Rabbia
- Autore: Sergio Bizzio
- Casa editrice: Donzelli
Le prime tre pagine di questo libro sono estremamente trasgressive, tanto che si pensa di trovarsi di fronte ad una porno-story. In realtà è solo l’antefatto di una storia davvero originale, imprevedibile, al confine tra reale e grottesco, tra commedia e dramma.
Josè Maria e Rosa si incontrano in un supermercato e sono immediatamente attratti, tanto che iniziano una storia di amore e sesso travolgente. Lui è un operaio edile, lei la domestica di una facoltosa coppia borghese di Buenos Ayres che vive in una villa enorme, ormai semidisabitata. Marìa, così viene chiamato dalla innamoratissima Rosa, è un tipo strano e la sua stranezza si trasforma presto in una violenza irrazionale e cieca: per un insulto ricevuto dal suo capomastro non esita ad ucciderlo con le sue stesse mani. Non gli resta che fuggire o nascondersi, braccato dalla polizia. Troverà rifugio nella stessa villa Blinder, in una camera quasi dimenticata nella mansarda, dove vivrà una vita parallela alla sua Rosa, vicino a lei ma separato da un muro di silenzio che lo esclude dalla vita reale.
Non si possono rivelare i colpi di scena, gli imprevisti, il finale di questo romanzo veramente insolito, adattissimo alla sceneggiatura di un film, che pare sia già in preparazione. I capitoli brevi o brevissimi, i dialoghi fatti di monosillabi che i protagonisti si scambiano al telefono, pur essendo inconsapevolemte vicinissimi, ci svelano uno scrittore abilissimo a tenere in piedi una storia quasi incredibile, ma nella quale tutto si tiene con gusto, ironia e senso del dramma caratteristico di un microcosmo sociale, quello di casa Blinder, metafora di una Argentina corrotta, priva di valori, decadente come la villa che fa da palcoscenico al racconto.
Rabbia
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