Oggi è il Coming out day 2017: ma siete davvero sicuri di conoscere davvero il significato di outing e coming out? Questi due termini, propri del lessico LGBT, sono spesso utilizzati dai media e dalla politica come sinonimi anche se, di fatto, non sono tali.
Queste espressioni appartengono di certo allo stesso campo semantico e sono utilizzate per parlare di temi e di eventi che riguardano la pluralità di generi e il mondo omossessuale, in particolare queste espressioni rimandano ad una stessa pratica, quella del rivelare la propria omosessualità.
Outing e coming out, però, non sono sinonimi: tra queste espressioni sussistono delle differenze che occorre chiarire non solo per avere una maggiore proprietà di linguaggio in una lingua - l’inglese - che non è la nostra ma anche per definire in modo esatto e pregnante situazioni diverse di cui, sempre più spesso, veniamo a conoscenza dalla TV e dal web ma che, altrettanto frequentemente viviamo anche nella nostra quotidianità.
Outing e coming out non sono sinonimi: ecco perché
Scopriamo, allora, perché coming out e outing non sono sinonimi, partendo dall’originario significato di entrambe le espressioni e cercando di comprendere cosa significano nel linguaggio corrente.
Coming out è un’abbreviazione dell’espressione americana
“coming out of the closet”
che significa letteralmente
“uscire dall’armadio a muro”
e indica, metaforicamente, il momento in cui una persona omossessuale dichiara il suo orientamento e le sue preferenze sessuali alla famiglia, alle persone con cui lavora o, anche, ai suoi amici. Dal punto di vista pratico occorre ricordare qui che l’espressione può essere adatta a diversi contesti, una persona, infatti, può decidere di o aver fatto coming out con i suoi amici senza averlo ancora fatto con il proprio datore di lavoro (e viceversa).
Dal punto di vista linguistico occorre ricordare che l’espressione italiana corrispondente è dichiararsi con o dichiararsi a; sono, ad esempio, frasi sinonime:
- Mario aveva deciso di fare coming out con la sua famiglia;
- Mario aveva deciso di dichiararsi alla sua famiglia;
Outing è, invece, la rivelazione dell’omosessualità di qualcuno da parte di qualcun altro per differenti ordini di motivi. Per questo outing e coming out non sono sinonimi e quindi, a rigore, non ha senso dire
- “ha fatto outing” o
- “ha deciso di fare outing”.
Cosa significa coming out: qualche esempio
Anche se, come abbiamo visto sopra, l’espressione completa da cui deriva il termine coming out significa uscir fuori dall’armadio, nel linguaggio colloquiale coming out significa, più semplicemente uscir fuori, uscire allo scoperto, dichiarando la propria omosessualità ad una cerchia di persone in cui siamo stabilmente inseriti.
L’idea di dichiararsi e di rivelare la propria omosessualità a familiari, amici o colleghi di lavoro risale a Karl Heinrich Ulrichs (1825-1895) uno scrittore, poeta e giurista tedesco ritenuto tra i pionieri del movimento di liberazione omosessuale.
Anche se ancora oggi assistiamo spesso a casi più o meno noti di coming out, occorre considerare anche che questa pratica, dal punto di vista sociologico, almeno in alcune realtà di vedute particolarmente aperte e in alcuni paesi particolarmente avanzati dal punto di vista dei diritti civili, è in fase di superamento e sta progressivamente mutando: adolescenti e adulti, infatti, piuttosto che fare dichiarazioni ad hoc, lasciano intendere il loro orientamento sessuale con segnali più o meno espliciti senza neanche porsi il problema di spiegarlo con affermazioni a riguardo.
Sono esempi (più o meno recenti) celebri di coming out Elton John, che alla fine degli anni Settanta, dopo esser stato sposato, rivelò la propria bisessualità in un’intervista; George Micheal; Ricky Martin e, in Italia, Tiziano Ferro che ha fatto il suo coming out in forma scritta nell’autobiografia “Trent’anni e una chiacchierata con papà” (Kowalski Editore, 2010).
Ciascuno di questi personaggi ha fatto una scelta consapevole e spontanea decidendo di render noto il proprio orientamento sessuale, di uscire allo scoperto, come fanno i tanti che ogni sera, nei paraggi del Colosseo, si concedono una passeggiata di fronte a un noto locale che si chiama Coming Out.
Outing: cosa significa e come è nato
L’outing è tutt’altra cosa: si tratta, infatti di una dichiarazione pubblica dove qualcuno rende nota l’omosessualità di qualcun altro. Questa pratica, che a prima vista potrebbe esser ritenuta degna di biasimo, fu messa in atto all’inizio degli anni Novanta dal giornalista statunitense Michelangelo Signorile che la utilizzò come strumento di lotta politica e di difesa personale contro quei personaggi che pubblicamente perseguitavano in modo particolarmente veemente l’omosessualità e gli omosessuali mentre in privato praticavano loro stessi comportamenti omosessuali.
Allo stesso modo, anche oggi dichiarare in pubblico l’omosessualità di qualcuno serve per denunciare in modo altrettanto pubblico l’ipocrisia di chi a parole si considera morigeratamente eterosessuale mentre nel privato vive la condizione dell’omosessuale frustrato e represso.
Un caso recente di outing, in Italia, è quello di Albano Carrisi che, pochi anni fa, ha pubblicamente dichiarato l’omosessualità di Paolo Limiti, in un programma che andò in onda su Rai Uno.
Per ben comprendere il significato del termine outing e l’uso improprio che spesso se ne fa scambiandolo con coming out, anche se in realtà non sono sinonimi, possiamo considerare una dichiarazione che Beppe Grillo ha affidato a un post del suo blog (15 luglio 2012), in tema di diritti civili:
“Questi farisei (il Partito Democratico, ndr), sepolcri imbiancati spruzzati di un rosso antico ormai stinto, pretendono di dettare le regole della morale. Una Bindi, un Bersani, un Rutelli. Quanti sono gay nel pdmenoelle e non lo dichiarano? Fate outing, vi farà bene. I vostri nomi sono già conosciuti. Non c’è nulla di male a essere gay. Fa invece schifo negare diritti sacrosanti per un pugno di voti”.
Di certo anche questo è uno dei casi in cui il termine coming out sarebbe stato più calzante e appropriato... anche in riferimento alla confusione e all’incoerenza che, poi, sulla specifica questione, il Movimento del comico genovese ha dimostrato.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Outing e coming out non sono sinonimi: il significato e le differenze
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