungo, alto 1,90, freddo, distaccato, occhi azzurri. Inizialmente c’erano quattro fantasmi da cercare, ora sono quattro personaggi ben caratterizzati. Il Magro è il mandante. Il Grosso il capo della gang.
Strada facendo, seguendo minuto per minuto l’indagine grazie al fluido racconto di Michael Gelsomino, i lettori faranno la conoscenza dello Sfregiato, un barese trapiantato a Milano. Pregiudicato. Violento. Un altro della banda?
Inutile dire che tutti faranno il tifo per gli agenti-detective: Giuseppe il leader, il fratello Mario, poi Massimo un ragazzone di buon carattere e Loris, molto giovane ma già abile. Tutti specializzatissimi e infaticabili. Con loro, un po’ a disturbare un po’ a dare una mano, il maresciallo Valente dei Carabinieri, baffoni neri, capelli ricci.
L’investigazione è una scienza e si avvale di discipline razionali come la cinetica, la psicologia, la prossemica, la semiotica, la fisiognomica. Il corpo parla. Ad ogni azione corrisponde una reazione logica e prevedibile. Ogni passo porta a un risaltato. Se tutto funziona, senza fretta, senza ansia ed errori, il caso è risolto.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Notte d’inferno
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