Ritratto di donna in cremisi
- Autore: Simona Ahrnstedt
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2011
Dalla Svezia con amore, così si potrebbe interpretare questo romanzo d’esordio di Simona Ahrnstedt, giovane scrittrice svedese.
La fredda Svezia negli ultimi anni ci ha abituato ad un diverso genere letterario, ottimi gialli e thriller in cui emergono contraddizioni che questa società, additata come evoluta, estremamente civile e democratica, non ha saputo eliminare.
Azzardato paragonare Simona Ahrnstedt a Jane Austen: i romanzi della Austen vertono principalmente alla descrizione dell’universo femminile, in cui non difettano dissertazioni rigorose ed ironiche al tempo stesso sulle sue eroine, ed è il quotidiano ad essere soggetto narrativo.
Simona Ahrnstedt potrebbe essere paragonata, anche se è sempre fastidioso per uno scrittore il raffronto di uno stile, a Katleen Woodwiss, inventrice del romanzo storico "rosa".
Con Ritratto di donna in cremisi (Sperling & Kupfer, 2011), l’autrice costruisce uno scenario della società svedese o nordica nel diciannovesimo secolo, raccontandolo attraverso le vicende amorose di Beatrice Lowenstrom e Seth Hammerstall; è fuorviante il titolo italiano: "overenskommelser" in svedese significa "accordi" e sono proprio questi accordi il filo conduttore della trama che gioca su imposizioni, rinunce, incomprensioni.
Beatrice è orfana e viene accolta in casa dello zio paterno, uomo freddo e violento che non esita per tornaconto personale a prometterla in moglie ad un anziano uomo facoltoso, ma crudele ed incline alle perversioni.
La protagonista si innamora, però, ricambiata di Seth, uomo affascinante ed indicato come grande seduttore e gli accordi saranno l’ostacolo alla realizzazione del loro sogno di amore.
La descrizione della trama potrebbe sembrare semplicistica, ma la vicenda si snoda così tra incomprensione, testardaggine ed orgoglio, a tratti anche ripetitiva e noiosa, l’autrice è comunque abile, nonostante la struttura semplice, a creare intrecci di grande effetto e ha fornito una descrizione diversa del mondo svedese, freddo solo all’apparenza.
La lettura di questo romanzo è piacevole e rilassante, per coloro che amano i "feuilleton" o romanzi d’appendice.
Ritratto di donna in cremisi
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Ritratto di donna in cremisi è un romanzo contemporaneo, del “nostro”ventunesimo secolo; eppure, l’aria e l’atmosfera tangibile fin dalla prima pagina lo fanno apparire come un romanzo d’altri tempi, d’appendice, o del secolo scorso.
Colpisce il modo con cui l’autrice, Simona Ahrnstedt, racconta una storia, una storia d’amore di forte valenza romanticista, di quell’amore che fa male, che distrugge l’animo ma di cui, al contempo, si sa di non poter più fare a meno. L’amore tra Seth Hammerstaal e Beatrice Löwenström.
E così questa storia finisce presto per travolgere anche noi, i lettori, che riviviamo la vicenda in prima persona, appropriandoci delle vesti dei personaggi e, perché no, dei protagonisti, in una gelida Stoccolma del 1880.
L’amore sofferto affronterà diverse difficoltà, dapprima il diniego dei familiari che, come in molte trame non solo romanzesche, dispongono della vita di una persona, di una giovane donna, obbligandola a un destino che non è il suo e, a seguire, conseguenze e coincidenze fortuite che porteranno i due amanti a separarsi, ogni volta in modo definitivo, per poi ritrovarsi ancora e ricominciare…
Oltre la centrale e travolgente storia d’amore tra Seth e Beatrice, l’autrice ci ritrae un’Europa di fine Ottocento, trasportandoci nella sua mondanità e ricercatezza, ma anche l’America, quel nuovo continente che cominciava a effondere il suo fascino nel mondo.
E ancora, la protagonista, Beatrice, che mostra una natura particolare per l’epoca, manifestando l’interesse per la lettura e l’arte con quell’approccio critico misconosciuto alle donne, accompagnato a un temperamento ribelle e a una tenera ingenuità che lascerà presto il posto a una più consapevole sensualità di donna adulta. L’autrice tocca il tema d’attualità di un primo femminismo proprio sulle vesti della protagonista.
E poi c’è Seth… il Rhett Butler norvegese. Lo scapolo più discusso, provocatorio e attraente di Stoccolma. Un carattere complesso, dapprima quasi superficiale, vivace e sensibile al fascino femminile, poi inaspettatamente sofferente e chiuso in se stesso, conoscerà su di sé il mal d’amore, soffrendo e rivivendo a ogni incontro con Beatrice.
Questo romanzo sa come richiamare su di sé l’attenzione, in esso il lettore può lasciarsi andare e farsi rapire, lontano da ogni forma di quotidianità.
Un romantico viaggio nel tempo.
Maria Grazia Di Dio, 14/11/2012