
Racconti di Palermo e dei suoi cinema
- Autore: Andrea Calvaruso
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2014
Racconti di Palermo e dei suoi cinema di Andrea Calvaruso vuole essere, come afferma lo stesso autore nel sottotitolo di copertina, una piccola enciclopedia popolare dei cinema e delle arene di Palermo. In questo opera si dirige in particolare l’ attenzione su cinema e arene rionali ormai del tutto scomparse, tra oltre 69 arene e 170 cinema che erano attivi nel territorio cittadino ne resta solo uno ancora in funzione. Non vuole essere un’avventura storico scientifica o architettonica ma si analizza il Cinema come fenomeno di costume.
L’ambito temporale di riferimento si ferma al 1953 e si descrivono diverse generazioni, una prima dell’Ottocento ed una di fine secolo. Diversi furono i committenti che fecero entrare Palermo nel così detto circuito europeo e di grandi e valenti architetti furono gli edifici dei cinema mentre le altre sale erano improvvisate, spesso ricavate da magazzini, depositi, tutt’altro che con un disegno architettonico.
L’esigenza del sorgere di questo “circuito” a basso costo fu dettato dall’assenza a quel tempo di qualsivoglia forma alternativa di divertimento ed intrattenimento quali furono in seguito la radio e la televisione. Le sale erano frequentate da gente appartenente ai ceti più vari che accompagnavano le proiezioni con commenti arguti e divertenti e a questa forma di “partecipazione” attiva non si sottraeva alcun tipo di film persino i Dieci Comandamenti venivano accolti con applausi ed immancabili erano i riscontri verbali del pubblico alle scene di baci come pure alle sparatorie dei film western.
Secondo l’A. le proiezioni cinematografiche contribuirono senza dubbio alla realizzazione di una forma di alfabetizzazione ante litteram specie per i ceti meno abbienti quale era quello di operaio da cui egli proveniva.
Al cinema si andava di mattina, marinando la scuole ed i libri, che ai tempi si tenevano insieme con un elastico, venivano lasciati in deposito presso una vicina signora disponibile e l’autore ricorda come il suo primo cinema fosse stato l’Aroldo che altro non era che il Teatro Garibaldi, utilizzato come cinema per la crisi teatrale e nei pressi vi era il set del Gattopardo dove si girarono alcune scene dell’ingresso dei garibaldini a Palermo.
Osservando come si filmavano le scene l’A, comprese come si “faceva” il cinema. Sono stati mappati 170 luoghi ma vi è da considerare che molti locali nel corso del tempo hanno cambiato nome subendo diversi battesimi. Il libro come si è compreso, non è soltanto un libro di microstoria e di cronaca di tempi trascorsi ma è anche un vero e proprio libro di racconti, di arte e di costume.
Al cinema si andava per vedere soprattutto i film mitologici ed i western e a quelli italiani, i famosi spaghetti western, si rimproverava che abbondavano le sparatorie ed accadde che uno spettatore fu ferito da un colpo di pistola partito accidentalmente. Alcune arene sono misconosciute ai più e l’autore, con un preciso lavoro di ricerca ed approfondimento basandosi anche su testimonianze orali, ha ricercato tra mura perimetrali cadenti e schermi abbandonati spesso invasi dalla piantagione circostante quel poco che resta di questi luoghi ora divenuti per lo più parcheggi o depositi di materiale. Il volume è ricco di fotografie che al di là del valore artistico testimoniano questo stato di abbandono e degrado.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Racconti di Palermo e dei suoi cinema
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