Quali scrittori hanno vinto il Premio Nobel per la Letteratura? Di seguito andiamo a vedere quali sono gli scrittori che dal 1901 a oggi hanno ottenuto questo riconoscimento, scoprendo anche la motivazione con cui l’Accademia ha deciso di assegnarglielo.
- 1901 Sully Prudhomme, Francia, “in riconoscimento della sua composizione poetica, che dà prova di un alto idealismo, perfezione artistica ed una rara combinazione di qualità tra cuore ed intelletto”;
- 1902 Theodor Mommsen, Germania, “al più grande maestro vivente della scrittura storica, con speciale riferimento al suo maggior lavoro, Storia di Roma”;
- 1903 Bjørnstjerne Bjørnson, Norvegia, “un tributo alla sua nobile, magnifica e versatile poeticità, con la quale si è sempre distinto per la chiarezza della sua ispirazione e la rara purezza del suo spirito”;
- 1904 Frédéric Mistral, Francia, “in riconoscimento della chiara originalità e della vera ispirazione della sua produzione poetica, che splendidamente riflette gli scenari naturali e lo spirito nativo del suo popolo, e, in aggiunta, al suo importante lavoro come filologo provenzale”. Insieme a lui vince anche José Echegaray y Eizaguirre, Spagna, “in riconoscimento delle numerose e brillanti composizioni che, in maniera individuale ed originale, hanno fatto rivivere la grande tradizione del dramma spagnolo”;
- 1905 Henryk Sienkiewicz, Polonia, “per i suoi notevoli meriti come scrittore epico”;
- 1906 Giosuè Carducci, Italia, “non solo in riconoscimento dei suoi profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo all’energia creativa, alla purezza dello stile ed alla forza lirica che caratterizza il suo capolavoro di poetica”;
- 1907 Rudyard Kipling, Regno Unito, “in considerazione del potere dell’osservazione, dell’originalità dell’immaginazione, la forza delle idee ed il notevole talento per la narrazione che caratterizzano le creazioni di questo autore famoso nel mondo”;
- 1908 Rudolf Christoph Eucken, Germania, “in riconoscimento della sua seria ricerca della verità, il suo potere di penetrare il pensiero, la sua enorme capacità di visione, il calore e la forza delle sue opere con le quali ha trasmesso una filosofia idealistica della vita”;
- 1909 Selma Lagerlöf, Svezia, "per l’elevato idealismo, la vivida immaginazione e la percezione spirituale che caratterizzano le sue opere”
- 1910 Paul Johann Ludwig Heyse, Germania, “un tributo alla consumata capacità artistica, permeata dall’idealismo, che egli ha dimostrato durante la sua lunga carriera produttiva come poeta lirico, drammaturgo, novellista e scrittore di storie brevi famose nel mondo”
- 1911 Maurice Polidore Marie Bernhard Maeterlinck, Belgio, “per le sue molte attività letterarie, specialmente per la sua opera drammatica, che si distinguono per la ricchezza d’immaginazione e la poetica fantastica, che rivela, a volte sotto forma di favola, una profonda ispirazione, mentre in un modo misterioso si rivolge ai sentimenti propri del lettore e ne stimola l’immaginazione”;
- 1912 Gerhart Hauptmann, Germania, “in riconoscimento della sua fertile, varia ed eccelsa produzione nella sfera dell’arte drammatica”;
- 1913 Rabindranath Tagore, India Britannica, “per la profonda sensibilità, per la freschezza e bellezza dei versi che, con consumata capacità, riesce a rendere nella sua poeticità, espressa attraverso il suo linguaggio inglese, parte della letteratura dell’ovest”
- 1914 il Premio non viene assegnato;
- 1915 Romain Rolland, Francia, “un tributo all’elevato idealismo della sua produzione letteraria, alla comprensione ed all’amore per la verità con le quali ha descritto i diversi tipi di esistenza umana”
- 1916 Carl Gustaf Verner von Heidenstam, Svezia, “in riconoscimento della sua importanza come esponente rappresentativo di un nuovo tempo nella nostra letteratura”;
- 1917 Karl Adolph Gjellerup, Danimarca, “per la sua varia e ricca poeticità, ispirata da elevati ideali”. In questo anno viene assegnato il Nobel per la Letteratura anche a Henrik Pontoppidan, anche lui danese “per le sue reali descrizioni della vita moderna in Danimarca”;
