Stasera in tv alle 21.20 su Canale 5 andrà in onda il film diretto da Gennaro Nunziante e interpretato da Checco Zalone che si intitola Quo Vado. Ma cosa significa l’espressione latina quo vadis, e perché è tanto famosa? Scopriamo insieme etimologia e storia per comprendere al meglio.
Dov’è che l’abbiamo già sentita? Quo vadis è un romanzo storico dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz dal quale sono state tratti diversi adattamenti cinematografici, tra cui il colossal del 1951 diretto da Mervyn LeRoy.
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Poi, ancora, ci sono il romanzo di Grazia Verasani del 2014 e i rispettivi film e serie tv Quo vadis, baby?. Questa locuzione è anche una frase legata a una leggenda del Cristianesimo. Ma cosa significa e da dove viene?
Quo vadis, baby?
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Quo vadis: etimologia, significato e storia
La locuzione quo vadis deriva dal latino e significa "dove vai?" Si tratta di una domanda dunque, e sembra che la ritroviamo per la prima volta nel libro apocrifo degli Atti di Pietro. Qui viene raccontato un episodio per cui, durante la persecuzione dei cristiani ordinata dall’imperatore Nerone,l’apostolo Pietro è in fuga da Roma e dal carcere Mamertino, per evitare il martirio. Sulla via Appia però gli appare Gesù che cammina nella direzione opposta, e cioè verso la città. Allora Pietro gli domanda: "Domine, uo vadis,?", e cioè "Dove vai, Signore?" e Gesù gli risponde "Romam, iterum crucifigi", e cioè "Vado a Roma, per essere crocifisso di nuovo". Pietro allora prova vergogna per la sua codardia, torna sui suoi passi, accetta il suo destino e si dirige a Roma, dove secondo la tradizione morirà per crocefissione. Ma non sentendosi degno di morire come il suo Maestro, chiederà di essere crocefisso a testa in giù.
Nei secoli, la tradizione di età medievale ha modificato ancora questo episodio, aggiungendo dei dettagli come quello delle impronte lasciate da Gesù in una lastra di marmo, in quell’occasione sulla via Appia. Proprio per custodire questa presunta reliquia intorno al IX secolo sorgerà il primo nucleo di quella che oggi è nota come la chiesa di Domine Quo Vadis a Roma, anche detta Santa Maria in Palmis.
Ma l’espressione è diventata celebre, quasi un modo di dire, nella contemporaneità grazie al romanzo già citato di Henryk Sienkiewicz.
Su Treccani.it leggiamo infatti che: "La frase è entrata nell’uso dopo la pubblicazione (1895-1896) del romanzo dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz intitolato appunto Quo vadis?, in cui l’apostolo Pietro è uno dei protagonisti della romantica raffigurazione del contrasto tra il mondo pagano in declino e il nascente cristianesimo."
La locuzione dunque è una domanda che interroga il soggetto interessato sul luogo in cui si sta dirigendo.
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Tornando al film con Checco Zalone, intitolato Quo vado: il film ruota intorno a un trentenne in crisi, che si interroga su dove stai andando la sua vita e di conseguenza dove stia andando lui stesso. Il titolo del film significa perciò "dove vado?" e fa riferimento in modo ironico e cambiando la citazione, all’espressione quo vadis.
Conoscevate il significato di quo vadis? Vi aspettiamo nei commenti come sempre.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Quo vadis: che significa? Etimologia e storia della locuzione latina
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