Parole buone
- Autore: Claudio Sottocornola
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
L’impronta filosofica di Claudio Sottocornola si avverte anche quando gli capita (e gli capita spesso) di scrivere di musica e di cultura pop. Leggendolo si avverte anche l’indole metafisica che forse introduce a quella morigeratezza di toni che a me, spesso, manca. Provengo a mia volta da studi filosofici e semmai mi capitasse di redigere un dizionario speculativo muovendo da locuzioni-cardine dell’ontologia contemporanea dubito riuscirei a mantenermi equanime – sereno, arrivo a dire – come Sottocornola si mantiene nel suo nuovo Parole buone (Marna, 2020).
Introdotto da una copertina di taglio quasi new age, il saggio parte da un’Intro e finisce in un Exit, e in mezzo ci mette parole e riflessioni che, pur non eludendo la pars destruens, arrivano sempre a considerare quella construens, in nome di un pensiero positivo poggiato però su ragion d’essere, piuttosto che sull’ecumenismo mieloso cui ci hanno abituato Raiuno e alcuni finti maitre à penser alla Jovanotti [per dirne uno che Sottocornola filosofo (del) pop conosce bene e, sono sicuro, riesce anche a digerire]. Anche la citazione dell’Infinito leopardiano che introduce, in esergo, questo libro non nasconde il teleologismo trascendente sotteso al dizionario. Un dizionario minimo che, per dirla in altro modo, riflette su concetti al tempo stesso comuni e sempiterni (Amore, Bellezza, Comunità, Gioia, Nostalgia, Sessantotto, finanche…), incuneandosi tra sotto-tracce implicite, declinazioni autobiografiche e sociali, limiti e prospettive. Come dire: uno sguardo alla vita di ogni giorno, un altro (stavolta) rivolto verso il cielo. Con tutte le meta-significanze possibili cui il termine "cielo" potrebbe rimandare.
"Nella mia ormai lunga pratica filosofica, l’incontro con l’altro, la sollecitazione esterna, la domanda di un uditore, ma anche le obiezioni di qualcuno e i casi della vita, hanno favorito la chiarificazione del pensiero e, col tempo, la delineazione di un assetto, di uno stile, di un approccio che pian piano vado riconoscendo come mio […]. Anche questa volta l’incontro con l’altro mi ha obbligato a chiarirmi e a rispondere, a rendere conto, a provare la navigazione in acque che io stesso andavo perlustrando, a volte curioso di ciò che avrei scoperto […]. Alla fine mi sono accorto, senza che potessi prevederne l’esito, di avere affrontato tante questioni che riguardano il senso del nostro esistere, la ricerca di valore, l’esperienza della bellezza, l’aspirazione all’Assoluto, in quanto le richieste formulatemi dall’amico erano semplici parole, che avrei potuto sviluppare nelle più diverse direzioni […] ne è nato una sorta di dizionario filosofico che spero possa piacere al lettore, ma più che altro stimolarlo a crearsi […] una propria mappa linguistico concettuale che lo aiuti ad attraversare la geografia della vita con maggiore serenità e determinazione". (pp. 13-15)
L’ho scritto altrove e da poco tempo: appartengo al gruppo dei giornalisti-scrittori “schierati”, ma per ragioni di forma e talvolta di contenuto preferisco la gentilezza dei toni con cui si esprime Claudio Sottocornola al livore comiziante-sentenziante che accompagna sovente i tuttologi nel loro esprimersi tra libri e televisioni. Così è, ed è per ciò che Parole buone è un libro filosofico che vi consiglio.
Parole buone
Amazon.it: 0,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Parole buone
Lascia il tuo commento