- 1918 il Premio non viene assegnato;
- 1919 Carl Spitteler, Svizzera, “in riconoscimento al suo poema epico, Olympischer Frühling”
- 1920 Knut Hamsun, Norvegia, “per il suo monumentale lavoro. Il risveglio della Terra”;
- 1921 Anatole France, Francia, “in riconoscimento della sua brillante realizzazione letteraria, caratterizzata da nobiltà di stile, profonda comprensione umana, grazia, e vero temperamento gallico”;
- 1922 Jacinto Benavente, Spagna, “per il felice metodo col quale ha proseguito la tradizione illustre del dramma spagnolo”;
- 1923 William Butler Yeats, Irlanda, “per la sua poetica sempre ispirata, che con alta forma artistica ha dato espressione allo spirito di un’intera nazione”;
- 1924 Władysław Stanisław Reymont, Polonia, “per il suo grande romanzo epico, I contadini”;
- 1925 George Bernard Shaw, Regno Unito, “per il suo lavoro intriso di idealismo ed umanità, la cui satira stimolante è spesso infusa di una poetica di singolare bellezza”;
- 1926 Grazia Deledda, Italia, “per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi”;
- 1927 Henri Bergson, Francia, “in riconoscimento delle sue ricche e animate idee e della brillante capacità con la quale ha saputo esprimerle”
- 1928 Sigrid Undset, Norvegia, “principalmente per la sua imponente descrizione della vita nordica durante il medioevo”;
- 1929 Thomas Mann, Germania “principalmente per i suoi grandi romanzi I Buddenbrook e La montagna incantata”;
- 1930 Sinclair Lewis, Stati Uniti, “per la sua arte descrittiva vigorosa e grafica e per la sua abilità nel creare, con arguzia e spirito, nuove tipologie di personaggi”
- 1931 Erik Axel Karlfeldt, Svezia, “la poesia di Erik Axel Karlfeldt”;
- 1932 John Galsworthy, Regno Unito, “per la sua originale arte narrativa, che trova la sua forma più alta ne La saga dei Forsyte”;
- 1933 Ivan Alekseevič Bunin, Francia (autore nato in Russia), “per la precisione artistica con la quale ha trasposto le tradizioni classiche russe in prosa”;
- 1934 Luigi Pirandello, Italia, “per il suo ardito e ingegnoso rinnovamento dell’arte drammatica e teatrale”;
- 1935 il Premio non viene assegnato;
- 1936 Eugene Gladstone O’Neill, Stati Uniti, “per la forza, l’onestà e le emozioni profondamente sentite dei suoi lavori drammatici, che incarnano un concetto originale di tragedia”;
- 1937 Roger Martin du Gard, Francia, “per la forza artistica e la verità con la quale ha dipinto il conflitto umano così come gli aspetti fondamentali della vita contemporanea nel suo ciclo di romanzi Les Thibault”
- 1938 Pearl Sydenstricker Buck, Stati Uniti, “per le sue ricche e veramente epiche descrizioni della vita contadina in Cina e per i suoi capolavori biografici”;
- 1939 Frans Eemil Sillanpää, Finlandia, “per la sua profonda comprensione dei contadini del proprio paese e la squisita arte con la quale ha ritratto il loro modo di vivere e la relazione con la natura”;
- 1940 il Premio non viene assegnato;
- 1941 il Premio non viene assegnato;
- 1942 il Premio non viene assegnato;
- 1943 il Premio non viene assegnato;
- 1944 Johannes Vilhelm Jensen, Danimarca, “per la sua fervida immaginazione poetica con la quale ha combinato un’intellettuale curiosità e uno stile fresco e creativo”;
- 1945 Gabriela Mistral, Cile, “per la sua lirica, ispirata da forti emozioni, che ha fatto del suo nome un simbolo delle aspirazioni idealistiche dell’intero mondo latino americano”;
- 1946 Hermann Hesse, Svizzera, scrittore nato in Germania, “per la sua forte ispirazione letteraria coraggiosa e penetrante esempio classico di ideali filantropici ed alta qualità di stile”;
- 1947 André Gide, Francia, “per la sua opera artisticamente significativa, nella quale i problemi e le condizioni umane sono stati presentati con un coraggioso amore per la verità e con una appassionata penetrazione psicologica”;
- 1948 Thomas Stearns Eliot, Regno Unito, autore nato negli Stati Uniti, “per il suo notevole e pionieristico contributo alla poesia contemporanea”
- 1949 William Faulkner, Stati Uniti, “per il suo contributo forte e artisticamente unico al romanzo americano contemporaneo”;
