Poesie
- Autore: Erik Axel Karlfeldt
- Categoria: Poesia
Erich Axel Karlfeldt (1864 -1931) fu un autore schivo e meditabondo, ma con un grande amore per la Dalecarlia, sua patria d’origine; Accademico di Svezia ebbe il premio Nobel alla memoria nel 1931.
Ho letto la poesia scandinava negli anni Ottanta quando non andava ancora di moda e per giunta in un’edizione della Fabbri degli anni Sessanta. L’autore appartiene alla corrente pastoral-estetizzante del primo Novecento.
Erik Axel Karlfeldt nacque nel 1864 nella Dalecarlia, la regione più tradizionalista della Svezia.
L’autore canta la sua terra attraverso il poeta ubriacone Fridolin, che ama il buon vino, è goloso e sensuale. Quest’ultimo è un punto interessante, perché Karlfeldt sembra aderire a un panismo naturalistico che lo avvicina a D’Annunzio.
Anche l’amore sembra risentirne, ad esempio nella poesia "I tuoi occhi sono fuochi, il mio cuore pece e resina", una magia da cui il poeta si difende "Allontanati, no, stammi vicina", quindi una poesia viscerale per la donna.
Nell’edizione da me consultata, notevole la presenza del saggio dedicato a Lasse Lucidor, poeta del barocco svedese, concepito come la figura di poeta contadino spontaneo. Ciò che Karlfeldt vuole è il ritorno alla terra in una società industriale e per fare ciò usa stilemi che troviamo nel D’Annunzio riguardo al panismo naturalistico e d’altro canto una delle cause che hanno portato al Nobel è l’amore verso la patria.
Ma il saggio Fridolin sa che il suo creatore sta bluffando.
POESIA / PROSA
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chi sente nostalgia per il XIX secolo.
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