Oltre di Mario Agnoli

Il poeta delle piccole cose, amava definirsi Mario Agnoli, così piccole da sembrare semi d’erba, “quelli che oso di marzo nella terra invasata”. Oltre (Giraldi Editore, 2024) non è solo una raccolta di poesie, ma un insieme poetico con una particolare suddivisione in piccoli comparti quali il tempo, la solitudine, l’anima, il silenzio; temi cari al nostro autore raccolti in questa sua opera postuma.
Mario Agnoli, cadorino di nascita, è scomparso nel 2017 a Pistoia. Ha pubblicato saggi e articoli in campo letterario, di storia e critica dell’arte contemporanea, di riflessioni sui problemi storico-sociali del nostro tempo approcciati con una forte connotazione civile ed etica. Si avventura da un lato, scrive Marina Zampolini Agnoli che ne ha curato l’edizione, in una discesa negli abissi dell’interiorità, spesso costruiti sull’angoscia e sul dolore profondo, fino al dialogo con il divino. La sua esperienza esistenziale viene espressa con alcune costanti che segnano la condizione umana: il tempo, la memoria, i legami, le evasioni nella fantasia, il rapporto con la bellezza. Una complessità di contenuti in tutte le loro sfaccettature, che si fanno versi i quali fluiscono come pensieri intensi ed essenziali.

Le ragioni del tempo
Non conosco la ragione del tempo
che qui più lento che mai m’illude,
forse è nell’inedia: sui selciati di cartapesta
ove s’ode la voce delle illusioni,
o sui sentieri d’erba settembrina.
Intanto il passero risale lungo i fili del vento
a segnare un altro giorno d’inganno.

Il silenzio come assenza del suono, che nella musica è una componente fondamentale, sarà per il nostro autore inquietante e nutrimento per l’essere.

Andare all’inverso
Non ho avuto tanto dalla vita,
che mi sia noto nel ricordo,
soltanto deboli silenzi
che vado riempendo lentamente.
Ma è fragile l’andare all’inverso
nelle ore, in tutte le ore
del giorno, di ogni giorno.

La solitudine concepita come una condizione di status dell’essere: rifugio dell’anima e della mente e non un rimedio al dubbio. E poi il dolore profondo, i ricordi, il bene e il male, le due forze che muovono l’umanità.

La poesia
La poesia è la luce dell’anima
che risale dal cono d’ombra.
È il permanere del suono nella parola.
Forse è la ragione intima del Creatore,
riservata alle cure dell’uomo.

Mario Agnoli si chiede quale sia il senso della vita nell’andare che consuma quasi un’ombra di nubi che invita a meditare sulla vita, sulle tristezze e sui desideri. Struggenti parole che dettano il suo universo sulla ricerca esistenziale, con tutte le profonde sfumature della sua anima.