Praga di incanti e di spettri di Michele Monina

Cultura che affascina. Praga è una città che possiede un fascino a dir poco magnetico, un fascino sottile e indescrivibile che s’insinua sottopelle. È così, lo sappiamo, ed è inutile negarlo, lo vediamo bene leggendo "Praga di incanti e di spettri".
Misteriosa, lussureggiante, classica e moderna al tempo stesso, un incrocio di civiltà e costumi unico al mondo. Il Medioevo e il futuro s’incontrano qui come raramente riuscirebbero a fare in qualsiasi altro luogo del mondo. Una città che lascia sbalorditi quando la si visita la prima volta, una città che lascia dentro un po’ di tristezza quando la si deve abbandonare, un po’ come lasciare l’avventura di una notte che porteremo però sempre nel cuore.
Musica che aleggia nell’aria, sculture che sembrano prendere vita, palazzi antichi che sanno di moderno e che ci narrano storie incredibili soltanto se dedichiamo loro un piccolo e sincero sguardo.

La Praga di Kafka, la Praga che vive di notte, quell’insieme di culture e suoni e profumi che strega con la sua dolcezza. Una dolcezza che non lascia scampo.
Michele Monina c’incanta, è proprio il caso di dirlo, con le parole. Parole sue, parole che disegnano davanti a noi uno scenario al quale è impossibile rimanere indifferenti.
Un libro utile e al tempo stesso piacevole, un libro che non sentirà il peso dell’età, un libro che è per tutte le età. E questa non è davvero una cosa da poco.