Primo Levi
- Autore: Matteo Mastragostino e Alessandro Ranghiasci
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Becco Giallo
- Anno di pubblicazione: 2017
L’archeologo illustratore Alessandro Ranghiasci disegna la copertina di questa graphic novel dal titolo semplice e molto evocativo: Primo Levi (Becco Giallo, 2017). Ma non solo la copertina, ovviamente: tutto il libro, con sceneggiatura di Matteo Mastragostino, è illustrato in modo davvero accattivante per i giovani lettori a cui il libro appare opportunamente destinato.
Nel libro Primo Levi viene rievocata l’intera vicenda di Levi a partire da una visita in qualità di testimone che fece alla scuola elementare Felice Rignon di Torino, da lui stesso frequentata da bambino, poco prima della sua tragica morte. Nelle prime tavole rigorosamente in bianco e nero, molto essenziali nel tratto, appare una lavagna, sulla quale Primo Levi disegna con calma i numeri 1 7 4 5 1 7, quegli stessi numeri che compaiono, un po’ scoloriti, sul suo braccio, quelli che gli furono tatuati all’entrata del lager di Auschwitz Birkenau dove era stato deportato in quanto ebreo, dopo che era stato catturato insieme alla sua amica Vanda Maestro, coraggiosa partigiana che lo aveva spinto in montagna per opporsi ai nazisti invasori, poi perita nel lager.
Nel corso della mattinata a scuola Primo Levi riesce a vincere la diffidenza dei ragazzi che si aspettano un noioso vecchietto che parla di guerre lontane e dimenticate, oppure un coraggioso eroe di guerra armato. Primo Levi si presenta invece come testimone credibile di fatti inenarrabili, riuscendo ad arrivare al cuore dei ragazzi, commosso fino alle lacrime lui, commossi i ragazzi che lo abbracciano alla fine stretti alle sue ginocchia di fronte alla maestra che con coraggio ha saputo creare un’occasione straordinaria per i suoi alunni. Nel lungo racconto compaiono anche alcuni compagni di prigionia di Primo Levi: Lello Perugia, un ebreo romano sopravvissuto fino al 2010, testimone nell’Aned, l’associazione che riunisce gli ex deportati nei lager nazisti. C’è anche Lorenzo, un muratore che lavorò nel campo di Auschwitz, conobbe Primo Levi e lo aiutò a sopravvivere, con viveri e calda amicizia. Ed infine Alberto Della Volta, chimico e compagno di lavoro di Levi suo grande amico.
Durante la mattinata a scuola, i ragazzi rivolgono al loro ospite molte domande, alle quali Primo Levi risponde con grande chiarezza non nascondendo le realtà più atroci vissute da lui e dai suoi compagni nell’inferno del lager, incoraggiato dalla stessa maestra. Le immagini che Ranghiasci ci consegna sono impressionanti pur se mai inutilmente violente: ma la realtà di quel che è stato non va nascosta né tantomeno rimossa. Ecco le forche a cui restano appesi per giorni i cadaveri di quanti avevano aiutato i fuggiaschi, ecco il volto disperato di chi era stato condannato a morire di fame dietro le sbarre complice di un tentativo di evasione. Bellissime comunque le immagini che ritraggono Primo Levi, con il suo volto grave, segnato da una sofferenza che non si dimentica, la barba bianca come i capelli, lo sguardo intenso dietro gli occhiali. Gli unici colori del libro Primo Levi sono quelli della copertina del volume, corredato da un ampio apparato didattico, esauriente anche se volutamente leggero. Per non dimenticare. Mai.
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