Raccontami... di me di Roberta Parma

A volte si spegne la luce. Capita un po’ a tutti. “Insoddisfazione, incertezza, mancanza di autostima” ci risucchiano nelle grotte più profonde della nostra anima, dove il presente non esiste e il futuro è il riflesso speculare di un passato che comprime la nostra esistenza. Esiste una via d’uscita? Roberta Parma l’ha trovata, dopo aver cercato a lungo con una forza che non pensava neanche di avere. Era sempre stata lì, ma il dolore, la rabbia, il rancore, le avevano cucito gli occhi. Facile facile non è stato, ma sarà proprio lei a raccontarlo, nel suo libro: “Raccontami… di me” (Seneca edizioni).

È la prima fatica della neonata scrittrice sarzanese, 45 anni, una vita da insegnante precaria e due matrimoni alle spalle. Il racconto è sgorgato spontaneo dopo un periodo di terapia che ha permesso alla protagonista di far riemergere ricordi e paure e di capire se stessa attraverso un complesso viaggio nelle cantine della memoria. "Noi siamo quello che mangiamo":siamo i nostri genitori, la città in cui viviamo, la religione che pratichiamo, gli insegnanti che abbiamo avuto. Siamo esseri in continua tensione tra luce e oscurità, aggrappati alle montagne russe dei nostri sentimenti, tra esaltazione e senso di colpa. Ma, ‘without contraries, no progression’ ricorda la protagonista, citando Blake. E’ proprio questa tensione che condurrà la scrittrice fuori dalle sbarre di una prigione immaginaria.

Un testo fluido e piacevole, cento pagine che si leggono in un sorso, perché i suoi dubbi sono i nostri, il suo sentire è comune. Ma, lei ha trovato la medicina. “Solo parole, mezze verità che valgono per me, ma non per tutti.” Difficile a dirsi. Di fatto la sua ricetta, dal sapore vagamente orientale, guarisce anche l’anima di un cattolico convinto. Tre i fari che illuminano il cammino: niente succede per caso, ogni cosa ci indica una strada, ogni essere è unico e perfetto. Siamo noi gli artefici della nostra vita, conclude la scrittrice, uscita dal suo girone infernale: “La nostra vita è la logica conseguenza di ciò che pensiamo. Nessuno ci impedisce di cambiare i nostri pensieri”. Una volta capito il concetto amare se stessi, comprendere la propria unicità diventa più facile, quasi automatico.