Prima del Big Bang. Come è iniziato l’universo e cosa è avvenuto prima di Gian Francesco Giudice

È una lettura stimolante, coadiuvata da una scrittura piena di entusiasmo, questa del libro Prima del Big Bang. Come è iniziato l’universo e cosa è avvenuto prima scritto da Gian Francesco Giudice che dirige il Dipartimento di Fisica Teorica del CERN, ma che possiede anche un indubitabile talento di divulgatore scientifico.
Ormai il termine Big Bang è entrato nel nostro immaginario collettivo, e chiunque, anche il layman inglese, ne ha sentito parlare sia pure in maniera nebulosa. Non è raro il caso in cui, oggi, alla domanda: “Com’è nato l’Universo?” la risposta sia “Con il Big Bang”.

Così, se nella nostra mente si insinua la curiosità di saperne un po’ di più su quest’evento avvolto nel mistero, il libro di Giudice è lo strumento adatto per chiarirci le idee, e intraprendere insieme a lui un lungo viaggio a ritroso nel tempo, per scoprire come tutto abbia avuto origine, che cosa sia accaduto 13,8 miliardi di anni fa quando lo spazio, il tempo e la materia si sono mescolati dando forma a quella che noi oggi chiamiamo Realtà.
Ed è un viaggio movimentato come se venisse fatto guardando dal finestrino di un treno un paesaggio non uniforme, che cambia continuamente, snodandosi tra relatività generale e costante cosmologica, tra il misterioso mondo quantistico e le geometrie non-euclidee, tra gli spazi a curvatura positiva e negativa, tra il principio di indeterminazione di Heisenberg e l’inflazione, tra la curvatura dello spaziotempo e gli infiniti di Hilbert, fino alle frontiere delle nostre misurazioni e al multiverso.

Spesso bisogna interrompere la lettura perché si avverte il bisogno di riflettere sui concetti che Giudice cerca di chiarire, anche perché la sua è un’impresa eroica, spiegare gli sviluppi della Cosmologia senza l’impiego di quello che è il linguaggio principe di tutta la Fisica, cioè la Matematica (con l’unica eccezione di una figura con l’equazione di Einstein che sintetizza la Teoria della Relatività generale).
Gran parte del fascino della lettura deriva dalla sapiente fusione che l’autore fa tra gli sviluppi della scienza e la storia del pensiero scientifico, ripercorrendo il dibattito che ha animato fisici e astronomi di fronte, prima all’ipotesi, e poi alla conferma del Big Bang, entrato ormai come fenomeno fisico assodato che può essere descritto con le leggi fisiche conosciute.
Così si passano in rassegna i contributi di tanti geniali scienziati e matematici, da Euclide a Newton, da Gauss a Riemann, da de Sitter a Friedmann, da Lemaître a Hubble, dal geniale Gamow a Penzias e Wilson e tanti altri.

Dopo avere terminato la lettura del libro, ci sentiamo nella condizione di chi è venuto a conoscenza di tanti fatti scientifici che nutrono il nostro spirito e non possiamo non essere d’accordo con la conclusione dell’autore:

Mette i brividi pensare agli stupefacenti progressi compiuti dall’umanità nel comprendere l’origine dell’universo. La scienza ci ha proiettati verso un livello di conoscenza senza precedenti nella storia della civiltà, ma non dobbiamo illuderci. La strada è ancora disseminata di enigmi irrisolti e il cammino davanti a noi appare sconfinato. Non credo che il racconto della comprensione delle origini dell’universo potrà mai terminare con la parola fine.