Q
- Autore: Wu Ming
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Casa editrice: Einaudi
Q è un romanzo storico scritto dall’anonimo collettivo bolognese Luther Blissett, ora conosciuto come “Wu Ming”. E’ un romanzo ambientato nell’epoca storica della riforma e controriforma luterana e copre un arco temporale che va dal 1522 al 1555.
La vicenda narra le imprese di un eretico anabattista che nel corso della storia assumerà diversi nomi e diverse identità per potersi nascondere dall’Inquisizione che imperversa in quel periodo. Accanto a questo narratore/protagonista vi è la presenza di Q, suo nemico, spia di un cardinale di Roma, che tenterà di volta i volta di sventare ogni piano, ogni tentativo di stravolgimento dell’ordine.
Il libro è diviso in tanti capitoli, molto brevi e spesso di due-tre pagine ciascuno. All’inizio di ogni capitolo vi è l’indicazione della data e del luogo. Il narratore è sempre il nostro protagonista che in prima persona narra la propria vicenda. Accanto a queste narrazioni vi sono le missive che Q invia di volta in volta al suo Superiore Cardinale. L’intreccio e la fabula non coincidono perchè spesso vi è una storia dentro la storia, ossia gli eventi che vengono raccontati in un dato momento storico sono in realtà inerenti a un periodo storico differente. Lo sforzo, unico, richiesto al lettore è quello di riuscire a capire il meccanismo, la logica esistente tra le date per poter mettere insieme i vari periodi storici. A questo servono le prime pagine di ambientazione, per capire la logica del libro, logica che una volta intrapresa renderà molto più scorrevole la lettura delle successive pagine. Il libro è ricco di personaggi, nomi, riferimenti storici agli eventi dell’epoca. Il protagonista di volta in volta si affiancherà al profeta di turno, all’eretico di turno, al truffatore o libraio stampatore, tutto questo alla ricerca di un unico ideale: poter cambiare le cose. In un sistema ancora pregno di medievalità, ove tutto è spiegabile e ordinabile tramite la dottrina cristiana (la famosa “reductio ad unum” di S. Tommaso) non è tanto una nuova fede che il nostro protagonista va cercando, quando un modo per cambiare l’immobilismo medievale e i soprusi ad esso collegato: come i dazi dovuti all’imperatore o all’ecclesiaste di turno. Per l’inseguimento di questo unico ideale, il nostro narratore continuerà per tutta la vita a combattere braccato, capendo che la lotta richiede dei sacrifici.
E’ un meraviglioso libro collettivo e la collettività si nota e si percepisce, ma non disturba. A momenti questo libro tocca le vette della poesia, a momenti invece arriva a essere crudissimo, per ricadere poi nel nozionistico. L’amalgama perfetto di queste componenti è Q. Un romanzo ove la storia si mescola all’umanità dei personaggi, un’umanità a volte deprecabile per la sua piccolezza, un romanzo colmo di storia che forse ha l’intento di volerci spiegare la nostra storia attraverso la storia di cinquecento anni fa. E ci riesce.
Q
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Bellissimo romanzo, davvero stupendo! Inimitabili lo stile, la ricostruzione storica, anche se il pathos ha un andamento un po’ altalenante.
Putroppo gli altri libri del collettivo Wu Ming che ho letto non mi sono sembrati all’altezza di questo.
Piuttosto che in "Altaj", vedo la continuazione narrativa di "Q" nel romanzo IL VIOLINO DI GALILEO del milanese Roberto Villa.
Splendido romanzo ambientato durante la Riforma protestante, originale per la tecnica narrativa.