Risorsa umana sarà lei di Sophie Talneau

Ultimamente, in Francia, sembrano avere particolare successo i libri scritti sulla base dell’esperienza personale. Dopo il deludente "Le tribolazioni di una cassiera", che raccontava la maleducazione dei clienti e l’arroganza dei superiori viste da dietro la cassa di un supermercato, si fa avanti adesso un’altra scrittrice alle prime armi, anzi, si potrebbe dire, armata solo della sua esperienza personale e di una buona dose di iniziativa. L’argomento affrontato è, purtroppo, di scottante attualità: la ricerca di un posto di lavoro, ricerca che, specialmente con l’annosa crisi che tutta l’Europa sta attraversando, rischia di protrarsi per mesi o addirittura anni, senza che le capacità personali del candidato abbiano su di essa la benché minima influenza. Immagino, purtroppo, che a questo punto molte paia di occhi si saranno fatte attente, essendo tale situazione, a oggi, estremamente diffusa.
Non troverete, però, in questo libro, consigli pratici sul modo migliore di affrontare la ricerca o un colloquio o modelli di comportamento da seguire; questo perché la stessa autrice non sarebbe in grado di proporli, in quanto, malgrado la prestigiosa laurea conseguita e un minimo di esperienza iniziale, al momento della pubblicazione del libro lei stessa risulta ancora disoccupata, tanto da affermare, con amara ironia, che spera quantomeno che i proventi della vendita le diano da vivere.
Quello di cui si tratta è una sequela di aneddoti che presentano il più vario assortimento di tipi e tipologie di lavori e selezionatori: in breve, un vero e proprio purgatorio nel quale quasi tutti i cercatori di lavoro potranno riconoscere la propria esperienza. Inizialmente l’autrice potrebbe sembrarci un tantino poco motivata, poiché ricerca solamente il tipo di lavoro per il quale ha studiato, ma via via che avanziamo nella lettura e la nostra autrice nella ricerca, le pretese, com’è normale, si fanno più miti e la candidata più adattabile. Peccato che niente vada mai bene, per i selezionatori: poca esperienza, troppa esperienza, troppo giovane, troppo vecchia, pretese troppo alte (perché mai debba essere il candidato a "fare una richiesta" riguardo allo stipendio, piuttosto che la ditta stessa a chiarire quanto può e intende pagare, rimane un mistero) o troppo basse, eccesso di titoli di studio! E intanto, intorno al malcapitato o alla malcapitata che cerca lavoro da mesi, comincia a concretizzarsi lo spettro dello scetticismo e della disapprovazione: nel caso della Talneau, è impersonato dalle varie organizzazioni pubbliche che dovrebbero aiutarla nella ricerca, ma tutti noi conosciamo i soliti discorsi di genitori e parenti (strano, ma forse usi il metodo sbagliato, ma probabilmente non ti dai abbastanza da fare), quanto l’inutilità dell’inondare di curricula aziende che, presumibilmente, sono al completo o sanno già a chi andrà il posto vacante.
Certo, questo libro è propriamente l’uovo di Colombo: chiunque, con un minimo di prosa corretta, un editore a disposizione e, naturalmente, avendo l’idea, avrebbe potuto scriverlo, e questo non fa certo della Talneau una scrittrice di professione; tuttavia, il lettore che sia nella stessa situazione troverà una valvola di sfogo nel condividere le proprie esperienze con quelle dell’autrice, ne riderà o ne sorriderà semplicemente, anche se con un’ironia molto amara, e potrà far suo il classico proverbio "Mal comune mezzo gaudio". Magari sentendosi anche un pò meno "reietto".