Quel prodigio di Harriet Hume
- Autore: Rebecca West
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2020
Rebecca West, una delle scrittrici, giornaliste e critiche letterarie inglesi più acclamate nel ventesimo secolo, è l’autrice del romanzo Quel prodigio di Harriet Hume, che la casa editrice Fazi pubblica e fa uscire in libreria oggi, 12 novembre, con la traduzione di Francesca Frigerio.
Questo romanzo mette in contrasto due atteggiamenti nei confronti della vita e racconta come si svolgono i cinque incontri durante due decenni fra la pianista Harriet Hume e Arnold Condorex, un aspirante politico. Il libro si apre con loro che hanno un appuntamento romantico
“Fu sottovoce che si dissero quanto fossero innamorati, come se temessero di svegliare qualcuno”.
Harriet è una creatura assai fine, quasi eterea. Questo affascina Condorex, che da lei è attratto ma anche turbato per una sua particolarissima dote: la donna può leggere i pensieri e le intenzioni delle persone, quindi anche del suo amato e vede che la sua carriera e il suo potere sono ciò che lo motiva, mentre lei occupa un posto di secondaria importanza. Dapprima Condorex è meravigliato dalle “capacità” di Harriet:
“Nonostante conoscesse Harriet molto bene e gli ci fosse voluto un periodo di tempo non trascurabile per arrivare a quella conoscenza, non sapeva quasi nulla di lei, nemmeno il luogo, nel senso più ampio, il luogo in cui era nata”.
I due sono assai diversi e questo fa sì che, poco tempo dopo il loro incontro, non si frequentino più. Harriet continua la propria attività di pianista, peraltro non di grande successo, non dovuto a poca capacità bensì alle sue piccole mani, che le impediscono di eseguire i più complessi passaggi musicali. Colma comunque i tempi di solitudine con la graziosa accettazione della vita comune, con il dedicarsi alla casa, al giardino, sempre con grazia e serenità. Condorex, invece, desidera essere ricco e potente a ogni costo e accetta un importante incarico politico. Per sei anni i due non s’incontrano e, nel frattempo, Arnold si dedica alla politica e, come previsto da Harriet, si sposa con una donna facoltosa.
Nella Londra degli anni Venti, i due si ritrovano altre quattro volte in zone assai suggestive della città, tra Hyde Park e Portland Place. A ogni incontro Condorex persegue le sue attività, ma Harriet percepisce che lui fa politica per vincere, non per migliorare la sorte della gente.
Ecco dove sta “lo straordinario prodigio” di Harriet: nella sua capacità, più che di prevedere il futuro, di guardare nella mente e nel cuore dell’uomo che lei ancora ama e che, comunque, da lei è ancora attratto. La coppia è destinata a velate opposizioni, anzi i due sanno di essere l’uno l’opposto dell’altro, e sebbene lui tema e detesti la di lei capacità introspettiva, c’è un che di magico a unirli.
Vanità, arroganza, superiorità maschile si contrappongono a emotività, sensibilità e femminilità. L’atmosfera e i personaggi rendono questo romanzo una storia simbolica coinvolgente . Anche il finale stupisce : pare quello di una favola e, non a caso, il sottotitolo in lingua originale, è “A London fantasy”.
Rebecca West dimostra spiccate qualità di scrittrice, ma anche modernità, perché Quel prodigio di Harriet Hume è una storia assolutamente femminista e un innovativo ritratto sociale attraverso immagini fantastiche.
Quel prodigio di Harriet Hume
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