Omicidio al civico 7 di Angelo Marenzana

Angelo Marenzana, alessandrino, dopo aver pubblicato Il delitto del fascista Nuvola Nera, continua la serie con Omicidio al civico 7 (TimeCrime, 2020), ambientato nella Alessandria degli anni ’30, appunto, in piena epoca fascista, dove ad esempio si tessevano le lodi dell’invasione in terra africana:

“Si deve pensare al traguardo della storia raggiunto dalla forza del popolo italiano. Ormai sappiamo che il generale Badoglio ha telegrafato al duce per comunicare di essere entrato a Addis Abeba alla testa delle truppe vittoriose. […] Da oggi l’Italia annette ai suoi territori anche l’Etiopia, l’Abissinia, e la Somalia.”

Epoca dove non si tolleravano crepe a cotanta perfezione, per cui anche il minor reato o peggio ancora delitto venivano insabbiati o messi a tacere nel più breve tempo possibile e in qualunque modo, onde evitare di turbare i sonni degli italiani e, non sia mai, del Duce in particolare. In tale clima viene rinvenuto un cadavere in via Dante al civico 7:

“Di primo acchito la donna pareva seduta con la testa reclinata, le gambe distese e i piedi inclinati verso l’interno con la punta delle scarpe che si sfioravano. […] Gli occhi erano semichiusi, orbite senza vita lasciavano trasparire il manto sbiadito di un’anima da poco allontanatasi dalla materia corporea."

La vittima è tale Eleonora Picchio, una bella donna, che nel tempo libero amava esibirsi come cantante in un locale, suscitando un po’ l’invidia di molti:

“Il viso di Eleonora risaltava in tutta la sua giovinezza. Un sorriso gentile, labbra fini. Gli occhi grandi e scuri sembravano brillare. Trasmettevano gioia, voglia di vivere. Era una miscela esplosiva di bellezza e leggerezza che avrebbe potuto far perdere la testa a un uomo. Soprattutto se di carattere geloso e impulsivo.”

La ragazza, si scoprirà, era incinta. Di chi? E come mai, lei di umili origini, aveva al polso un prezioso orologio Omega e un anello che ora è scomparso? Chi le aveva fatto tali doni? Com’è stata uccisa e da chi? Altri misteri si affacciano alla mente confusa del commissario Bendicò, già duramente devastato e provato dal recente lutto che lo ha colpito. Riuscirà a risolvere il caso?

Un giallo storico di indubbio fascino. All’indagine vera e propria si alternano pagine di vera e propria poesia. La morte aleggia, con il suo carico di dolore e di sofferenza, indisturbata per tutta la narrazione. Si fa viva, soffia sul cuore pesante degli uomini, non risparmiando nessuno:

“La Dama Nera si era soffermata in quel luogo, eterea quanto maledetta, e aveva vigilato per giorni prima di decidersi a rubare l’anima.”

Omicidio al civico 7 è un giallo dalla trama ben costruita. Un elaborato elegiaco, in cui la situazione ambientale e politica viene descritta minuziosamente con sapiente ricerca e affezione di dettagli. I suoi personaggi sono ben inseriti nel contesto, le indagini mozzafiato e dal contenuto imprevedibile. Una lettura per amanti del genere, ma non solo. Una narrazione di qualità per una lettura che vibra alta nel cielo della narrativa, vuoi per la prosa vuoi per il contenuto descritto.