Quaderno di giochi tarologici. 10 esercizi con il Tarot per affinare l’arte della lettura di Barbara Malaisi

Da appassionata e studiosa dell’arte del Tarot sono sempre alla ricerca di qualche nuova interpretazione della materia e, soprattutto, di nuovi metodi, di “giochi” o stese - ho una certa ritrosia a usare il termine “giochi” che, a mio parere, svilisce questo tipo di studio molto più serio e profondo di quanto generalmente si creda: non si tratta assolutamente di divinazione, ma di esame intuitivo a base psicologica della personalità, di una situazione, di un approccio di vita.
Un giorno, navigando in internet, mi capita di scoprire questo libro: Quaderno di giochi tarologici. 10 esercizi con il Tarot per affinare l’arte della lettura di Barbara Malaisi (Youcanprint, 2017). Perfetto, mi intriga, lo voglio. Eseguo immediatamente l’ordine e dopo pochi giorni è nelle mie mani. Apro ansiosa il pacchetto e mi ritrovo a sfogliare perplessa un quadernetto (il titolo non mentiva!) con poche pagine di testo e molte schede bianche a righe predisposte per eseguire esercizi di scrittura! È uno scherzo? Non era questo che mi aspettavo... Cerco di razionalizzare la sgradita prima impressione e vado a leggere l’indice: il gioco delle coppie – prove tecniche di dialogo – a risposta, domanda – raccontami una storia ecc.ecc. Mah, si intravvede già qualcosa di più interessante. C’è una brevissima introduzione dove ti viene detto che questo quaderno è il seguito di un primo libro, sempre della medesima autrice, Il cammino dei 22 passi. Diario tarologico. Quindi, la lettura di questa nuova opera richiede, ovviamente, almeno un’infarinatura del linguaggio degli Arcani Maggiori. Bene, fin qui ci siamo e subito scopri che il quaderno dei giochi è un vero e proprio eserciziario che lavora sulla sintassi e ti sollecita ad ampliare il tuo sguardo alle connessioni simboliche e visive intercorrenti tra due o più immagini. L’obbiettivo finale è riuscire a esaminare un gruppo di lame (carte) mettendole in relazione tra loro come anelli di una catena narrativa che, a seconda delle combinazioni, assumono sfaccettature di senso di volta in volta diverse.

A questo punto svanisce ogni senso di delusione, la freccia è scoccata e nella mente scatta già l’ordito di qualche storia dove nel gioco n.3 domanda e risposta si intrecciano sulla scia di una traccia proposta dalla stesa di almeno tre carte. Per chi, come la scrivente, ha un’ottima amicizia con la penna è un vero e proprio invito a nozze! Attenzione, però, non si tratta di dar sfogo alla pura fantasia, ma, al contrario, è richiesto uno studio serio e consapevole sul significato degli Arcani Maggiori. È un tipo di esercizio mai richiesto, né provato prima. È entusiasmante mettere alla prova ciò che abbiamo assimilato dallo studio dei Tarocchi e la nostra capacità di analizzare allo stesso tempo ciò che ci suggerisce l’inconscio e la nostra personale visione della realtà.

Che dire di più? Certamente non è un libro (anzi un quaderno) per chi non ha questo genere di interessi, ma potrebbe forse essere anche uno stimolo per curiosare un po’ questo mondo. Se ne potrebbero scoprire potenzialità nascoste... Perché no?