Pacchetti, cani e altre questioni
- Autore: Silvia Palombi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
L’incipit di Pacchetti, cani e altre questioni (Qed edizioni, 2024) di Silvia Palombi è: "Ma quel giorno potevo essere più frescona?". Ma perdiamo subito la prima persona singolare perché questa è la storia di Vittoria, la protagonista principale. Che sia Silvia Palombi o un personaggio non ci importa poi così tanto rispetto alla narrazione di una storia.
Un libro quasi a capitoli, dove Vittoria inserisce i ricordi generici, gli amori, i cani che hanno avuto una grande importanza nella sua vita, un gatto di passaggio.
Ma torniamo agli inizi: Vittoria va da una maga, che le dice di mettere un sacchetto con un seme e altro e poi metterlo in casa, nel posto più segreto. Dopo trent’anni le viene voglia di aprirlo e non succede nulla di particolare, ma i ricordi fanno capolino e fa una lista dei suoi amori: dal trentatreenne farabutto che approfittò della sua giovinezza e con cui nacque una storia inconcludente e sballata, all’amore della sua vita Arnaldo, che diventa suo marito, con cui all’inizio parlava molto, ma poi sempre meno fino al silenzio. L’autrice prende tutto il rigo per scrivere del regista dell’incomunicabilità "Antonioni". Quindi ognuno va per conto suo. Vittoria nel frattempo ha scoperto di avere un debole per i ragazzi più giovani, belli o accettabili. Una specie di frenesia, che le faceva cambiare bar ogni volta, ma dopo un numero imprecisato di uomini è esausta e disgustata. Basta.
Spazio del libro è dedicato al ricordo del cani di Vittoria: per primo c’è Lad che tutti amano, perché affettuoso e di compagnia. Alla sua morte, dopo tredici anni insieme, la famiglia disse basta coi cani, perché la sua mancanza faceva troppo male.
E invece no: cane numero due, Bernardo, anche lui felice della famiglia e accettato da tutti. Bernardo aveva una particolarità: quella di mettere in bocca le pietre e poi sputarle.
Un giorno che stava malissimo lo portarono dal veterinario e si accorsero che una pietra ingoiata era nell’intestino tenue e da quel giorno se metteva una pietra in bocca veniva subito ripreso. Ma arrivò alla vecchiaia e la famiglia di Vittoria disse che no, no, non potevano soffrire di nuovo.
Arrivò Bruno, un musetto irresistibile, e Vittoria era giunta ai quaranta anni e si era messa a convivere di nuovo con l’ex marito per due anni. Proprio non poteva riprovare con uomini più giovani di lei. E poi intorno stava cambiando tutto, le persone preferivano altri tipi di abbordaggio.
Un capitolo è dedicato anche alle case dove aveva abitato Vittoria, prima in famiglia, poi da sola. Si parte da Roma dove era nata, poi a Milano. Il sunto ce lo fa Silvia Palombi:
"Vittoria ha cambiato città, ha una nuova rete di amicizie, quelle vecchie le mancano e ogni tanto le ritrova, ha incontrato il buddismo e ha imparato che, come chiunque altro, ha valore, qualità e capacità".
Spiritosa, arguta e malinconica, Silvia Palombi ha scritto un libro "pacchetto". Poi lo apri e capisci.
Pacchetti, cani e altre questioni
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