Quando Hitler rubò il coniglio rosa
- Autore: Judith Kerr
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
Germania 1933: un uomo domina il suo paese in modo feroce e sanguinario. E’ uno fra i più efferati dittatori e stabilisce leggi alquanto crudeli. Così Adolf Hitler dà inizio a quel periodo in cui milioni di persone, primi fra tutti gli ebrei, vengono fisicamente eliminati.
Anna, la protagonista di “Quando Hitler rubò il coniglio rosa” di Judith Kerr, vive in Germania e appartiene ad una famiglia benestante: il padre è un giornalista conosciuto ma vede la sua carriera arrestarsi perché egli è di origine semita. La bambina, quindi, con mamma, papà e il fratello Max, poco più grande di lei, si accorge in breve tempo che la propria vita cambia. Poco prima che Hitler vinca le elezioni, la famiglia, consapevole di essere in pericolo, si sposta prima in Svizzera poi in Francia. Nei giorni precedenti la partenza da Berlino, Anna deve fare una scelta fra i suoi giocattoli ed è costretta a separarsi dal suo amato coniglio rosa, un animaletto di pezza compagno di tanti giochi. Gli preferisce un cagnolino di stoffa, regalo del Natale passato. La bambina parte, però, con la speranza che quel coniglio, insieme ad altri oggetti, le sarebbe stato spedito in Svizzera, appena possibile. Questo, naturalmente, non avviene poiché, con l’avvento di Hitler, tutto cambia.
Il soggiorno in Svizzera non dura a lungo poiché il papà trova lavoro presso un giornale francese. Per Anna e il fratello Max questo è un grosso cambiamento: devono imparare una lingua nuova e, a Parigi, sono pochissime le persone che possono frequentare. La bambina, privata di tante cose belle del mondo in cui era nata e cresciuta, non perde, però, la sua gioia di vivere. In poco più di un anno stringe nuove amicizie e, addirittura, superati alcuni momenti di difficoltà, riesce ad essere una delle migliori alunne della sua classe. Ora, a Parigi, si trova bene ma purtroppo i soldi vengono a mancare a causa di una grave crisi economica generale.
A ciò si aggiungono tristi notizie che arrivano dalla Germania: a Berlino, un amico di papà, affettuosamente chiamato zio Julius, si toglie la vita poiché capisce che le sue origini ebree non gli avrebbero dato scampo. Finalmente, però, dopo tante difficoltà il papà di Anna riceve una buona offerta di lavoro in Inghilterra: è il momento di un altro cambiamento per la famiglia e per i bambini in particolare. Anna comunque vive questi eventi ancora con entusiasmo soprattutto poiché ha una grande fortuna: la sua meravigliosa famiglia è unita e costituisce, per lei, l’elemento di forza che le fa superare ogni ostacolo. Hitler le ha rubato il suo coniglio e, con esso parte della sua infanzia, così come lui e tanti altri dittatori hanno fatto a milioni di bambini.
L’autrice Judith Kerr è davvero la piccola Anna: la storia racchiusa in Quando Hitler rubò il coniglio rosa è autobiografica ma per fortuna, a differenza di quella di un’altra Anna rimasta famosa per il suo diario, ha un finale felice che permette quindi alla scrittrice di far riflettere i lettori sul grande dono della vita e sul rispetto di essa.
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e un bel libro
E’ davvero un bellissimo libro....Fa riflettere, su come la cattiveria di Hitler ha rubato l’ infazia ad Anna e a tutti quei ragazzi come lei diventati profughi....Credo però, che l’unica cosa che sopravvive in tutto ciò (nonostante le difficoltà) è l’AMORE.....