- 1950 Bertrand Russell, Regno Unito, “in riconoscimento ai suoi vari e significativi scritti nei quali egli si erge a campione degli ideali umanitari e della libertà di pensiero”;
- 1951 Pär Fabian Lagerkvist, Svezia, “per il suo vigore artistico e per l’indipendenza del suo pensiero con cui cercò, nelle sue opere, di trovare risposte alle eterne domande che l’umanità affronta”;
- 1952 François Mauriac, Francia, “per il profondo spirito e l’intensità artistica con la quale è penetrato, nei suoi romanzi, nel dramma della vita umana”;
- 1953 Winston Churchill, Regno Unito, “per la sua padronanza delle descrizioni storiche e biografiche, nonché per la brillante oratoria in difesa ed esaltazione dei valori umani”
- 1954 Ernest Hemingway, Stati Uniti, “per la sua maestria nell’arte narrativa, recentemente dimostrata con "Il vecchio e il mare" e per l’influenza che ha esercitato sullo stile contemporaneo”;
- 1955 Halldór Laxness, Islanda, “per la vivida potenza epica con la quale ha rinnovato la grande arte narrativa dell’Islanda”;
- 1956 Juan Ramón Jiménez, Porto Rico, “per la sua poesia piena di slancio, che costituisce un esempio di spirito elevato e di purezza artistica nella lingua spagnola”;
- 1957 Albert Camus, Francia, “per la sua importante produzione letteraria, che con perspicace zelo getta luce sui problemi della coscienza umana nel nostro tempo”
- 1958 Boris Pasternak, URSS, “per i suoi importanti risultati sia nel campo della poesia contemporanea che in quello della grande tradizione epica russa”. Premio rifiutato su pressione dell’URSS;
- 1959 Salvatore Quasimodo, Italia, “per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi”
- 1960 Saint-John Perse, Francia, “per il volo sublime ed il linguaggio evocativo della sua poesia che in modo visionario riflette gli stati del nostro tempo”;
- 1961 Ivo Andrić, Jugoslavia, “per la forza epica con la quale ha tracciato temi e descritto destini umani tratti dalla storia del proprio Paese”
- 1962 John Steinbeck, Stati Uniti, “per le sue scritture realistiche ed immaginative, unendo l’umore sensibile e la percezione sociale acuta”;
- 1963 Giorgos Seferis, Grecia, “per i suoi scritti eminentemente lirici, ispirati da un profondo legame con il mondo della cultura ellenica”
- 1964 Jean-Paul Sartre, Francia, “per la sua opera che, ricca di idee e pregna di spirito di libertà e ricerca della verità, ha esercitato un’influenza di vasta portata nel nostro tempo”. Lo scrittore rifiutò il Premio;
- 1965 Michail Aleksandrovič Šolochov, URSS, “per la potenza artistica e l’integrità con le quali, nella sua epica del Don, ha dato espressione a una fase storica nella vita del popolo russo”;
- 1966 Shmuel Yosef Agnon, Israele, “per la sua arte narrativa profondamente caratteristica con i temi della vita della gente ebrea”. Il Premio in quell’anno viene assegnato anche a Nelly Sachs, Svezia, scrittrice nata in Germania, “per la sua scrittura lirica e drammatica eccezionale, che interpreta il destino d’Israele con resistenza commovente”;
- 1967 Miguel Ángel Asturias, Guatemala, “per i suoi vigorosi risultati letterari, profondamente radicati nei tratti distintivi e nelle tradizioni degli Indiani dell’America Latina”;
- 1968 Yasunari Kawabata, Giappone, “per la sua abilità narrativa, che esprime con grande sensibilità l’essenza del pensiero giapponese”;
- 1969 Samuel Beckett, Irlanda, “per la sua scrittura, che - nelle nuove forme per il romanzo ed il dramma - nell’abbandono dell’uomo moderno acquista la sua altezza”;
- 1970 Aleksandr Isaevič Solženicyn, URSS, “per la forza etica con la quale ha proseguito l’indispensabile tradizione della letteratura russa”;
- 1971 Pablo Neruda, Cile, “per una poesia che con l’azione di una forza elementare porta vivo il destino e i sogni del continente”;
- 1972 Heinrich Böll, Germania Ovest, “per la sua scrittura che con la relativa combinazione di vasta prospettiva sul suo tempo e di un’abilità sensibile nella descrizione ha contribuito ad un rinnovamento della letteratura tedesca”;
