Il Palio di Siena è una delle competizioni tradizionali più famose d’Italia. Si svolge a Siena e coinvolge le Contrade della città nella forma di una giostra equestre di origine medievale. Questa particolare corsa con i cavalli viene chiamata la "carriera" e si svolge normalmente due volte l’anno:
- il 2 luglio si corre il Palio in onore della Madonna di Provenzano, festa della Visitazione nella forma straordinaria,
- il 16 agosto quello in onore della Madonna Assunta.
Ma scopriamo insieme qualcosa di più sul Palio di Siena: cos’è? Qual è la sua storia? E le sue regole?
Il Palio di Siena: cos’è? E qual è la sua storia?
Il Palio di Siena è una secolare celebrazione, una competizione tra le Contrade di Siena, e ha origini antichissime: pensate che alcuni regolamenti, tuttora validi, risalgono al 1644, anno in cui venne corso il primo palio con i cavalli, così come ancora avviene, in continuità mai interrotta (ad eccezione del periodo delle due guerre mondiali).
Siena è divisa in Contrade, diciassette in tutto, con dei confini stabiliti nel 1729 dal Bando di Violante di Baviera, Governatrice della Città. Ogni Contrada è come un piccolo stato, retto da un Seggio con a capo il Priore e guidato nella "giostra" da un Capitano, coadiuvato da due o tre contradaioli detti "mangini" o "tenenti". Nel territorio di ciascuna Contrada possiamo trovare una chiesa, all’interno della quale sono di solito custoditi bandiere e cimeli, archivio e tutto quanto altro concerne la vita della Contrada stessa.
Le prime notizie ufficiali relative al Palio sono datate 1238, con un documento di “giustizia paliesca”, alla pena pecuniaria nei confronti di Ristoro di Bruno Ciguarde, colpevole di non aver “preso il porco”, cioè il premio-sfottò che per regolamento doveva andare all’ultimo classificato. I primi Palii erano corsi dai nobili, ma la situazione con il tempo cambiò fino a rendere protagonista tutto il popolo senese.
Inizialmente il Palio prendeva luogo in tutta la città, ma all ’inizio del Seicento si trasferì gradualmente in Piazza del Campo e il primo palio corso “alla tonda” nella splendida piazza senese sembra risalire al 1633.
I fantini, considerati mercenari, avevano un compenso fisso e in più avevano il permesso di questuare per le vie della contrada, una tradizione durata fino agli anni Sessanta del Novecento.
Il regolamento moderno del Palio di Siena è del maggio 1721, anche se nei secoli ci sono state delle modifiche e dei miglioramenti. Il Palio di Siena si corre tutti gli anni. Nel Novecento venne sospeso a causa della Prima Guerra Mondiale, mentre negli anni del Fascismo, il regime volle appropriarsi dell’organizzazione dell’evento attraverso l’Opera Nazionale Dopolavoro, e nel luglio 1936, per celebrare la vittoria della guerra d’Etiopia, il Palio divenne “dell’Impero”. Di nuovo, Il Palio venne sospeso per la Seconda Guerra Mondiale, ma il 20 agosto 1945 fu corso il Palio straordinario “della Pace”.
Le regole del Palio di Siena
Possono prendere parte al Palio dieci contrade su diciassette: le sette che non hanno corso il Palio precedente e tre estratte a sorte tra le restanti. L’ordine di ingresso dei cavalli tra i canapi è segreto, e viene rivelato solo all’ultimo dal “mossiere” (giudice insindacabile della validità della partenza) che è posizionato sul “verrocchio” (un palchetto).
Nove cavalli su dieci entrano tra i canapi secondo l’ordine di entrata, uno solo, quello sorteggiato “di rincorsa” resta fuori. Sarà quel cavallo a determinare il momento della partenza effettiva della gara, sotto la supervisione del mossiere.
Nelle fasi solitamente lunghe in cui i cavalli si sistemano avviene la tradizionale attività di “trattativa” tra fantini (detta “fare i partiti”), con contrade amiche che cercano alleanze contro i nemici comuni. Le operazioni di entrata dei cavalli possono durare così a lungo che è previsto il rinvio al giorno successivo quando subentrano problemi di visibilità. I fantini cavalcano senza sella, "alla bisdossa".
La gara consiste in tre giri completi di piazza del Campo in senso orario. Vince il cavallo che arriva per primo, anche senza fantino (le cadute sono frequenti), e in quel caso si parla di “cavallo scosso”.
La contrada vincitrice va sotto il palco dei Capitani a ritirare il drappello della vittoria, che viene realizzato ogni anno da un artista diverso. Questo drappello verrà prima portato in Chiesa (Santa Maria in Provenzano a luglio, Duomo ad agosto) e poi nella contrada stessa, dove verrà conservato per sempre.
Se siete degli appassionati non potete perdervi Il Palio. La festa di Siena, di Betti Editore.
Avete mai assistito al Palio di Siena di persona o lo seguite in tv? Fatecelo sapere nei commenti!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Palio di Siena: cos’è, storia e regole
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gentili signori,
vorrei sapere circa la regola della entrata del cavaliere di ricorsa, che, a quanto letto, decide lui la caduta del canape e quindi l’inizio della corsa. E’ lui può quindi decidere di partire indipendentemente da come sono schierati i cavalli? o come sono messi di fronte ai canapi? tante volte addirittura sono messi al contrario. Forse sono stato troppo precipitoso ma non ho letto alcunchè nel regolamento. Grazie e scusate il disturbo. Viva il Palio e che continui a durare per sempre.