Quando tutto sarà finito
- Autore: Audrey Magee
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bollati Boringhieri
- Anno di pubblicazione: 2015
“Nel volgere di pochi minuti fu sposato a una ragazza di Berlino che non conosceva”.
In quell’estate del 1941, il soldato di fanteria Peter Faber si trovava sul fronte orientale in Ucraina, terra dura e ostile che ancora non aveva mostrato il suo volto peggiore, a combattere contro il popolo russo. L’unico modo per ottenere una licenza e scappare da quel pantano fatto di polvere e terriccio era sposarsi per procura tramite un cappellano militare. La prescelta era una ragazza berlinese con la quale Faber si era scambiato poche lettere. La foto che il soldato aveva finito di guardare poco prima ritraeva una giovane donna dagli occhi cupi e dalle labbra imbronciate.
“Doveva farsela andare bene”.
In quello stesso istante a duemila chilometri di distanza, Katharina Spinell, dattilografa presso una banca di Berlino, partecipava a un’analoga cerimonia, testimoni i genitori, siglando a sua volta un patto che garantiva a Peter una licenza matrimoniale e a Katharina una pensione nel caso fosse rimasta vedova.
Al loro primo incontro i novelli sposi si erano piaciuti e innamorati subito, la luna di miele di soli dieci giorni era trascorsa nell’abitazione di Katharina, in forzata compagnia dei genitori della sposa, la madre in attesa di avere notizie dal figlio Johannes anch’egli sul fronte e il padre Gunther convinto di una rapida vittoria tedesca.
“Sarà tutto nostro entro Natale. Trecento chilometri appena da Mosca... siamo invincibili”.
Terminata la licenza matrimoniale, Faber era tornato riluttante tra il vento del tardo autunno russo, “la grande guerra lampo messa in crisi da due gocce di pioggia russa”, e tra quelle foreste “buie e sconfinate”, che presto si sarebbero ricoperte di neve.
“È un paese enorme. Sembra non finire mai”.
Katharina a Berlino invece, si era accorta di aspettare un bambino da Peter proprio nel momento nel quale la guerra entrava nella sua fase cruciale, in una città stretta tra i bombardamenti alleati che mietevano vittime tra la popolazione civile, i rastrellamenti delle persone di origine ebraica e la mancanza di cibo.
“Mia cara Katharina... abbiamo avuto un assaggio della terribile neve russa. Fa già freddo Katharina. Mai passato un novembre così freddo. Come sarà il resto dell’inverno in questa terra dimenticata da Dio?”.
Quando tutto sarà finito (titolo originale The Undertaking, traduzione di Carlo Prosperi) è il riuscito esordio narrativo di Audrey Magee, finalista 2014 al Baileys Women’s Prize. Con l’aiuto di una scrittura lineare e precisa e grazie a uno stile elegante e incalzante, l’autrice irlandese, giornalista per The Observer, The Guardian e The Times, scrive una storia dalla grande potenza evocativa e drammatica. Un matrimonio nato per convenienza si trasforma in una passione coinvolgente per i protagonisti che si trovano a combattere ciascuno la propria guerra personale.
L’insegnante elementare Peter non è un eroe, desidera ritornare a casa da sua moglie e da suo figlio, il soldato dapprima sul fronte russo e poi a Stalingrado durante il terribile assedio prende coscienza dell’insensatezza del conflitto. Il fronte interno di Katharina è rappresentato dalla lotta quotidiana per la sopravvivenza in una Berlino che sta per sprofondare nel baratro.
“La banalità del male” sta tutta nella figura enigmatica di Gunther Spinell, nella sua cieca fiducia nell’ottusa e crudele dottrina nazista. Nessun vincitore e troppi vinti in questa tragica epopea descritta talmente bene che il passato diventa presente, settant’anni dopo la fine della II Guerra Mondiale. Quando la guerra sarà finita, allora, forse.
“Quando sarà tutto finito. Quando tornerai a casa”.
Quando tutto sarà finito
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