Pasolini di Davide Toffolo

Per gli amanti del fumetto di autore, ne segnalo senz’altro uno da non perdere: Pasolini (Coconino Press 2008), ideato dalla matita di Davide Toffolo.
Si tratta di un’intervista immaginaria tra due generazioni distanti tra loro quasi mezzo secolo.

L’intervistato è Pier Paolo Pasolini, uno degli intellettuali più importanti - e scomodi - del Novecento italiano, assassinato brutalmente nel 1975, che riprende a vivere grazie al disegno asciutto, essenziale, sofferto e nervoso di Toffolo.

L’intervistatore è un giovane del terzo millennio - in realtà l’alter ego dell’autore- il quale prende contatto con il poliedrico saggista, giornalista, romanziere, poeta, cineasta, drammaturgo, attraverso irreali messaggi di posta elettronica inviati dallo stesso Pasolini. Gli incontri vengono di volta in volta fissati con appuntamenti nei luoghi fondamentali della parabola esistenziale dell’intervistato: Versuta, Bologna, Idroscalo di Ostia. Originale l’incrocio proposto da Toffolo tra la modernità rappresentata dall’utilizzo di internet e il passato che ritorna. Il giovane, già conoscitore delle opere di Pasolini, è affascinato e allo stesso tempo turbato dalla presenza dell’artista friulano.

Le interviste si svolgono spesso in spazi e dimensioni privi di temporalità.
Raffinato osservatore della trasformazione della società italiana dal secondo dopoguerra fino alla metà degli anni Settanta, Pasolini fu fortemente critico nei confronti del conformismo borghese, del consumismo, della contestazione studentesca - benché egli si dichiarasse marxista-, degli aspetti più deteriori e oscuri del potere politico.

Il fumetto di Toffolo non è mai banale, le tavole in bianco e nero sono tra il crepuscolare ed il metafisico, i dialoghi risultano profondi, qualche volta ermetici. Il presupposto per apprezzare il contenuto di tali strip è quello di aver prima letto qualcosa di Pasolini. Non siamo davanti al solito fumetto da consumare in autobus o sulla spiaggia, bensì a una pubblicazione per intenditori, per gente da letture impegnate.

L’autore propone un percorso illustrato sul pensiero e sulle idee pasoliniane sintetizzato da quadretti altamente espressivi, dove, tra l’altro, si tocca anche lo scabroso tema della sua omosessualità. La mano artistica di Toffolo è di alto livello, capace di far rivivere un grande protagonista della nostra cultura attraverso un viaggio fantasioso, onirico, a tratti inframmezzato da incubi.

L’autore/intervistatore presenta al pubblico di oggi quest’uomo dalla personalità complessa, inquieta, versatile, per alcuni anche fastidioso, pericoloso, per molti altri invece assurto a vera e propria icona, attualissima, profetica di quei mali che affliggono il nostro paese. Testi e soggetti richiamano alla mente famose interviste rilasciate dallo stesso Pasolini quando la tv trasmetteva ancora in bianco e nero.

Un omaggio grafico dal segno rapido e nitido a un protagonista della cultura italiana fuori dagli schemi, spesso incompreso se non addirittura osteggiato dall’intellighenzia del suo tempo. Ai suoi funerali soltanto qualche voce isolata come quella di Alberto Moravia ne difese a spada tratta la memoria, l’alto spessore artistico ed intellettuale. Ecco quindi un libro ben più interessante, a mio modesto parere, rispetto a qualche pomposo ed evanescente saggio di recente pubblicazione sulla figura di Pasolini.