Restaurant Man. Vita, vino e cibo di un giudice di MasterChef
- Autore: Joe Bastianich
- Genere: Storie vere
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2012
Il Restaurant Man deve essere nel suo locale fin dal mattino. E’ una bella scocciatura: la sera prima hai chiuso tardi, probabilmente hai bevuto troppo e hai cercato di farti la guardarobiera. Ma devi scrollarti di dosso la stanchezza e ricominciare tutto da capo.
Nato da una famiglia istriana trasferitasi nel Queens e cresciuto fin da piccolo nell’ambiente della ristorazione, Joe Bastianich si è affermato negli anni come restaurant man di successo, aprendo oltre venti ristoranti in tutto il mondo e diventando volto noto della televisione, prima con MasterChef e più recentemente con Restaurant Startup.
In Restaurant Man, edito da Rizzoli nel 2012, Joe racconta, con leggerezza e ironia, la storia della sua vita, di come da piccolo odiasse i viaggi in Italia, di come l’Italia sia diventata invece tanto importante nel proprio lavoro, di come si vergognasse del suo passato, di come abbia faticato a trovare la propria identità, di come i suoi azzardi imprenditoriali lo abbiano portato ad essere la persona che è oggi, a ricoprire il ruolo che occupa oggi.
La mia famiglia mi metteva in imbarazzo. Mia nonna abitava con noi, girava per il giardino in reggiseno innaffiando le piante, gridandomi dietro in italiano. Stavo cercando di escogitare un modo per uscire da questa situazione, per eliminare le mie origini, per non essere italiano, per non fare un lavoro da manovale.
Tanti aneddoti che hanno dell’incredibile, tanti retroscena piccanti svelati, tanti personaggi indimenticabili che hanno incrociato il suo percorso, in primis sua madre Lidia, la donna che gli ha trasmesso l’amore per la cucina, che lo ha lasciato "libero di volare" e che lo ha "preso al volo quando è caduto".
Afflitti dalla sbronza più violenta dalla festa di incoronazione di Giulio Cesare, fummo costretti a uscire da Roma in macchina senza indicazioni, senza GPS, in direzione dei Castelli Romani, dove ci aspettava Paola di Mauro. La chiamavano l’imperatrice della cucina romana, e all’epoca aveva settant’anni. La sua cucina era il suo personale Colosseo. Avrebbe cucinato con noi per trasmetterci la sua infinita saggezza, e tutto quello che noi riuscimmo a fare fu fermarci ogni dieci minuti per vomitare.
Una lettura che permette di conoscere meglio un personaggio che da alcuni viene ricordato solo come "lanciatore di piatti" (anche grazie alle numerose parodie del comico Maurizio Crozza), ma che rivela un carattere forte e determinato, il carattere di un uomo che ha rischiato tanto, che si è cacciato spesso nei guai, ma non ha mai smesso di inseguire i suoi sogni e in fondo tutto ciò che spera è che anche i suoi figli corrano rischi nella vita, che lavorino sodo e che realizzino i loro obiettivi, imparando a contare sulle proprie forze.
La nostra società ha sempre funzionato perché siamo rimasti uniti nel successo e nel fallimento. Penso che in definitiva quello che ha portato il ristorante alla sua realizzazione è stata la nostra capacità di restare saldi e resistere insieme, di darci dentro, di attraversare i brutti momenti, stringere i denti e investire dei soldi in più, e avere fede.
Restaurant man. Vita, vino e cibo di un giudice di MasterChef
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