Ossessione. La Juventus e la finale di Champions League. Una storia poco bianco molto nera di Carmelo Cannizzaro

Carmelo Cannizzaro, autore di "Ossessione. La Juventus e la finale di Champions League. Una storia poco bianco molto nera" ci racconta qualcosa in più sul suo libro, in che modo è nato il testo e quali sono le principali tematiche trattate.

Avevo 4 anni quando la Juventus giocò - perdendola - la prima finale di Champions League (allora denominata Coppa dei Campioni). Avevo 48 anni quando i bianconeri hanno giocato - perdendola - l’ultima. Quante cose cambiano nella vita di un individuo durante 44 anni, semplicemente perchè è l’individuo stesso che muta profondamente. Durante questo intervallo di tempo la squadra bianconera ha disputato 9 finali perdendone 7: un dato ricorrente, che si discosta in maniera netta dalla media delle performances di altre squadre pluri finaliste e vincenti. È come se il tempo si fosse fermato per la squadra bianconera, o meglio assumesse una dimensione circolare, per cui tutte le volte che si apprestava a giocare una finale di Champions League (e solo quella), il risultato è sempre il medesimo: una sconfitta inesorabile.

Dovevo assolutamente capire quale fosse la causa prima di questo eterno ritorno. Da tale esigenza nasce questo libro, un viaggio a ritroso nel tempo, partendo dall’analisi dei fatti desunti dalle statistiche, dalle cronache, dalle interviste dei protagonisti e dai filmati delle finali. All’elemento cronachistico (la descrizione rigorosa degli eventi così come sono accaduti) ho unito la mia interpretazione dei fatti stessi (ed in ciò sta l’elemento di finzione letteraria), facendo però attenzione a non divergere mai dal dato statistico-oggettivo.
Il racconto delle partite risente delle emozioni che ho vissuto personalmente (ho assistito in televisione a tutte le finali giocate dalla Juventus, ad eccezione della prima contro l’Ajax nel 1973), che cerco di tradurre con immagini e riferimenti anche extracalcistici, nel campo storico, letterario e del cinema. La narrazione è condotta con lo stile di un’indagine, che assume a tratti le sembianze di un thrilling, per arrivare ad una conclusione sconvolgente