Saulina. Il vento del passato di Sveva Casati Modignani

L’inizio del libro può ingannare: non è detto che appassioni subito perché la situazione di partenza è alquanto nebulosa e anche un poco prolissa. Ma poi l’autrice ci fa tuffare in un lunghissimo e bellissimo flashback, in cui è raccontata una storia che lei, con maestria, ha saputo tessere con la trama degli elementi da fiaba e l’ordito di una dimensione squisitamente reale.

C’è una piccola contadina, povera e coperta di stracci, dalle origini misteriose e nascoste, intorno alla quale accade l’incredibile; ma questa bambina non è Cenerentola e nemmeno la piccola fiammiferaia, bensì una personcina fiera, determinata e ambiziosa, un personaggio dalla psicologia complessa e tutt’altro che fiabesca. C’è una fata protettrice che viene a prelevarla dalla miseria e ne fa una signorina dell’alta società, ma anch’essa non ha bacchette magiche né capelli turchini: è al contrario una donna frivola e superficiale, a tratti oscena, la cui tutt’altro che perfetta vita mondana non toglie che sia un carattere di forte umanità e sentimenti genuini. C’è un principe azzurro bello, forte, appassionato e follemente innamorato, che come un mitico Robin Hood, appare e scompare come per incanto, portando salvezza e gioia. Ma alla fine Saulina lo vede in una dimensione ben diversa, riportata alla realtà: nessuno può incarnare il mito dell’eroe romantico, senza cadere nell’atteggiamento narcisistico di usare il fascino ammaliatore, per nutrire la sete di potere sugli altri. C’è infine una serie di eventi straordinari che sembrano proteggere dal cielo la piccola Saulina, evidentemente nata sotto una buona stella; ma anche lì la poesia si esaurisce, laddove gli stessi eventi si rivelano dettati da giochi di potere e vantaggio economico, che per puro caso hanno trovato nella bella e coraggiosa fanciulla il perno su cui snodarsi.

La vicenda finisce con il diventare un inno al coraggio e all’indipendenza femminile, i soli veri responsabili della fortuna di questa straordinaria protagonista. L’ambientazione storica è eccezionale e ci fa vivere dal punto di vista umano fatti che di solito leggiamo nei libri in maniera distaccata, riuscendo a penetrarli poco a fondo. Anche il personaggio di Napoleone, infatti, è dipinto non come lo storico dittatore che conosciamo, ma come un uomo affascinante e opportunista che, a livello di fortuna e intraprendenza, non supera affatto la piccola Saulina.