- 1973 Patrick White, Australia, autore nato nel Regno Unito, “per un’arte narrativa epica e psicologica che ha introdotto un nuovo continente nella letteratura”;
- 1974 Eyvind Johnson, Svezia, “per un’arte narrativa, lungimirante in terre ed epoche, al servizio della libertà”. Il Premio viene assegnato anche a Harry Martinson, “per una scrittura che cattura le gocce di rugiada e riflette il cosmo”;
- 1975 Eugenio Montale, Italia, “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”;
- 1976 Saul Bellow, Stati Uniti, “per la sensibilità umana e la sottile analisi della cultura contemporanea che si trovano combinati nella sua opera”;
- 1977 Vicente Aleixandre, Spagna, “per una scrittura poetica creativa che illumina la condizione dell’uomo nell’universo e nella società attuale, allo stesso tempo rappresentando il grande rinnovamento delle tradizioni della poesia spagnola tra le guerre”;
- 1978 Isaac Bashevis Singer, Stati Uniti Stati Uniti, “per la sua veemente arte narrativa che, radicata nella tradizione culturale ebraico-polacca, fa rivivere la condizione umana universale”;
- 1979 Odysseas Elytīs, Grecia, “per la sua poesia, che, contro lo sfondo di tradizione greca, dipinge con forza e chiarezza intellettuale la lotta dell’uomo moderno per la libertà e la creatività”;
- 1980 Czesław Miłosz, Polonia, “che con voce chiara e lungimirante espone la condizione degli uomini in un mondo di gravi conflitti”
- 1981 Elias Canetti, Regno Unito (nato in Bulgaria Bulgaria), “per i suoi lavori caratterizzati da un’ampia prospettiva, ricchezza di idee e potere artistico”;
- 1982 Gabriel García Márquez, Colombia, “per i suoi romanzi e racconti, nei quali il fantastico e il realistico sono combinati in un mondo riccamente composto che riflette la vita e i conflitti di un continente”;
- 1983 William Golding, Regno Unito, “per i suoi romanzi che, con l’acume di un’arte narrativa realistica e la diversità e universalità del mito, illuminano la condizione umana nel mondo odierno”;
- 1984 Jaroslav Seifert, Cecoslovacchia, “per la sua poesia che, dotata di freschezza, sensualità ed inventiva, fornisce un’immagine di liberazione dello spirito e della versatilità indomita dell’uomo”
- 1985 Claude Simon, Francia, “che nei suoi romanzi fonde la creatività del poeta e del pittore nella profonda conoscenza del tempo e la descrizione della condizione umana”;
- 1986 Wole Soyinka, Nigeria, “che in un’ampia prospettiva culturale e con una poetica fuori dagli schemi mostra il dramma dell’esistenza”;
- 1987 Iosif Aleksandrovič Brodskij, Stati Uniti, “per una condizione di scrittore esauriente, denso di chiarezza di pensiero e di intensità poetica”;
- 1988 Nagib Mahfuz, Egitto, “che, attraverso gli impianti ricchi di sfumatura - ora con limpide vedute realistiche, ora evocativamente ambiguo - ha formato un’arte narrativa araba che si applica a tutta l’umanità”;
- 1989 Camilo José Cela, Spagna, “per una prosa ricca ed intensa, che con la pietà trattenuta forma una visione mutevole della vulnerabilità dell’uomo”;
- 1990 Octavio Paz, Messico, “per una scrittura appassionata, dai larghi orizzonti, caratterizzata da intelligenza sensuale e da integrità umanistica”
- 1991 Nadine Gordimer, Sudafrica, “che con la sua scrittura epica magnifica - nelle parole di Alfred Nobel - è stata di notevole beneficio all’umanità”;
- 1992 Derek Walcott, Saint Lucia, “per un’apertura poetica di grande luminosità, sostenuto da una visione storica, il risultato di un impegno multiculturale”;
- 1993 Toni Morrison, Stati Uniti Stati Uniti Inglese “che in racconti caratterizzati da forza visionaria e rilevanza poetica dà vita ad un aspetto essenziale della realtà statunitense”;
- 1994 Kenzaburō Ōe, Giappone, “che con forza poetica crea un mondo immaginario in cui vita e mito si condensano per formare uno sconcertante ritratto dell’attuale condizione umana”;
- 1995 Séamus Heaney, Irlanda, “per gli impianti di bellezza lirica e di profondità etica, che esaltano i miracoli giornalieri e la vita passata”;
- 1996 Wisława Szymborska, Polonia, “per la poesia che con ironica precisione permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti di realtà umana”;
