Replica di un omicidio
- Autore: Christi Daugherty
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2018
La serata sembrava cominciata alla grande: un paio di accoltellamenti, un incidente d’auto. Peccato che si fossero rivelati due zuffe da niente e un sinistro banale. Da non poterci ricavare un rigo. Harper McClain è sola nella redazione di nera e a mezz’ora dall’andare in stampa non ha gran che da scrivere. È ispirato alla passata attività giornalistica il poliziesco d’esordio di Christi Daugherty, “Replica di un omicidio”, da maggio 2018 nella collana Top Thriller Corbaccio (474 pagine 19.90 euro).
Coniuge di un regista inglese, vive da dieci anni in Gran Bretagna, ma è stata a lungo redattrice di nera, in un quotidiano del Texas, ricevendo numerosi riconoscimenti per il suo impegno contro la criminalità e la corruzione. Un’esperienza che ha sicuramente ispirato la storia raccontata in questo primo romanzo. La bravissima Harper, del resto, è chiaramente una sua proiezione, un’alter ego.
La notte di Savannah, in Georgia, è (finalmente) rotta dalle sirene della polizia: un morto e due feriti, tutti giovani, una resa di conti tra gang. È in corso l’inseguimento di tre sospetti in fuga.
Eccitata ma lucida, come sempre, la cronista si precipita sul posto con Miles, il fotografo freelance. Gli omicidi l’affascinano. Va diretta alla ricerca di chi ha ucciso. Conosce ogni passaggio di quanto accadrà: i protocolli di polizia, la prassi medico legale, le modalità di comunicazione coi familiari, travolti da una macchina burocratica che distruggerà per sempre le loro vite. Lo sa, perché l’ha provato sulla pelle. All’età di dodici anni, un omicidio le aveva sconvolto l’esistenza, quindici anni prima.
Al rientro da scuola, la sua infanzia era finita, sulla soglia della cucina. Sangue dovunque, sulle pareti, sulle ante dei mobiletti, raccolto a pozza sotto il corpo della madre, nuda sul pavimento, accoltellata.
Senza fiato, aveva chiamato il 911. L’operatrice del servizio d’emergenza si era mantenuta professionalmente calma, cercando di rassicurala. Le aveva chiesto di uscire di casa con l’apparecchio telefonico e di continuare a parlare, senza riattaccare. I poliziotti arrivarono presto, parecchie pattuglie. Corsero dentro, con le armi in pugno, dicendole di restare fuori. Un uomo molto alto e autorevole le si era avvicinato, lo sguardo buono, comprensivo.
Sono il sergente Smith, non permetterò a nessuno di farti del male.
Avevano investigato a lungo sull’omicidio. Anche se i familiari si erano prodigati per proteggerla, Harper era uscita ugualmente distrutta. Non le era rimasto niente. E il killer l’aveva pure fatta franca.
Se era riuscita a rimettersi in corsa, se era diventata una giornalista, lo doveva a quell’uomo, ora tanto temuto, a capo della Sezione Omicidi.
C’è un altro poliziotto che ha un significato per la ragazza di Savannah, Luke Walker, sono coetanei, cresciuti nello stesso quartiere. È uno serio e sottile, da un anno in servizio in borghese, sotto copertura. Roba pericolosa, ma è molto bravo. Bonnie, la barista del Library, il covo della McClain, insiste che tra i due c’è chimica e non capisce perché la giornalista non abbia già deciso di “lanciarsi”.
Quello che viene ad imprimere una marcia in più, tanto al giallo che alla trama (decisamente evoluta) è un delitto fotocopia del primo.
Lo scanner sintonizzato sulle frequenze della polizia - segreti del mestiere - guida reporter e fotografo sulla scena di un omicidio. La vittima è Marie, dipendente di un college. A trovarla è stata la figlia, dodicenne, al rientro da scuola, alla stessa ora di Harper, a suo tempo.
È sconvolgente, i due episodi sembrano identici. Entrambe donne, sulla trentina, madri. Accoltellate brutalmente, nelle loro case, in pieno giorno, presumibilmente a metà mattina, i corpi nudi, sul pavimento della cucina, un braccio lungo il tronco, l’altro proteso, con la mano e un dito a indicare qualcosa.
Una differenza c’è: Marie era una donna seducente, la mamma invece non si curava, Harper ricorda di averla vista poche volte truccata.
Una coincidenza? Sarebbero troppe. La macchina da guerra in cui Harper McClain sa trasformarsi è pronta a partire a pieno regime.
È un romanzo giallo-nero ben congegnato, molto moderno. Un prodotto di valore, in grado di attrarre la curiosità dei lettori anche per l’efficacia con cui viene sviluppata l’indagine personalissima che la protagonista si mette a condurre. Christi scrive con stile giornalistico, è veloce ma non trascura i capisaldi della buona narrativa gialla: sviluppo fluido della trama, soggetti presentati senza fretta, inchiesta coerente negli sviluppi.
Il personaggio di Harper - e non solo - risulta fresco, originale, un mix di forza, di carattere e momenti inevitabili di debolezza. Lettura da consigliare senza timore di smentita. Diventeremo tutti fan di quella che sembra annunciarsi come una serie. Di successo.
Replica di un omicidio
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