La lettura è per definizione un’attività solitaria, ma magicamente a Più libri Più liberi si trasforma in una pluralità di voci, di suggestioni, di idee, diventa incontro e condivisione. Il senso di una fiera dell’editoria a ben vedere è tutto qui: si tratta di un grande salotto culturale che sembra abbracciare il mondo intero, rivelandoci che la letteratura è in primis “ascolto dell’altro”, empatia, attenzione, relazione e, non da ultimo, è un atto politico.
Si è conclusa ieri, domenica 11 dicembre, l’edizione 2022 della fiera romana della media e piccola editoria Più libri Più liberi con un record di presenze: 105 mila i visitatori che hanno affollato gli ampi spazi della Nuvola, l’esclusivo Convention Center dell’Eur ideato da Massimiliano Fuksas.
Soddisfazione da parte degli editori, che affermano di aver registrato un incremento delle vendite, e da parte degli organizzatori per l’alto livello di affluenza. Ma i più felici sono senza dubbio i lettori che ora, fermatasi la girandola frenetica degli appuntamenti con libri e autori della Nuvola, di certo faticheranno a rimettere i piedi per terra.
Si esce dalla Nuvola con la sensazione di aver letto tantissimo, pur non avendo letto nulla o appena qualche pagina; ma le parole, i libri, le citazioni, sono state una costante di queste giornate così ricche, vivaci, dense di argomenti e argomentazioni. Gli incontri con autori, scrittori, editori, traduttori riempiono la mente più della lettura di mille volumi. Ecco allora che leggere diventa un dialogo vivo che arricchisce e lascia, nella traccia della memoria, un’impressione indelebile.
Ma cosa ha reso indimenticabile questa edizione 2022 di PLPL?
Scopriamo insieme gli eventi e gli autori memorabili che hanno dialogato a partire dai temi dei diritti, dell’identità e della libertà.
Più libri Più liberi 2022: Zerocalcare e Ascanio Celestini
I cinque giorni di Più libri Più liberi 2022, con un calendario di eventi ricchissimo e dal ritmo marziale, si sono chiusi con un gran finale: l’attesissimo evento all’Auditorium che ha visto protagonisti sul palco il fumettista Zerocalcare, indiscussa star di questa edizione come della precedente e l’attore, scrittore e regista Ascanio Celestini. I due hanno dialogato su alcuni temi del nostro presente e, soprattutto, sulla città di Roma.
Nonostante gli argomenti fossero complessi i due protagonisti della serata sono riusciti a strappare parecchie risate al pubblico con divertenti siparietti: Celestini ha chiesto che fosse Zerocalcare il primo a rispondere alle domande, così che lui avesse il tempo di prendere appunti e pensare a cosa dire. Il fumettista, dal canto suo, ha recuperato ricordi scolastici raccontando di sentirsi come quando veniva interrogato dalla professoressa e doveva improvvisare fingendo di conoscere a fondo l’argomento.
Le domande poste a Zerocalcare in effetti erano parecchie impegnative - non da ultimo quello sulla prospettiva della “pace nel mondo” - dalla quale il fumettista ha svicolato dando una risposta epica che ha fatto esplodere il pubblico in un boato: “Io di queste cose, della pace, non ci capisco un cazzo”.
È stata la riconferma che i lettori amano Zerocalcare per la sua spontaneità, la sua umiltà e anche la sua intelligenza. Si pone allo stesso livello del pubblico, non cerca di dare grandi risposte oracolari, ma ammette la sua umanità e proprio attraverso questa sua trasparenza riesce a cogliere alcuni nodi cruciali e nevralgici del nostro presente. Per questi motivi il dialogo con Ascanio Celestini si è rivelato scoppiettante, ricco di freddure e risposte che - come va di moda dire - facevano ridere “ma anche riflettere”.
Se Celestini ha osservato che “è difficile fare le rivoluzioni nelle società del benessere dove a nessuno manca nulla”, Zerocalcare ha invece posto l’accento sul sentimento di alienazione imperante nelle grandi città dove ormai non si conosce neppure il proprio vicino di casa, se non per l’infiltrazione che ci rovina il soffitto o per i rumori molesti che ci spingono a suonargli il campanello.
Nel riflettere sul rapporto tra centro e periferia il fumettista romano ha fatto un’osservazione acuta sul significato di quest’ultima, espressa - come di consueto - nel suo stile:
Le periferie sono tutte diverse tra loro. Rappresentano lo spazio delle contraddizioni, del conflitto e quindi della Storia, di ciò che permette di cambiare le cose. Non voglio dire che la periferia sia il bene e il centro sia il male, vanno fatte delle distinzioni. Sicuramente la periferia è il motore del cambiamento, perché dall’altra parte c’è il museo delle mummie.
Gli eventi più belli di Più libri Più liberi 2022
Ci si lascia alle spalle l’edificio imponente della fiera, la luce rossa notturna che si riflette sui vetri, sentendo di avere ancora la testa sulla Nuvola, tante sono state le suggestioni, le ispirazioni, le idee espresse in queste giornate così frenetiche.