- 1997 Dario Fo, Italia, “seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”;
- 1998 José Saramago, Portogallo, “che con parabole sostenute da immaginazione, compassione e ironia ci permette ancora una volta di afferrare una realtà elusiva”;
- 1999 Günter Grass, Germania, “le cui giocose fiabe ritraggono la faccia dimenticata della storia”;
- 2000 Gao Xingjian, Cina, “per un’opera dal valore universale, intuito pungente e ingegnosità linguistica che hanno aperto nuove strade al romanzo e al teatro cinese”;
- 2001 Vidiadhar Surajprasad Naipaul, Regno Unito, “per aver unito una descrizione percettiva ad un esame accurato incorruttibile costringendoci a vedere la presenza di storie soppresse”;
- 2002 Imre Kertész, Ungheria, “per una scrittura che sostiene l’esperienza fragile dell’individuo contro l’arbitrarietà barbarica della storia”;
- 2003 John Maxwell Coetzee, Sudafrica, “che in innumerevoli maschere ritrae il sorprendente coinvolgimento dello straniero”;
- 2004 Elfriede Jelinek, Austria, “per il flusso melodico di voci e controvoci in romanzi e testi teatrali, che con estremo gusto linguistico rivelano l’assurdità dei cliché sociali e il loro potere”;
- 2005 Harold Pinter, Regno Unito, “perché nelle sue commedie [egli] scopre il baratro che sta sotto le chiacchiere di tutti i giorni e spinge ad entrare nelle stanze chiuse dell’oppressione”;
- 2006 Orhan Pamuk, Turchia, “perché nel ricercare l’anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture”;
- 2007 Doris Lessing, Regno Unito, “cantrice dell’esperienza femminile, che con scetticismo, fuoco e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa”;
- 2008 Jean-Marie Gustave Le Clézio, Francia, “autore di nuove partenze, avventura poetica ed estasi sensuale, esploratore di un’umanità al di là e al di sotto della civiltà regnante”;
- 2009 Herta Müller, Germania, “con la concentrazione della poesia e la franchezza della prosa ha rappresentato il mondo dei diseredati”;
- 2010 Mario Vargas Llosa, Perù, “per la sua cartografia delle strutture del potere e per la sua immagine della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell’individuo”;
- 2011 Tomas Tranströmer, Svezia, “attraverso le sue immagini dense e nitide, ha dato nuovo accesso alla realtà”;
- 2012 Mo Yan, Cina, “che con un realismo allucinatorio fonde racconti popolari, storia e contemporaneità”;
- 2013 Alice Munro, Canada, “maestra del racconto breve contemporaneo”;
- 2014 Patrick Modiano, Francia e Italia, “per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e scoperto il mondo della vita dell’occupazione”;
- 2015 Svetlana Aleksievič, Bielorussia, “per la sua opera polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio nel nostro tempo”;
- 2016 Bob Dylan, Stati Uniti, “per aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana”;
- 2017 Kazuo Ishiguro, Regno Unito, “che, in romanzi di grande forza emotiva, ha scoperto l’abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione con il mondo”;
- 2018 Olga Tokarczuk, Polonia, per “l’immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta il superamento dei confini come forma di vita”. Il Premio è stato assegnato nel 2019.
- 2019 Peter Handke, Austria, “per l’influente lavoro che con ingenuità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana”.
- 2020 Louise Glück, Stati Uniti, "per la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale."
- 2021 Abdulrazak Gurnah, Tanzania, “per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel golfo tra culture e continenti.”
- 2022 Annie Ernaux, Francia, “per il coraggio e l’acutezza clinica con cui scopre le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale.”
- 2023 Jon Fosse, Norvegia, “per le sue innovative opere teatrali e in prosa che danno voce all’indicibile.”
- 2024 Han Kang, Corea del Sud, "per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici e mette a nudo la fragilità della vita umana”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Nobel per la Letteratura: tutti i vincitori dal 1901 ad oggi
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