Sbirri di regime. Crimini nel Ventennio

Parlare del nero con il giallo. Nero, sta per il ventennio fascista. Giallo, il genere di questi racconti a sequenza, ciascuno per ogni anno del periodo compreso fra la Marcia su Roma e il 1945, presentati da ventisei autori, più o meno conosciuti.

Omicidi, suicidi, intrighi internazionali, scomparse eccellenti si susseguono in un’antologia di microstorie ambientate durante la dittatura, i cui protagonisti sono poliziotti, marescialli dei Reali Carabinieri, finanzieri, agenti dell’Ovra, spioni di ogni categoria, molti di loro convinti, in buona fede, di essere servitori di uno Stato che prometteva di realizzare grandi cose per il paese.

Durante il ventennio, la censura, gestita ad arte dalla propaganda di regime, filtrava con il setaccio avvenimenti di cronaca nera e scandali vari, indirizzandone alla bisogna le inchieste o magari coprendo i colpevoli - soprattutto se camerati d’alto bordo e di indiscussa fede fascista - magari a spese di qualche capro espiatorio del momento.

E’ vero che congiure, depistaggi, intrallazzi e insabbiamenti appartengono all’Italia d’ogni epoca, tuttavia il regime, manovrando spesso con opportune veline, censurò la libertà di stampa come mai si era visto prima, lasciando passare soltanto la pubblicazione di notizie che non minassero la credibilità del governo e il consenso popolare.

Fra i personaggi di questa carrellata, qua e là troviamo anche figure storiche della cronaca, della politica, delle scienze, del giornalismo, dell’arte, della filosofia: Arturo Bocchini, Alessandro Pavolini, Ettore Majorana, Guglielmo Marconi, Mario Giacomo Levi, Indro Montanelli, Ottone Rosai, Julius Evola e lo stesso Mussolini.
Alcuni racconti attingono infatti ad esperienze di vite reali, offrendo al lettore un quadro storico d’insieme molto stimolante, aderente alla realtà del tempo.

Le oltre seicento pagine di questo ponderoso campionario, ricco di stili e tecniche narrative multiformi, si offrono al lettore in modo piacevole e appassionante.
L’affresco dell’epoca in cui andava di moda la camicia nera viene rappresentato da una giallistica punteggiata di sperimentazioni, sfumature, intensità e avvincenti colpi di scena sempre.
Raccontare il fascismo attraverso la letteratura, con storie di crimini e intrighi internazionali, evocando personaggi famosi, società, istituzioni, costumi di quegli anni. Il libro, con tutta la sua corposità, mostra come fare narrativa sulla scia di una delle epoche storiche più drammatiche del nostro passato.
Un viaggio a ritroso nel tempo, fra realtà storica e fantasia creativa, esempio di vintage narrativo all’insegna del poliziesco, cadenzato da suspense e finali a sorpresa.