Omissis. Graziella De Palo, una storia italiana di Loredana Lipperini
Tra gli incontri indimenticabili merita di essere ricordato il podcast live di Loredana Lipperini, dedicato all’amica giornalista Graziella De Palo, scomparsa a Beirut il 2 settembre del 1980. In Omissis. Una storia italiana Lipperini ha ripercorso non una ma tante storie: la storia di un’amicizia profonda, ma anche la storia di un mistero e, non da ultimo, la storia d’Italia. La narrazione si è mossa su un doppio binario: scandagliando da un lato gli anni di storia italiana - nei ricordi generici, collettivi della Storia, nei quali in tanti si possono riconoscere - dall’altro una storia intima, privata, il racconto di una giovane vita spezzata e, infine, il cuore di un mistero lungo 42 anni. Il podcast di Loredana Lipperini è apparso come un atto politico, ma soprattutto come un toccante atto d’amore nei confronti di una donna, un’amica, coraggiosa che lancia un grande messaggio anche alle nuove generazioni.
Graziella De Palo era stata definita, da Enzo Biagi durante una trasmissione “una dilettante” che era andata a ficcare il naso dove non doveva. Loredana Lipperini ha ripreso proprio questa frase rivolgendosi a una platea stracolma di studenti:
Dilettanti è qualcosa che capiterà anche a voi di sentirvi dire, perché siete giovani. Ma ricordatevi di essere coraggiosi.
Graziella De Palo nelle parole di Loredana Lipperini è tornata in vita con il suo coraggio, con la sua gioventù e soprattutto con tutto il suo amore per il giornalismo e la ricerca della verità. Il nome di Graziella De Palo per oltre 40 anni non entrerà nel novero dei giornalisti caduti. Sarà bollata come una “dilettante”. Bisognerà attendere il 2010 perché finalmente le fosse affibbiato quel nome, che era sempre stato il suo: “Graziella De Palo, giornalista”.
Il reading al buio di Giusy Versace
Suggestivo il Reading al buio organizzato da Fondazione LIA che ha visto come ospite speciale l’atleta paralimpica Giusy Versace. Nel corso dell’incontro è stata rotta una barriera e mostrata un’altra concezione della disabilità. Rendere la lettura accessibile ai non vedenti è una sfida, ma anche una progressiva scoperta di modalità alternative di lettura che dischiude prospettive meravigliose.
Più che le barriere architettoniche mi stanno avvilendo le barriere culturali
ha dichiarato Giusy Versace
Se c’è una cosa che non sopporto è l’ignoranza. Il limite che è solo nell’occhio di chi guarda. Ma per fortuna la cultura permette di combatterla.
Parole forti quelle di Versace che ci ricordano anche lo scopo primario della lettura: ovvero quello di allargare gli orizzonti della mente, abbattere le barriere qualunque esse siano.
Lettura e diritti: da Elly Schlein a Djarah Khan
Parlare di cultura significa anche parlare di diritti, e quindi di politica. Nel corso di questi giorni di Più libri Più liberi i termini “diritti” e “libertà” sono stati pronunciati spesso, non solo nel memorabile incontro tra la scrittrice iraniana Azar Nafisi e Michela Murgia.
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Le ha pronunciate, ad esempio, l’astro nascente della sinistra italiana Elly Schlein presentando il libro Libere. Il nostro NO al matrimonio forzato di Martina Castigliani. Ammettendo che l’Islam ha un problema con le donne, Schlein ha proposto al pubblico di combattere una battaglia intra-generazionale ponendo l’accento su un fattore oggi importantissimo, ovvero la “moderazione culturale” . Secondo Schlein una rete istituzionale forte oggi può aiutare a trovare un’alternativa e aiutare queste donne che spesso sono abbandonate, in primo luogo dalle loro stesse famiglie che non accettano la loro ribellione.
Parole forti anche quelle della scrittrice e attivista Djarah Khan che all’Arena Robinson ha riflettuto su cosa stia accadendo oggi al nostro “senso di comunità”.
Rispettare l’altro, bisogna riconoscerlo, è molto difficile.
Ha affermato la scrittrice italo-ghanese. Djarah Khan, che non vuole definirsi attivista perché “non me lo merito dato che non sono finita in galera”, ha ricordato l’importanza della scrittura come atto politico.
Scrivere mi ha aiutata a capire da dove derivava quel male: il razzismo e a smontarlo, a farlo piccolo. Scrivere mi ha aiutato ad analizzare le cose e a capire che l’odio non può durare per sempre. Il razzismo può essere combattuto, così come l’omofobia e i pregiudizi nei confronti dei disabili. Capire è la chiave per liberarsi.
E se c’è una cosa che la lettura insegna è proprio questa: capire, interrogarci, riflettere sulle cose, vedere oltre la superficie. Ecco perché il concetto di lettura si lega strettamente a quello di libertà: i libri sono la soglia della riflessione, dell’ascolto e del rispetto dell’altro e non possono che rendere il mondo un posto migliore. Questo la magica girandola di Più libri Più liberi ce lo dimostra ogni anno portandoci nel mondo sospeso della Nuvola dove “diritti”, “libertà” e “identità” non sono termini astratti ma parole che hanno un peso.
Questo 2022 che ci vede liberi dalla pandemia ma chiamati a interrogarci sul concetto - all’apparenza così banale, ma in realtà così complesso - di “pace” ci ha insegnato a ritrovarci un po’ di più.
Più libri Più Liberi: è un’equazione diretta, che non può essere smentita. Perché la lettura è un’attività solitaria, ma genera delle menti in grado di pensare all’unisono.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Più libri Più liberi 2022: l’edizione dei record dedicata ai diritti umani
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